secondo salotto d'Italia sono schierati nell'ordine:
Gennaro Esposito (prima foto in alto), Adua Villa (che sembra programmata apposta per sfatare qualche pregiudizio su donne-vino e ancora più belle donne-vino, foto sopra), Massimo Bottura (secondo dall'alto), Samya Abbary, conduttrice di “Le ricette di Samya in salsa piccante”, Giorgio Tirabassi, Fabrizio Bentivoglio, Pietro Valsecchi (attori e produttore della fiction Benvenuti a Tavola), Andrea Grignaffini (enologo noto al grande pubblico) e l'immancabile Alessandro Borghese in collegamento video (foto sotto).
Alessio Vinci va subito al sodo: fa bene parlare di cucina in tv? Tutti sono convinti di sì, nessuno escluso. D'altronde i presenti sono (quasi) tutti operatori del settore. Dopo una caustica quanto puntuale nota del grande Gianluca Nicoletti, che ripercorre la storia del fenomeno, ci si interroga sul perché non si fa altro che spadellare su tutti i canali e a tutte le ore del palinsesto. Sarà la crisi che ci impone di provare nuove ricette in casa invece che andare al ristorante? O sarà che nessuno sa più cucinare e si prendono lezioni video (tipo le lezioni di aerobica di Barbara Bouchet negli anni '80)? In poco tempo la palla passa a Bottura ed Esposito che però parlano di questioni che la maggior parte dei presenti, conduttore compreso, sembrano non afferrare. Ben presto l'argomento centrale non è più la cucina in tv, ma la cucina tout court. Esposito e Bottura non sembrano in difficoltà e si districano con disinvoltura fra inesattezze di ogni sorta e luoghi comuni. Quando, per spiegare l'amore per i dettagli che si può raggiungere in un ristorante come il suo, Bottura cita il taglio di un'oliva e il sapore diverso che si può ottenere, viene guardato come un alieno e qualcuno interviene: “non si starà forse esagerando?” Certo, è un po' difficile spiegare che, per alcuni, il taglio dell'oliva non è un'esagerazione, ma il risultato di ore di studio e di sperimentazioni.
Samya Abbary (foto sopra) sponsorizza la sua rubrica: questa sì che è utile! «Insegna a sedurre in cucina, con l'utilizzo di materie prime accessibili e di stagione» afferma mentre va in onda una delle sue ricette con granchio e avocado... Che dire?
Caterina Pamphili
Che Dire?
Si sa che i titoli non vanno spiegati, altrimenti meglio buttarli via e pensarne altri. Ma ci sono eccezioni che possono confermare la regola. L’articolo qui sopra, offre una serie di spunti di riflessione che a molti di sicuro non sfuggiranno, ma che alla massa forse potrebbero non dire molto.
Così saltiamo al sesso. Cosa è il porno? La banalizzazione e l’ostentazione parossistica (lo sbatterti in faccia, insomma) di una bella cosa, il sesso, fatto di sfumature, di passioni, di fatiche, di sofferenze, di inciampi, di exploit, di libertà e di paure…
Cos’è il Food Porn? L’uso televisivo o cinematografico o comunque editoriale del cibo come il porno fa col sesso: banalizzare e sbatterti in faccia la torta, le tagliatelle (anche e soprattutto di Nonna Pina), le salse e tutto il resto. Ossessivamente. Così il taglio dell’oliva, che può essere equiparato alla passione di un bacio, alla freschezza di un abbraccio o al soffio di un pensiero, ecco che deve cedere il passo alla banalità e grettezza di uno slogan come “la seduzione in cucina”. E nessuno ci capisce più nulla… Nessuno si arricchisce di nulla.
Così, se la fiction tutto sommato si ferma sulla soglia di un discreto erotic movie, Matrix è dilagata davvero nel porno: banalizzazione e ostentazione, solletico ai pruriti, occhietti alle idiosincrasie, alle curiosità mai approfondite. E alla fine anche Adua, bravissima professionista e eccezionale comunicatrice, rischia di entrare – a torto – nel gran circo del food porn. Ma perché? Perché tutti rompono sulla farfallina di Belen e nessuno insorge contro lo stupro di una delle principali e fondamentali attività quotidiane dell’essere umano?
Un conto è ridere, scherzare, ironizzare e anche dissacrare, altro è la violenza. E a volte il modo in cui viene affrontato il cibo in tv somiglia davvero a una violenza. Volgare.
Stefano Polacchi
27 aprile 32012