Mangiare sulla neve. Idee golose per il primo week end in montagna. Vol. 1

5 Dic 2013, 09:30 | a cura di
Quest'anno niente ponte, visto che l'8 dicembre รจ domenica. Ma l'Immacolata rimane comunque una data simbolo per iniziare la stagione invernale con l'apertura degli impianti sciistici e l'avvio dei fine settimana all'aria aperta, tra mete golose e panorami montani. Ecco la prima tappa di un nostro percorso tra piste da sci e tavole imbandite: a tavola sugli Appennini.

รˆ il weekend ideale per andare in montagna e coincide con l'apertura di gran parte degli impianti sciistici. Sole, cielo limpido e tanta neve fresca fanno da cornice alla prima tappa del nostro tour montano.

Siamo sugli Appennini, piรน precisamente nella provincia di Modena. Da qui partiamo per il nostro tour che attraversa da nord a sud l'Italia seguendo la dorsale appenninica per i suoi 1500 chilometri.
Sestola รจ un paese situato nel Parco del Frignano, da dove domina il Monte Cimone, la vetta piรน alta di tutto l'Appennino Settentrionale e meta sciistica per eccellenza dell'Emilia Romagna. Qui potete fare piacevoli escursioni tra gli spettacolari laghi e le cascate presenti nel parco, oppure darvi allo sci, allo snowboard, al fondo, allo snow-kite o alle ciaspolate. Per rigenerare il corpo fate tappa al ristorante San Rocco, dove il calore dell'atmosfera e degli ambienti si aggiunge all'attenzione che la famiglia Bertoli dedica ai propri ospiti. Padre e figlio, Gianni e Vittorio, sono in sala e seguono la cantina; mamma Bruna รจ ai fornelli da ormai oltre quarant'anni e ai lettori di Gambero Rosso propone Tartare di Chianina, o se c'รจ, di manzo Kobe, lavorata e tagliata a mano, dove Bruna aggiunge solamente olio, limone e pepe, perchรฉ ad arricchirla ci pensano l'uovo di quaglia e il tartufo bianco posto sopra. La seconda proposta รจ tanto semplice quanto gustosa: involtini di verza ripieni di salsiccia, lonza di maiale e mortadella macinati. Se volete fermarvi per la notte, ci sono undici stanze accoglienti o degli appartamenti con un camino, il simbolo per eccellenza del puro relax nelle giornate piรน fredde.

Ci spostiamo verso sud sempre lungo gli Appennini e andiamo alla Locanda dello Yeti. Siamo nel comune di Abetone. Nonostante ci vivano poco meno di settecento anime, sia d'inverno che d'estate si popola di moltissimi turisti in cerca di piste innevate e di sentieri da cui godere dello splendido paesaggio. Saranno i suoi cinquanta chilometri di piste o i molti impianti di risalita, fatto sta che L'Abetone, cosรฌ la chiamano i toscani, รจ senza dubbio una delle mete turistiche di montagna piรน famose e ambite della Toscana dove lo sport invernale si puรฒ coniugare alla soddisfazione del palato. Prodotti locali lavorati con cura, una proposta golosa e robusta, agli antipodi dei locali acchiappaturisti: รจ la Locanda dello Yeti dove lo chef Vittorio Colรฒ propone, per la festivitร  dell'otto dicembre ma non solo, Petto d'anatra all'aranciaร‚ร‚ร‚ย e Filetto di trota fario. Vittorio ci svela anche i procedimenti per realizzare a casa questi piatti: โ€œPer il primo piatto rosolate il petto d'anatra, flambate con il cognac, salate e pepate. Dopo aver fatto evaporare il cognac, unite foglie di salvia e una noce di burro, e sfumate con il vino bianco. Dopo aver scaloppato il petto d'anatra con il succo delle arance, continuate a bagnare con la riduzione ottenutaโ€. La seconda ricetta รจ un po' piรน lunga ma il risultato vale l'attesa. Parola di chef: โ€œPulite e sfilettate due trote fario, ricopritele con il sale grosso (rosa o grigio) e lasciatele cosรฌ per una notte. Nel frattempo, formate quattro dischi con la pasta fillo e spennellate con un rosso d'uovo, per poi cuocere i dischi nel forno preriscaldato a 180ยฐ C per circa 5 minuti. Cuocere in forno, sempre a 180ยฐ C, anche quattro cappelle di porcino per 10 minuti. A questo punto togliete i filetti di trota dal sale, prendete un piatto, adagiate prima la pasta fillo, poi un filetto di trota fario, quindi la misticanza di valeriana e rucola ed infine adagiate la cappella di porcino. Terminate il piatto con un filo di olio nuovoโ€. Questi i consigli per chi si vuole cimentarsi ai fornelli.

