Dal Medioevo ai Savoia. Tra Romanico e Liberty
Se si dovesse definire l'idea di una cittadina di provincia italiana a misura d'uomo la scelta potrebbe tranquillamente ricadere su Asti. Centro propulsore di un territorio votato alla viticoltura e famoso in tutto il mondo, 77mila abitanti che tengono viva l'identità culturale di questo fiorente spicchio di Piemonte, la città conobbe il suo momento di massimo splendore in epoca medievale – libero comune con vocazione mercantile, battente moneta propria. Lo testimonia il piacevole nucleo storico che ha preservato ad agio del visitatore moderno l'assetto urbanistico originale (innestato sul municipium di fondazione romana). Certo è che il fasto del regno dei Savoia – secoli dopo – è riuscito a vivificare un tessuto già ricco, conferendo all'insieme quell'eleganza che siamo abituati a riconoscere al genio architettonico dell'epoca Liberty (a cavallo tra XIX e XX), che oggi regala una suggestiva atmosfera d'altri tempi, tra ordinate piazze ottocentesche e vetrine d'antan.
Una passeggiata in città
E allora indagando nella storia millenaria della città si scoprono percorsi che vanno ben oltre il tracciato – seppur meritevole e affascinante – di vigneti e strade del vino, intercettando consuetudini che per secoli hanno accompagnato i pellegrini cristiani sulla rotta della via Francigena. Quella che dal Nord Europa conduceva i fedeli direttamente alle porte di Roma, tempio della cristianità; passando anche per il territorio astigiano, che per questo vanta importanti testimonianze religiose, dalle pievi romaniche di campagna ai grandi santuari, fino ad arrivare in centro città per curiosare nella Cattedrale dedicata all'Assunta, tra gli esempi più suggestivi di gotico piemontese. Senza dimenticare la Collegiata di San Secondo, che la devozione locale associa al santo patrono cittadino e alla grande festa medievale del Palio (il più antico d'Italia), che ogni anno si ripete la terza domenica di settembre.
Tra i simboli locali anche la Torre rossa di origine medievale, la più alta del Piemonte con i suoi 44 metri d'altezza e unica visitabile in città ascendendo ai suoi 199 gradini di legno: in vetta, l'occhio spazia sulle colline che abbracciano Asti. Decidendo di deviare dalla passeggiata all'aria aperta, un buon suggerimento è indubbiamente il Museo di Sant'Anastasio, che custodisce la cripta omonima di epoca romanica e lascia immaginare lo splendore antico del monastero benedettino oggi molto rimaneggiato. Tornati in strada, ci si ritrova nel salotto elegante della città, in Corso Alfieri, là dove le antiche botteghe artigiane si allineavano in passato, oggi sostituite da pasticcerie e caffè, vetrine prestigiose e botteghe d'antiquariato nascoste nei vicoli laterali.
La campagna in città. I mercati e le fiere contadine
E se capitate ad Asti di mercoledì o sabato non dovreste perdere il grande mercato all'aperto di piazza Alfieri, esteso anche a piazza Libertà e Campo del Palio. Ogni settimana rinnova la vocazione commerciale della città, che molto è debitrice al rapporto con una vivace dimensione rurale, tanto significativa da interagire con gli appuntamenti cittadini a cadenza mensile, dalla rassegna agroalimentare Asti, prodotti, gusti e sapori al mercatino Agro Arte che coniuga prodotti biologici e artigianato ecocompatibile.
Tra l'altro, proprio i sapori e i prodotti tipici dell'astigiano saranno protagonisti il prossimo week end (dal 5 al 7 giugno) dell'iniziativa Gustadòm, un itinerario gastronomico all'ombra della cattedrale - tra cortili e giardini segreti dei palazzi nobiliari - che si ripete da quindici anni regalando la scena ad un sontuoso banchetto conviviale a base di pietanze tipiche.
In tavola. Grandi materie prime, lavorazioni antiche, eccellenza vinicola
Perché parlare di prodotti della terra, certificazioni d'eccellenza, materie prime di qualità, antiche lavorazioni artigiane qui è davvero affar serio. E l'elenco delle prelibatezze locali potrebbe protrarsi all'infinito: Robiola di Roccaverano e Toma di capra, Salame de' la Doja e Prosciutto di Cocconato, salumi d'asino, cappone e bovino piemontese, cardo gobbo e tartufo bianco, nocciola piemontese e cipolla bionda (o rossa) astigiana, sedano dorato e peperone quadrato della Motta di Costigliole. Eccellenze di una tavola locale che ha saputo trarre vantaggio dalle risorse del territorio per elaborare una riconoscibile fisionomia gastronomica, attrazione ben nota ad ogni buongustaio che si rispetti.
Alla tradizione della pasta fresca (chi non conosce gli agnolotti gobbi o i tajarin?), si somma la sapienza della cucina rurale che porta in tavola piatti popolari in grado di incontrare un gusto trasversale, dalla corroborante bagna cauda ai prelibati bagnet per il bollito misto (una vera e propria arte locale), dalla finanziera al fricandò, che raccontano un'alimentazione contadina fatta di frattaglie. E anche la pasticceria sa esprimersi al meglio per varietà e qualità della proposta, tra canestrelli o brut e bon, pasta meliga o panna cotta, torrone alle nocciole, cioccolato o bonet. Capitolo a sé per la tradizione vinicola, che si tratti di Asti spumante, Barbera o Moscato d'Asti siamo comunque nel campo di un'eccellenza senza rivali.
