e Fulvia e Federico D’Amato hanno riaperto la loro attività. Per ora solo con Il Rigolettino, fratellino minore e attiguo a Il Rigoletto di Reggiolo, importante ristorante Relais & Chateaux all'interno di una meravigliosa villa settecentesca, ancora da recuperare. I lavori di ristrutturazione partiranno a marzo, senza sapere ancora quanto dureranno - dipende dalle Belle Arti - si spera comunque di ripartire a fine anno.
In una giornata che registra nuove scosse di terremoto raggiungiamo Fulvia Salvarani che ripercorre questi ultimi 8 mesi: “il 20 maggio scorso alle 6 del mattino, dopo la prima scossa, eravamo in saletta delle colazioni, dove adesso c'è il nuovo Rigolettino, e ci chiedevamo cosa sarebbe successo”. Quello che è successo è stata una seconda scossa, il 29 maggio, che ha fatto precipitare la situazione. “Danni che sono passati in pochi minuti dal 30% al 90% e il progetto di riaprire in sei mesi ce si è fatto più lontano”.
Mai perdersi d'animo. “Dopo lo spavento, lo sconcerto, la desolazione siamo tornati a Reggiolo, perché se si vuol far rinascere qualcosa bisogna vincere la paura. Anche se è difficile vivere in un paese malato”.
C'è stata una prima fase in cui abbiamo lavorato in trasferta con “Il Rigoletto itinerante”, poi abbiamo deciso che dovevamo ripristinare la cucina, così non si poteva andare avanti: cucinavamo nella saletta oggi diventata il Rigolettino, eravamo senza forno, le carni la cucinavamo all'asilo dell suore”. Così sono iniziati i lavori: sono state sacrificare tre stanze e la sala per le colazioni e così è rinata questa “osteria moderna”.
Da qualche giorno in un Reggiolo ancora transennato e ferito, il Rigolettino ha riportato un importante segnale di ottimismo e di fiducia. Il locale, fresco e moderno, non vuole ricreare Il Rigoletto, ma offrire una proposta più semplice: cappelletti, tortelli di zucca, lasagna, gnocco fritto con salumi, piatti tradizionali, anche se non mancano altre suggestioni. “Molti dei clienti sono quelli del Rigoletto, e anche se spesso volte ci sono piatti fuori menu che riportano a quella cucina, non vogliamo confondere i clienti. Questo è il Rigolettino e così sarà anche dopo la riapertura del Rigoletto”
E la cantina? “Beh c'è una carta dei vini con 50 referenze, e poi c'è la “vecchia” carta, con qualche incognita: ci sono state tante perdite, soprattutto tra i rossi, mentre alcuni vini non si trovano. La cantina è da sistemare”.
Ci chiediamo dunque cosa rimane di questi otto mesi. Risponde Fulvia: “Innanzitutto la forza data dala vicinanza delle persone e delle organizzazioni, da tutte le iniziative organizzate per noi. È importante però che le città tornino a vivere il più presto possibile, che chiuque venga, almeno una volta, in questi luoghi così duramente colpiti”.
Per questo l'ultima iniziativa Ristoranti Aperti
organizzata da Cheftochef è particolarmente significativa.
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Antonella De Santis
25/01/2013