abù cercare l’armonia tra una birra di larga produzione e un piatto più moderno e ricercato.
Birra Moretti sta cercando questo connubio da tempo con contest e concorsi a tema, ma anche con tante proposte di ricette semplici e realizzabili in casa per sdoganare l’utilizzo della birra sulle nostre tavole. Non al posto del vino, ma al suo fianco, come alternativa e ovviamente sempre tenendo conto che di alcolici si tratta. Quindi moderazione.
Il miglior modo per dimostrare che la birra può avere un ruolo importante nella cucina italiana è dimostrarlo concretamente perché, si sa, quando si parla di cucina si deve assaggiare. Dallo scorso venerdì, infatti, sono previsti a Milano dodici giorni (dal 1° al 12 febbraio) in cui alcuni dei grandi ristoranti meneghini proporranno ricette con la birra protagonista assoluta, in alcuni casi della ricetta stessa, in altri nell’abbinamento. Sono quattordici i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa e tra questi ci sono Al Pont de Ferr, Cafè Trussardi, Alice, Chic’n Quick di Claudio Sadler e Pane e Acqua. Grandi chef, ristoranti importanti, ricette che sapranno sorprendere. L’iniziativa incuriosisce e sarà interessante vedere come verrà interpretato il tema, ma anche la reazione del pubblico.
È previsto infatti che ogni ristorante proponga un suo menu degustazione legato alla Birra Moretti in tutte le declinazioni (chiara, doppio malto, rossa, gran cru…) e ad un costo accessibile, dando quindi la possibilità a tutti di scegliere se sperimentare o meno.
Matias Perdomo
Abbiamo sentito lo chef Matias Perdomo del ristorante Al Pont de Ferr per sapere come ha voluto approcciare questa curiosa sfida. “Le nostre ricette sono state in parte cambiate per andare a sposare il gusto delle birre, cercando di esplorare le possibili variazioni. Crediamo di aver trovato un buon equilibrio e siamo curiosi di sapere che ne penserà il pubblico. L’unica ricetta in cui la birra è parte della cottura sarà un’insalata invernale di salmone e midollo. Il fondo in cui il midollo è stato preparato è composto anche di birra. Vedremo il risultato” racconta il giovane cuoco uruguaiano-argentin-milanese.
E i motivi di questa iniziativa? Con che spirito avete partecipato? “È sicuramente divertente sperimentare e noi, con le oltre 400 etichette di vini, abbiamo da sempre una tradizione di abbinamenti enologici. Ci mancava la birra. Anche se non pensiamo di introdurla stabilmente nella nostra carta, si tratta di un esperimento estemporaneo che qualcosa lascerà. Bisogna sempre provare e non dare mai per scontato nulla”.
Non resta che scegliere uno dei quattordici ristoranti milanesi, ognuno avrà la sua personalissima interpretazione. E chissà che anche in Italia la birra non possa diventare una bevanda davvero a tutto pasto.
www.birramoretti.it/cucina-autore-2013.htm
Alessio Noè
04/02/2013
foto di Matias Perdomo presa da www.sorelleinpentola.com