Se invece siete nei pressi di Chieti, non perdetevi una tappa nella cittadina di pietra Guardiagrele, che si trova nel Parco Nazionale della Majella. Un parco unico nel suo genere, formato da sole montagne, che ha dato il nome al terzo ristorante di questo tour all'insegna della neve e del buon mangiare. Parliamo di Villa Maiella,ovvero il locale della famiglia Tinari: mamma Angela e il figlio Arcangelo stanno in cucina, papร  Giuseppe insieme all'altro figlio Pascal in sala. Un angolo godereccio dove arrivano i migliori sapori della terra abruzzese, dove si scelgono prodotti locali che la cucina valorizza al massimo con ricette originali, ma ispirate alla tradizione. Angela propone Baccalร , riso e patate; Maialino nero della nostra fattoria, laccato al miele ed erbe aromatiche e, dulcis in fundo, Semifreddo al parrozzo. Nel frattempo godetevi le foto, ma una volta lรฌ non perdetevi la magnifica terrazza coperta affacciata sulla vera protagonista: la Majella. Se non ve la sentite di ritornare a casa potete fermarvi a dormire in una delle quattordici stanze a disposizione.

Infine rotoliamo verso sud e arriviamo in Calabria, piรน precisamente a Spezzano della Sila, un paese immerso nel suggestivo paesaggio naturalistico fatto di boschi di castagno, conifere e faggi, alle porte della Sila Grande e non lontano dal suggestivo lago di Cecita. Qui Pietro Lecce, insieme al figlio Emanuele, gestisce La Tavernetta, un luogo accogliente, ideale per trascorrere qualche giorno, magari fermandosi a dormire nel bellโ€™albergo di famiglia che occupa i piani superiori. A tavola Pietro conduce negli angoli piรน nascosti della Sila, un territorio di insospettabile ricchezza, di cui รจ grande conoscitore. E i piatti che propone lo confermano: Filetto di maiale nero di Calabria steccato con la radice di liquirizia, patate schiacciate con olio e timo, accompagnato da gelatina di clementine e Carnaroli Masseria Fornara di Sibari, mantecato con Moro e Magliocco Ferrocinto. Se volete cimentarvi a casa, ecco i segreti svelati dallo chef: โ€œScegliete il cuore di un filetto di suino nero di Calabria, tagliatelo in 8 fette da 100 grammi, poi bardate ognuna di esse con la pancetta tesa e steccate con la radice di liquirizia, rigirate le fette con olio e grigliatele da ogni parte. Nel frattempo lessate le patate, sbucciatele, schiacciatele grossolanamente a caldo e condite con fior di sale, olio extra vergine e timo di montagna. Per la gelatina di clementine, spremete le clementine e ottenete 1 litro di succo, filtratelo, mettetelo sul fuoco e portatelo a 57ยฐ C. Poi unite cinque fogli di colla di pesce, precedentemente ammollati in acqua fredda e strizzati, versate il composto negli stampini e ponete in frigo. Il tocco finale? Servite il filetto su piatto bollente accompagnato dalle patate al timo e dalla gelatina di clementineโ€. Per quanto riguarda il secondo piatto lo chef consiglia di tostare il riso a secco in una casseruola di rame; appena comincia a scrocchiare sfumare con mezzo bicchiere di vino Magliocco e continuare la cottura del riso con il brodo vegetale. Prima della fine della cottura inserire il formaggio Moro e mantecare. Coprire con un panno di lino e far riposare per 4 minuti. Il segreto per rendere il piatto bello come si presenta nella foto? โ€œSpennellate il piatto con il Magliocco e, una volta adagiato lo sformatino di riso, decoratelo con germogli, fiori ed erbette aromatiche dellโ€™altopiano. Finite con un goccio dโ€™olio extravergine dโ€™olivaโ€.

San Rocco | Sestola (Mo) | c.so Umberto I, 39 | tel. 053662382 | www.hotelsanrocco.net

La Locanda dello Yeti | Abetone (Pt) | via Brennero, 324 | tel. 0573.606974

Villa Maiella | Guardiagrele (Ch) | loc. Villa Maiella, 30 | tel. 0871.809319 | www.villamaiella.it

La Tavernetta | Spezzano della Sila (Cs) | c.da Campo San Lorenzo, 14 |tel. 0984.579026 | www.latavernetta.info

a cura di Annalisa Zordan
Foto di apertura: www.fototoscana.it

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