Ciao Mattia vorremmo farti un'intervista. โBene!โ. Quando possiamo farla? โAnche subitoโ. Niente attese, nessun ufficio stampa, zero pretese di voler vedere l'intervista prima della pubblicazione. Lui รจ un cuoco, non una star, lui cucina e basta. Come Mattia tanti altri cuochi, giovani e non, sparsi nella Penisola, che molto spesso non vengono valorizzati dalla stampa di settore. Nostra culpa. Cerchiamo quanto meno di rimediare.
La gavetta di Mattia Barbieri. Da Alajmo a Marchesi
Nemmeno maggiorenne era giร nella cucina delle Calandre, con un allora ventitreenne Alajmo, affiancato da mamma Rita. โSono passati vent'anni da quello stage durato poco piรน di un anno, era il 1997, ma ho chiaramente impresso nella memoria il talento fuori misura di un giovanissimo Massimiliano, e la mano classica e al tempo stesso avanguardista di mamma Rita, che giร all'epoca, per esempio, nel suo famoso risotto coi fegatini ci aggiungeva una punta di salsa di soia: impensabile all'epocaโ. Dopo la gavetta โcalandrinaโ, Mattia punta alle cucine dei grandi alberghi, dall'Hotel del Golfo all'Isola d'Elba al Grand Hotel Principe di Piemonte, per farsi le ossa prima di andare sotto le fauci, si fa per dire, di Gualtiero Marchesi. In quel che fu (forse) l'annata piรน divertente e irriverente della scuola Marchesi: in cucina nel '99 c'erano Paolo Lopriore ed Enrico Crippa. โUn periodo in cui genio e sregolatezza del primo, erano compensati dalla disciplina piรน concreta dell'altro. I due, assieme, erano meravigliosi. Mi ricordo di Crippa che al mattino arrivava prima di tutti, iniziava a preparare le basi con metodo e disciplina. E di un Lopriore che arrivava quando arrivava, tirando fuori dal cilindro uno dei suoi colpi di genio. Una volta รจ entrato in cucina trafelato e con un mazzo di cavolfiori in mano. Eravamo tutti in attesa della sua intuizione. Cosรฌ fu: si mise a tagliarli a lamelle e poi li mise dritti in forno per un giorno intero. Una volta essiccati li usรฒ per accompagnare il caviale con una grattugiata di scorza di limone. Erano gli anni '90, oggi possono sembrare cose viste e riviste, allora era fantascienzaโ.
Le esperienze all'estero
Dopo una delle esperienze piรน invidiate di sempre, Mattia prosegue per la sua strada e va all'estero. Lavora due anni all'Harry's Bar di Londra, al fianco di Alberico Penati, โai secondi mi sono fatto una cultura di rรดtissoire e jus (ndr. girarrosto e succhi di cottura alla francese), la cucina aveva un'impronta francese, anche se alleggerita dalla mano elegante di Albericoโ. Dopodichรฉ รจ volato a Cannes a La Palme d'Or, il celeberrimo ristorante dell'Hotel Martinez guidato dallo chef alsaziano Christian Willer. โQui per accedere ho dovuto retrocedere di ruolo: per due anni ho fatto lo chef de partie al pesce, una delle partite piรน dure quando si tratta di cucina francese. All'epoca il sous chef Christian Sinicropi (Nel 2007 ha preso il posto di Willer, ndr), era fresco di โstudiโ da Alain Ducasse, quindi con un'impostazione che piรน classica non si puรฒ, con cotture minime e centrifugati a dominare ogni portataโ. Arriviamo cosรฌ al 2004. Mattia non ha nemmeno 25 anni, ma un bagaglio di esperienze da adulto. Ancora non sa che di lรฌ a poco dovrร scontrarsi con una tragedia familiare, che lo farร crescere non solo dal punto di vista professionale. โI miei hanno avuto un incidente gravissimo, in seguito al quale mia mamma รจ rimasta paralizzata e mio papร ne รจ uscito a pezzi. Non ce l'avrei mai fatta a stargli lontano, sono figlio unicoโ. Cosรฌ torna a Mestrino, il suo paese d'origine, per stargli vicino. โSono stati anni durissimi, non lo negoโ. Ma non si dร per vinto.
