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La zona è quella di Porto Salvo, un tempo chiamata Borgo dei pescatori, da sempre la parte di Gaeta abitata da chi lavora nelle campagne o in mare. Le famiglie di pescatori sono le stesse da secoli e a sentire i più anziani del posto qui il mercato è sempre stato così, con gli stessi “riti”.
Le barche arrivano poche alla volta, ognuna attenta a non rubare i clienti dell’altra. Chi aspetta sa già quali pesci arrivano e con chi e si tiene pronto a conquistare la prima cassetta del suo pescatore di fiducia. Dalla prua si getta la cima e in pochi istanti il bottino è a terra. I più giovani dell’equipaggio iniziano a scaricare; ma non tutto è destinato alla vendita al dettaglio, lì sul molo. Vi passeranno sotto il naso pesci San Pietro e ricciole extra large, gamberoni rossi imperiali e splendidi calamari: quelli purtroppo non li potrete acquistare. Il pesce di “prima scelta” a Gaeta è solo di passaggio: dalla cooperativa di pescatori arriva dritto all’asta del pesce di Formia, riservata ai ristoratori e ai commercianti della zona. Ai vacanzieri e alla gente del posto però, rimangono cassette colme di pesce povero a prezzi che raramente superano i 10 euro ciascuna. Basta munirsi di una busta (non tutti i pescatori ce l’hanno) e scegliere. Pesce da zuppa, pannocchie, sugarelli, arzille, calamaretti, triglie e piccoli gamberi. Qualche cliente abituale vi consiglierà qual è meglio acquistare (in cambio dovrete solo ascoltare qualche racconto!) e vi darà delucidazioni su tutte le specie di pesci. Se la passeggiata sul molo non avrà soddisfatto le esigenze del vostro menu non c’è che fare ancora due passi e arrivare ai banchi veri e propri, dall’altra parte della strada, dove oltre alle cassette di pesce povero acquistate direttamente dai pescatori, è possibile fare incetta del meglio del pescato della zona. Vi puliranno il pesce e vi consiglieranno ricette proprio come in pescheria. Qui troverete frutti di mare e pesci provenienti dalle coste vicine: orate e spigole di Ponza, calamari, vongole e gamberoni del Circeo.
Da Rosa, uno degli ultimi banchi sulla destra, lo staff è tutto al femminile e molte signore si avvicinano per rubare qualche idea per cena o per il pranzo del giorno seguente, perché qui non c’è pesce senza ricetta che l’accompagni. Il polpo, per esempio, lo consigliano in insalata, con patate e olive, quelle di Gaeta ovviamente. È sempre con il polpo, le olive, i capperi e i pomodorini che si riempie la famosa tiella di Gaeta, una torta salata ripiena cotta appunto in tiella. Per avere tutti i segreti per preparare le alici, invece, fate pure un salto alla cooperativa dei pescatori, in fondo al molo, lì sono dei veri esperti. Anche qui i più fortunati che arrivano in tempo potranno acquistare al dettaglio una piccolissima parte del pesce destinato all’asta. I pescatori e i proprietari dei banchi continuano ad arrivare fino alle 19, per la gioia di chi ama rimanere al mare fino a tardi e non vuole rinunciare a una grigliata di pesce o un buon piatto di linguine con le pannocchie per la sera. Per una ricca spesa sul lungomare e una full immersion nella tradizione culinaria locale non perdete la manifestazione “Le Vie di Gaeta” sabato 1 e domenica 2 ottobre (www.gaetavola.org).
Sara Bonamini
Ottobre 2011
Mercato del pesce
lungomare Caboto
Gaeta (LT)
orario 17-19