Sono passati relativamente pochi anni dalla prima apertura di Eataly Torino, e Oscar Farinetti, con il suo colosso enogastronomico, ha registrato decine di aperture sul territorio italiano e all'estero. Una delle ultime è stata quella di Istanbul, inserita in un contesto molto curato e circondata da una struttura di grande impatto estetico. Un progetto che prosegue a ritmo serrato, coinvolgendo nei vari store alcuni protagonisti di primo piano della scena gastronomica italiana.
Uno degli ultimi colpacci firmati Farinetti, riguarda proprio l'Eataly store di Istanbul, che vede per la prima volta Massimo Bottura de l'Osteria Francescana di Modena impegnato in una consulenza al di fuori dello Stivale.
Una scelta significativa, quella di Bottura, che ha deciso così di puntare sulla sede turca della creatura di Farinetti con un grande lavoro di ricerca sulla linea di cucina, che si rivolge principalmente a una clientela internazionale. L'obiettivo è diffondere la cucina italiana, la sua materia prima e la tecnica, ma anche lo stile e la cultura dello chef modenese. E la coppia Bottura-Farinetti si annuncia esplosiva.
In che modo ce lo racconta Bernardo Paladini, che dopo una significativa esperienza dietro i fornelli dell'Osteria Francescana, avrà l'onere di guidare la brigata di cucina del ristorante di Eataly Istanbul, seguendo naturalmente le direttive di Bottura.
Paladini, romano, classe '89, una lunga gavetta a Roma, tra gli altri con Giulio Terrinoni di Acquolina, ha consolidato la sua esperienza proprio alla corte di Bottura. Insieme a lui, in Turchia, anche Michele Castelli (altro volto storico nella cucina di via Stella) e Virginia Caravita, che ha esperienze al Ristorante L'Erba del Re di Modena.
Quali aspettative avete in questa nuova avventura all'estero, la prima consulenza ufficiale di Massimo Bottura fuori da Modena e dallo Stivale?
Le aspettative sono sicuramente molto alte: portiamo un modello di cucina italiana di qualità che guarda al passato in chiave critica e non nostalgica. Per sviluppare questo progetto abbiamo preso in considerazione 100 ricette della tradizione gastronomica italiana, dal dopoguerra ad oggi, riadattate con le tecniche moderne che conosciamo; tutto questo in una città affascinante come Istanbul.
Cosa ne pensi del percorso di Eataly nel mondo? Può essere realmente una vetrina dei prodotti e della cucina italiana da esportare fuori i confini della penisola? Quali sono le tue impressioni di questa nuovastruttura?
Oscar Farinetti è stato lungimirante.Eataly,rappresenta il più grande centro enogastronomico del mondo, un posto in cui i migliori prodotti della tradizione agroalimentare non solo si acquistano, ma si consumano e si studiano. Credo che a oggi Eataly rappresenti l'Italia gastronomica nel mondo grazie all'enorme lavoro di valorizzazione dell'artigianato diqualità in più microsettori.
Quale sarà il lavoro e la linea nel Ristorante Italia dell'Eataly di Istanbul?
Io, insieme a Michele Castelli e Virginia Caravita, gestiremo una brigata di più di venti cuochi coadiuvati da Massimo Bottura, che sarà presente molto frequentemente. L'idea principale è portare a Istanbul la grande cucina italiana tradizionale; ogni piatto sarà curato in ogni dettaglio e realizzato con tecniche all'avanguardia. Oltre al menu alla carta avremo due degustazione, unoche rappresenta un viaggio lungo l'Italia da Nord a Sud, e un altro menu regionale che cambierà ogni mese.I piatti saranno realizzati con l materie prime di Eataly, il che garantirà uno standard di qualità sempre elevatissimo e renderà il nostro lavoro ancor più stimolante e avvincente. La forza di questo ristorante sarà il continuo contatto e scambio di idee con l'Osteria Francescana e con tutto il suo staff, per curare con attenzione ogni particolare, dal menu e al servizio.
Eataly Istanbul | Istanbul | Zorlu Center – Meydan Katı (Square Floor) Beşiktaş | +90 212 336 6600 | www.eataly.com.tr/
a cura di Lorenzo Sandano
foto di Eataly Istanbul