Il ritorno in Italia, a Mestrino, per aprire l'Enoteca Centrale
โQuello stesso anno, il 2004, ho comprato quello che era il vecchio bar centrale del paese, dove gli anziani giocano a carte per intenderci, e ne ho fatto un locale gourmetโ. Per comprendere la situazione: Mestrino รจ un paesino della provincia di Padova che conta poco piรน di 11mila anime. Una sfida, che per molti allora sembrรฒ un suicidio, resa ancora piรน difficile dalle proposte in carta. Giร , perchรฉ Mattia non รจ sceso a compromessi con dei semplici e canonici bigoli al ragรน, ma ha voluto fare le cose di testa sua. Insomma 13 anni fa (a Me-stri-no!) proponeva foie gras e Champagne. โHo semplicemente fatto ciรฒ che amavo, trasmettendo il mio entusiasmo a chiunque entrava. Niente marketing nรฉ strategie, solo il racconto di quel che voleva essere il mio progettoโ. Il progetto in questione ha un nome: Enoteca Centrale. Un bistrot accolto fin da subito con entusiasmo da tutti, mestrini e non, giovani e anziani, proprio quelli che giocavano a carte lรฌ dentro. โHa giocato un ruolo fondamentale essere un ragazzo del paese, non lo nego. Il fatto di non essere un 'forastiero' รจ stato un lasciapassare per la fiducia di tuttiโ. A corredo, la filosofia che ricorda un po' quella del bar centrale, approdo sicuro giร dal mattino per fare colazione e punto di riferimento per il resto della giornata, con possibilitร di fermarsi per un aperitivo, un pranzo o una cena.
Carta dei vini e menu
Il menu cambia ogni giorno (e ogni giorno lo pubblicano nella pagina Facebook) e varia a seconda della stagione, dell'estro e di quel che offre il mercato o i piccoli produttori della zona, anche se Mattia non rinnega il distributore per ostriche, Pata Negra o foie gras. Si puรฒ scegliere dall'antipasto di salumi e formaggi, con Parmigiano del Caseificio Gennari stagionato 36 mesi e salami del parmense (lo strolghino di culatello, il gentile o la mariola), alla vellutata di zucca violina con finferli, coulommiers (formaggio a pasta molle con crosta fiorita), brunoise di sedano croccante, crostini e olio extravergine del Garda dell'Olearia Caldera. Dal roast beef di manzo cotto in crosta di sale e servito all'inglese con purรจ di patate di Rotzo, tipiche dell'altopiano di Asiago, e succo di cottura al rosmarino; al calzone di carpaccio di manzo farcito con ortaggi, mimosa d'uovo e porcini. La carta dei vini conta un migliaio di etichette, tra francesi e italiane. โPrediligo i grandi classiciโ โ Mattia va in controcorrente anche su questo โ โovvero le cantine e quei produttori che si sono costruiti nel tempo un nome solido. Non sono un tipo da colpo di fulmine, mi innamoro solo dopo aver provato un vino per due, tre annate consecutive. Adoro la soliditร e la costanza, che permette al produttore in questione di sopperire alle difficoltร date dalla natura. Mi piace attendere che le cose passino di modaโ. La soliditร , la troviamo anche nella gestione del lavoro: il suo team, 11 ragazzi, tutti dai 35 ai 40 anni, suddivisi tra sala e cucina, รจ composto da persone con esperienza. Progetti futuri? โRilancio con un progetto presente: ho elaborato una linea di prodotti, Le delizie di Mattia, come sughi, giardiniere o conserve. Ora mi sto lanciando nel mercato cinese grazie al passaparola di clienti affezionatiโ. E ha ancora 37 anni. Un giovane uomo che ci racconta cosa puรฒ succedere in provincia quando hai la mente aperta, una visione solida e una esperienza a supportarti.
Enoteca Centrale | Mestrino (PD) | via IV Novembre, 59 | tel. 049 9004947 | www.enotecacentrale.it
a cura di Annalisa Zordan