Compie 60 anni la Guida Michelin Italia. Paradossalmente nata a uso e consumo dei viaggiatori, piรน che altro stranieri, sulla nostra misera rete autostradale e statale. Tanto che โ vedesi la prima edizione del 1956 - abbondavano le indicazioni geografiche e i consigli di guida. Per la cronaca, a quel tempo la Rossa era un librettino di 176 pagine e si chiamava Dalle Alpi a Siena, visto che si fermava in Toscana e le segnalazioni riguardavano solo gli alberghi e i ristoranti del Nord Italia: Roma e Napoli erano assenti. Poi, la crescita costante sino ai fasti attuali: giร lโanno seguente si recensiva lโintera Penisola, nel โ59 le prime Stelle singole โ solo una รจ ancora tale oggi, Arnaldo-Clinica Gastronomica a Rubiera (Reggio Emilia) โ e un decennio dopo le prime due Stelle. Altra edizione entrata nella storia fu quella โ86 in cui si concesse la prima tripla Stella a un italiano, naturalmente Gualtiero Marchesi, chef-patron dellโomonimo locale in via Bonvesin de la Riva, a Milano. In questi anni, 60 dalla prima edizione, la Michelin รจ diventata croce e delizia per generazioni di chef nostrani. E la ricorrenza รจ stata l'occasione di una grande serata di festa.
A rendere omaggio alla Rossa dโItalia, oltre allo stato maggiore Michelin, il gotha dei cuochi italiani: tutti i ristoranti tristellati (otto) hanno inviato lo chef (e una piccola brigata) allโEast End, di Milano. Al di lร della scontata chiamata sul palco, con applauso generale, lโevento nellโevento รจ stato il servizio โliveโ dei maestri della cucina italiana di oggi: un piatto a testa - oltre a un paio di finger food - preparato da Nadia Santini con il figlio Giovanni, Enrico Crippa, Annie Feolde, Niko Romito, Heinz Beck, Massimiliano Alajmo (per lui un premio speciale: nessuno al mondo, piรน giovane, รจ riuscito a conquistare le tre Stelle), Chicco e Bobo Cerea, Massimo Bottura. Lโelenco dei signature dish, uno per ciascun locale fa girare la testa: I tortelli di zucca (Dal Pescatore); Riso alla piemontese (Piazza Duomo); Crostino di piccione con la sua coscia condita nellโolio, cipolla fondente, spinaci e marmellata di prugne (Enoteca Pinchiorri); Brodo leggero di vitello e cannella con ravioli di manzo (Reale); Tonno tonnato (La Pergola); Involtini di scampi fritti con salsa di bottarga (Le Calandre); Spuma di pancetta con carpaccio di baccalร , croccante di nocciole e caffรจ (Da Vittorio) e Croccantino di foie gras (Osteria alla Francescana). Se non vi basta ecco lโelenco dei finger food: Tuilles di Parmigiano Reggiano e Spiedini di anguilla in carpione al profumo di arancia (Dal Pescatore); Crocchette di baccalร e Crema di patate, uovo di quaglia, Lapsang Souchong (Piazza Duomo); Sfera di pecorino, gelatina di zafferano, riso croccante e Polenta morbida con intingolo di lumache alle spezie (Enoteca Pinchiorri); Spezzatino croccante al pomodoro e Alice impanata (Reale); Tapioca soffiata con fegato grasso dโanatra, fava di cacao e Tartare di ricciola, tofu di mandorle e olive disidratate (La Pergola); Wafer di riso nero con crudo di pesce e Battuta di vacchetta piemontese al curry (Le Calandre); Meringa rosa con crema di zola e Patata calda con crema acida e caviale di aringa (Da Vittorio); Ricordo di un panino alla mortadella e il Borlengo, proteina di Parmigiano Reggiano croccante, pesto modenese e tartufo (Osteria alla Francescana). Tra un piattino super e fiumi di Steinbruck, due elementi che rendono di buon umore il gourmet: i 332 locali stellati (per un totale di 387 stelle) fanno del nostro Paese il top al mondo, dietro la sola Francia mentre la presenza femminile (40%) non ha rivali. In questo senso, sia lode (imperitura) a Nadia Santini e Annie Feolde che hanno aperto la strada ai talenti in rosa del momento e che verranno sicuramente.
a cura di Maurizio Bertera