E ora procediamo con i consigli delle guide del Gambero Rosso, per scoprire Asti a tavola, tra insegne tradizionali e caffè storici.
CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2015 (compralaÂÂÂ qui)
L'Angolo del Beato: Un locale storico e conosciuto da tutti gli astigiani che vanta una sala di grande fascino all'interno di un palazzo storico in centro città. In tavola arriva la tradizione più autentica interpretata con cura, dalla carne cruda battuta al tonno di coniglio, dagli agnolotti gobbi alla gallina bollita al sale grosso. Immancabili i dolci tradizionali di fine pasto, bonet e zabaglione al Moscato d'Asti in testa. Molto ricca la carta dei vini.
L'Antico Casale: In frazione Revignano, un'insegna piacevole per gustare piatti del territorio ben eseguiti, con particolare attenzione alle alternative vegetariane e una buona scelta di menu degustazione.
Campanarò: Duilio in cucina, Susanna in sala (e artefice dell'ottima pasticceria casalinga) conducono l'attività scommettendo su ingredienti di qualità e mano leggera nelle cotture. Una tavola intima, che assicura soddisfazione e leggerezza. Pochi i coperti, consigliata la prenotazione. Ottimo rapporto qualità/prezzo e diversi menu degustazione. Ampia carta dei vini
CONSIGLI DALLA GUIDA STREET FOOD 2016 (comprala qui)
Duchessa: La fama di questa pizzeria d'asporto – in città da più di vent'anni – si traduce nella lunga fila che dalle prime ore del mattino si assembra davanti al piccolo locale in attesa di scegliere la propria farcitura preferita (tra oltre cinquanta alternative). La pizza è sottile e leggera, gli ingredienti di prima qualità. Da provare anche la farinata.
CONSIGLI DA BAR D’ITALIA 2015 (compralaÂÂÂ qui)
Cafelait: Il nome è quello di una tradizione di origine rurale, quella colazione contadina a base di caffelatte in tazza e pane spalmato di confettura. L'atmosfera è familiare, le proposta gastronomica interessante per ogni momento della giornata: ottimi caffè e cappuccini, brioche artigianali con marmellate biologiche, torte home made, amaretti, biscotteria secca, ingredienti dell'orto per i piatti del giorno, etichette selezionate.
Bar Commercio: Un locale moderno nell'immediata periferia della città, il suo punto di forza è la caffetteria, con ottimo cappuccino e una buona proposta dolce. Ma si consuma bene anche a pranzo.
Ferretti: Attività longeva e qualità garantita. Ottimi caffè e cappuccini, nota di merito per la pasticceria che sforna un'ampia produzione tradizionale, dai mignon piemontesi alle meringhe, ai cannoli.
Ponchione Caffè: Circondati da gelatine, caramelle, torroni e praline si sceglie tra i cru di caffè selezionati da questa valida torrefazione. Delizioso anche il cappuccino.
CONSIGLI DALLA GUIDA PASTICCERI&PASTICCERIE 2015 (comprala qui)
Giordanino: Dopo un secolo di storia l'insegna è un marchio storico della pasticceria piemontese, celebre per creazioni come la Polentina o il Pan de' la Douje, la Nocciolina o la Sacher alla Chantilly. Provate anche praline, tartufi, savoiardi, macaron, lieviti (e ottimi cappuccini). Arredo liberty e una suggestiva collezione di Marsala Florio in esposizione.
Mighetto: Pasticceria tradizionale di qualità, imperdibile la Mimosa della casa, ma la scelta spazia tra le specialità più diverse. Nota di merito anche per la pasticceria salata.
a cura di Livia Montagnoli
L'angolo del Beato | Asti | vicolo Giuseppe Vincenzo Cavalleri 2 | tel. 0141 531668 | www.angolodelbeato.it/
L'Antico Casale | Asti | località Revignano 201 | tel. 0141 295013 | www.lanticocasale.at.it/
Campanarò | Asti | corso Alfieri 36 | tel. 0141 33252 | www.campanaro.net/
Duchessa | Asti | corso Alessandria 80 | tel. 0141 598833 | www.facebook.com/pages/Pizzeria-Duchessa-Asti/151707218265109?fref=ts
Cafelait | Asti | via Roero 8 | tel. 0141 230567 | www.cafelait.com/
Bar Commercio | Asti | via Roma 44 | tel. 0141 948123 | www.facebook.com/pages/Bar-Il-Commercio/208942952463856
Ferretti | Asti | via Francesco Petrarca 38 | tel. 0141 211769 | www.facebook.com/pages/Pasticceria-Ferretti/384351131617414
Ponchione Caffè | Asti | corso Alfieri Vittorio 151 | tel. 0141 592469
Giordanino | Asti | corso Alfieri 254 | tel. 0141 593802 | www.facebook.com/PasticceriaGiordanino
Mighetto | Asti | via Monte Rainero 1 | tel. 0141 33280| www.facebook.com/pages/Pasticceria-Mighetto/307245329418096
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