In sei centesimi di differenza, in realtà c'è un mondo. E una filosofia. 4 centesimi è il prezzo di un tappo normale con salvagoccia - parliamo di olio, lo avrete capito! - mentre un tappo anti rabbocco ne costa 10. Emilio Gatto, direttore generale del Ministero per le Politiche agricole e capo degli 007 antifrode, lo ha ripetuto anche al convegno "In tappo veritas" in occasione dell'evento Oli d'Italia 2012 del Gambero Rosso: una delle frodi più comuni nei ristoranti e nelle gastronomie che fanno somministrazione nelle grandi città, è proprio il rabbocco delle bottiglie di olio. Ovvero, si compera una bottiglia ottima e quando finisce si riempie, si rabbocca anche con olio di semi insieme a una piccolissima parte di olio di oliva.
E per evitare ciò, non servono bottigliette o bottigline! L'unica arma è il tappo anti rabbocco che impedisce di riempire la bottiglia. Oltre a garantire una migliore conservabilità dell'olio una volta aperto perché permette un minore contatto con l'ossigeno e a evitare quelle spiacevoli, brutte macchie sia sulla bottiglia che sulla tovaglia. Ed è una garanzia anche per i produttori, che con questa pratica sono i primi ad essere truffati. Lo ha capito bene il sodalizio di aziende (nove, in cui sono rappresentate tutte le 4 Dop del Lazio) che si ritrovano nel progetto di valorizzazione e commercializzazione varato da Unaprol e Uliveti e che, per i contatti con i ristoratori e gli chef, ha una colonna portante in Vincenzo Mancino, inventore e guida di Dol. I nove tra i migliori oli del Lazio si presentano infatti insieme, con bottiglie di vetro scuro e tappo anti rabbocco, per tutti. E non avremo più dubbi: quegli oli, in quelle bottiglie, sono sicuramente quelli prodotti da chi ci ha messo la faccia e la firma in etichetta...
Ce lo racconta Loriana Abbruzzetti, presidente di Uliveti del Lazio, in questo video...
Stefano Polacchi
7 giugno 2012