Tra le azioni con cui l'uomo ha influito sull'ambiente c'รจ ne รจ una che non prevede grandi possibilitร di modifica: ed รจ quella che riguarda le risorse idriche. Perchรฉ l'acqua c'รจ o non c'รจ.A differenza delle fonti energetiche non รจ sostituibile. Nessuno si era mai posto il problema dellโacqua sino a mezzo secolo fa, ma l'aumento della produzione agricola che oggi sostiene miliardi di persone ha richiesto non solo dosi massicce di fertilizzanti ma tanta, tantissima acqua. Il calcolo รจ presto fatto: dell'acqua dolce disponibile sul pianeta il 10% viene utilizzato per usi civili, il 20% per l'industria e il 70% per l'agricoltura. Fiumi, falde freatiche e falde fossili non sono solo sotto stress ma nessuno sa con certezza come potrebbero rigenerarsi a questi livelli di prelievo.
Congressi scientifici, marce e interventi artistici (non ultimo quello che vede protagonista la superstar cinese Ai Wei Wei) magari non risolvono il problema nell'immediato hanno perรฒ il merito di tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica. The Future of Science,convegno della FondazioneUmberto Veronesi svoltosi di recente alla Fondazione Cini a Venezia, ha riproposto il problema senza troppi giri di parole, fornendo indicazioni su cui la riflessione non รจ posticipabile.
1. Biotecnologie al servizio dell'agricoltura. Per Chiara Tonelli,docente di genetica preso lโUniversitร degli studi di Milano, รจ indispensabile affrontare senza pregiudizi lo sviluppo di nuove culture resistenti alle condizioni di carenza idrica. Sperimentazioni di ogni genere sono in corso ma le leggi applicate dai singoli Stati prevedono una tale quantitร di capitolati da rispettare che un brevetto richiede decine di milioni di dollari per poter superare tutte le prove richieste. Chi puรฒ permettersi di affrontare tali spese sono solo le poche multinazionali in cui si concentra attualmente il potere della ricerca sulle nuove varietร : varietร tese al profitto naturalmente, trascurando quelle che occupano una piccola fetta di mercato ma sono fondamentali per lโalimentazione di molti Paesi in via di sviluppo. Le legislazioni poco accurate, pregiudizi e interessi privati qui vanno a braccetto. In Europa รจ possibile impiantare un solo cereale OGM. In Italia nemmeno quello e la ricerca dunque ristagna allโinterno dei laboratori universitari. Peccato che non sia bandito lโutilizzo dei mangimi Ogm, quelli destinati agli allevamenti.
2. Meno carne piรน cereali. Il vegetarianismo รจ un tema caro al professor Umberto Veronesi. E non solo per le evidenze cancerogene di diete ricche di grassi saturi come quelli della carne. La situazione attuale รจ la seguente: 3 miliardi di capi di bestiame assicurano oggi carne a 1 miliardo di persone. Per ogni chilo di carne rossa che arriva sule nostre tavole occorre utilizzare 10 chilogrammi di cereali e 15.000 litri dโ acqua, oltre al problema dello smaltimento delle carcasse e degli inevitabili influssi delle emissioni animali sullโaria che respiriamo. Sono numeri evidentemente insostenibili. Cosa potrebbe accadere (prospettiva per niente fantasiosa) se le popolazioni di nuovi Paesi affluenti come quelli asiatici adottassero la stessa dieta carnivora sino ad ora esclusivo privilegio degli occidentali?
3. Diminuzione dell'utilizzo nel ciclo produttivo. Durante il congresso Anne Roulin, responsabile del settore nutrizione della Nestlรจ, ha illustrato come la multinazionale si รจ mossa di recente per tagliare lโutilizzo di acqua dolce nel ciclo produttivo dei suoi alimenti con risparmi di oltre il 30%. Greenwashing? Puรฒ darsi ma intanto ha dimostrato che le tecnologie per farlo possono essere applicate e funzionano.
4. Ridurre gli sprechi. ร quello che puรฒ fare singolarmente ciascuno di noi nella vita quotidiana, in mille modi diversi. Magari non รจ risolutivo ma รจ certamente corretto. Nemmeno la raccolta differenziata รจ risolutiva rispetto al problema dellโinquinamento globale, ma non significa che non vada attuata. Corretta sarebbe poi l'assunzione di responsabilitร da parte dei gestori di reti idriche. Dispersioni del 15% della portata sono la media in un Paese occidentale. Ma in Inghilterra saliamo al 25% e negli acquedotti italiani la cifra oscilla tra il 40% e il 50%.
The future of science: The eradication of hunger | Venezia | Fondazione Giorgio Cini | dal 18 al 20 settembre 2014 |
https://fondazioneveronesi.it/progetti-e-conferenze/future-science/
http://www.thefutureofscience.org/?utm_source=sito_fuv&utm_medium=link&utm_campaign=tfos2014
a cura di Aldo Premoli
Per leggere Biotecnologie, OGM e lotta all'emergenza fame. Report dal Convegno della Fondazione Veronesi clicca qui