The Egg, semplice come un uovo. Nicola Batavia, ha voluto chiamare così il nuovo bistrotche ha aperto all’interno del suo ristorante Birichin. Uno spazio un po’ speciale, con i tavoli allineati a guardare la cucina, che sta lì, dietro una vetrata-quadro con tanto di cornice argentata. A creare un luogo che è tavolo conviviale, casa, luogo di aggregazione: Batavia lo ha definito un “incubatore di novità”.
E qui arriviamo al concept di The Egg, che lo chef ha spiegato in occasione dell’inaugurazione ufficiale, il 19 marzo. Festa del papà. Data scelta non a caso visto che Batavia fra un paio di mesi diventerà padre per la prima volta, a 47 anni. E il logo di The Egg è un uovo, certo, ma se lo guardi bene contiene anche, stilizzato, il profilo di un bimbo, quello che si intuisce nelle ecografie: il primo “ritratto” di suo figlio. Perché l’uovo, simbolo di vita e rigenerazione, lo è più che mai in questo caso per Batavia, che ha cucinato in Casa Nike ai Giochi Invernali di Torino 2006, poi è stato lo chef ufficiale a Pechino nel 2008 e a Londra 2012 e che ora inizia una nuova vita lavorativa e scopre – o forse riscopre - una nuova filosofia di cucina.
Tutto il locale richiama l'uovo e la sua perfetta semplicità. L’uovo che Batavia ama molto, suo ingrediente feticcio nelle sue molte declinazioni: l'Uovo in camicia con topinambur e fonduta(in stagione anche con una grattugiatina di tartufo), l'Uovo caramellato nel carciofo, l'Uovo in camicia e le Uova al palet.
Quelle proposte qui, in ambiente easy, servizio informale e conviviale, non sono uova qualsiasi, ma le uova umbre d'eccellenza di Sandro Cucina (un visionario che tratta le galline come figlie, e se le porta in vacanza in Trentino…) dal guscio color bronzo, merito di un’alimentazione con grano selezionato.Uova speciali insomma, che trovano ampio spazio nel menu,insieme con il pane preparato da Luca Scarcella del Forno dell'Angolo di Torino, la pizza gourmet realizzata con l'impasto di Renato Bosco, le birre artigianali degli Antagonisti di Melle (Cn) e la MoleCola, e in chiusura, il Pinguino di Pepino accompagnato da tre salse dolci da miscelare a piacere, come fa un artista con i colori (e infatti viene presentato in una cassettina da pittore).
La carta? Semplice e stuzzicante e lascia molta libertà nelle scelte: dai cicchetti per cominciare (focaccia cipolla olio e sale, ricotta di bufala, gambero crudo, zenzero candito e sale rosa, caprese calda di provola, alette di pollo timo e limone e via declinando), ai piatti non solo a base di uova, per esempio gliSpaghettoni Felicetti con l'intero granchio, al Gran hamburger vegano.
Ma l’idea forte e inedita è fare di The Egg un incubatore di servizi, un luogo di incontro e riunione per aziende e produttori non solo del settore food, aperto a briefing meno paludati, ideale spazio di sperimentazione e presentazione di prodotti. Insomma una casa aperta un po’ a tutti. Nel periodo di prova prima dell'inaugurazione, The Egg è stato infatti location di riunioni alleggerite dal frigo pieno di bibite, di occasioni in cui gli ospiti hanno potuto mettersi ai fornelli avendo a disposizione materie prime e cucina, di show coocking dello chef. Insomma come una casa da utilizzare come serve e quando serve. Le foto di Laura Bianca, bianchi/neri di grande suggestione, raccontano per immagini la filosofia di The Egg meglio di tante parole, proprio come una mostra privata e anche i prezzi sono “familiari”: cicchetti dai 2 ai 6 euro, piatti da 6 a 12/13, coperto e caffè gratis, aperto a pranzo e a cena, con wifi e parcheggio gratuiti.
The Egg - semplice come un uovo | Torino | via Vincenzo Monti 16/A | tel. 011/657457 | www.nicolabatavia.it
a cura di Rosalba Graglia
foto: Sarah Scaparone