Il lavoro di Quomi può essere sintetizzato in 3 semplici passaggi: ricerca di ingredienti di qualità, proposte di ricette gustose, consegna di kit per la realizzazione dei piatti. E per kit si intende una confezione con tutto il necessario, dall'olio extravergine di oliva alle erbe aromatiche, con tanto di istruzioni e procedimento per la ricetta, così che “chiunque, anche i meno esperti, possa mangiare un piatto fatto in casa con ingredienti sani”. Un vero e proprio servizio di delivery, con l'unica differenza che non sono i piatti pronti a essere consegnati, ma le materie prime per realizzarli. Gli ideatori del progetto, trentenni di Milano, Daniele Bruttini e Andrea Bruno, ci hanno raccontato la loro storia.
Quando e come nasce Quomi?
La prima versione online del sito è partita a gennaio 2015, ma era ancora in fase embrionale perché nessuno di noi lavorava a tempo pieno al progetto. Nella seconda metà di ottobre 2015 è nato invece il sito definitivo, così come lo si vede oggi, più strutturato e completo. L'idea è nata mentre lavoravamo presso Zalando, la società di e-commerce nel campo dell'abbigliamento con sede a Berlino. È stato lì in Germania che ci siamo resi conto del potenziale dell'e-commerce e abbiamo deciso di provare a riprodurre il format in Italia, incentrando l'attività su una passione comune a entrambi, il cibo.
Perché avete scelto di iniziare l'attività in Italia e non in Germania?
Il mercato dell'e-commerce in Germania è già ben consolidato, mentre l'Italia deve ancora crescere molto da questo punto di vista. Ma soprattutto, quando si tratta di cibo la nostra terra è imbattibile e ha dei prodotti davvero invidiabili. Per noi, la qualità del cibo e della cucina all'estero (eccezioni a parte, naturalmente) non è ancora paragonabile a quella nostrana.
Come funziona esattamente Quomi?
Quomi è un servizio di delivery come tutti gli altri, solo che invece di portare piatti già pronti, consegniamo gli ingredienti per realizzarli. Le ricette possono essere selezionate sul nostro sito e i kit vengono recapitati ogni martedì solo previa iscrizione.
Dunque si tratta di una sorta di abbonamento?
Non esattamente, è un servizio molto più flessibile. L'iscrizione serve solamente per l'ordine, che deve avvenire entro la notte del venerdì. Abbiamo clienti fissi ma anche persone che ci contattano sporadicamente, non vogliamo che nessuno si senta vincolato al nostro servizio.
A chi si rivolge Quomi?
A tutti, in particolare ai lavoratori più impegnati con poco tempo libero. L'obiettivo del nostro progetto è quello di risolvere il problema del “non ho tempo o voglia di cucinare”.
Come avvengono le consegne?
Tutte tramite corriere. La sede è a Milano ed è da lì che partono tutti i nostri prodotti, naturalmente negli appositi contenitori in grado di mantenere e conservare al meglio la freschezza delle materie prime.
Come selezionate le materie prime?
Abbiamo dei fornitori fissi, come il pastificio Latini, l'azienda olivicola Marina Colonna e il caseificio Fior di Latte. Per il resto, siamo sempre alla ricerca di prodotti di qualità, ingredienti di nicchia che possano conferire un gusto in più ai piatti, anche quelli più semplici. E utilizziamo alcuni presidi Slow Food come i pistacchi di Bronte.
Quanti clienti avete?
Al momento contiamo 150 clienti, principalmente residenti a Milano e Roma.
Quanti siete nel team di Quomi?
Siamo 5 in tutto a lavorare in azienda, mentre i fornitori attuali sono 40.
Quanti pasti si possono ordinare a settimana?
Ogni pacco che consegniamo è per 2 persone, e questo è l'ordine minimo, mentre il massimo è di 4 pasti a settimana. Preferiamo consegnare pochi prodotti alla volta per evitare il rischio dello spreco.
Quali sono i vostri maggiori competitor?
In realtà non abbiamo competitor diretti perché anche le aziende di delivery come Just Eat o Moovenda, per citarne alcune, si occupano di consegnare piatti già pronti, mentre la nostra è un'offerta diversa.
Progetti per il futuro?
Tantissimi, d'altronde sono passati solo pochi mesi dalla versione definitiva del nostro sito (ottobre), che ha segnato l'inizio vero e proprio della nostra attività. Vorremmo creare altre partnership con diverse aziende per migliorare e ampliare il nostro servizio. Soprattutto, abbiamo intenzione di investire nella parte del marketing e della comunicazione per promuovere al meglio Quomi.
Come avete intenzione di rafforzare il piano di comunicazione?
Vorremmo coinvolgere i clienti attraverso un programma di showcooking. Il nostro progetto è di realizzare una serie di eventi di cucina con giovani chef, dove poter mostrare dal vivo come realizzare le ricette e trattare le materie prime. Abbiamo già in programma una serata a Milano, ma ci sono ancora dei dettagli da efinire.
E per quanto riguarda l'offerta?
Le ricette cambiano settimanalmente e generalmente proponiamo 8 piatti salati e 1 dolce. Ci piacerebbe però integrare l'offerta con delle bevande, qualche birra artigianale ma soprattutto delle buone etichette di vino per accompagnare i pasti.
a cura di Michela Becchi