โEro abituato a girare per alberghi importantiโ. Esordisce cosรฌ Lorenzo Viani, patron del ristorante che porta il suo nome a Forte dei Marmi. Non solo: Lorenzo Viani รจ il ristoratore dell'anno, per la guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso, incarnazione di quel savoir faire che sa rendere straordinaria la fusione tra sala e cucina e sa trasformare una cena in un'esperienza indimenticabile. Si tratta di stile, di capacitร di far crescere all'unisono ogni aspetto di quella complessa macchina che รจ un ristorante, di attenzione verso i clienti e ogni minimo dettaglio. Lorenzo da piรน di 30 anni incarna tutto questo. โHo iniziato a riflettere sull'idea di ospitalitร e tutto quanto c'รจ intorno con mia zia, Tita Borghigianiโ proprietaria di un'importante catena alberghiera. Erano i primi anni '60.
Le prime esperienze
Agli inizi c'รจ stato un piccolo alberghetto a Viareggio, dove si faceva anche un po' di ristorazione, con gli amici che venivano a mangiare il sabato e la domenica ed erano entusiasti. โMa prima ancora ero andato in giro fuori dall'Italia a fare esperienzaโ. Francia e Svizzera soprattutto. A vedere come giravano le cose. Quindi in Italia, a Viareggio, nella cucina del ristorante dell'albergo. Dura qualche anno. โPoi presi un ristorante-pizzeria che andava malissimoโ. Nasce cosรฌ la Griglia del Mare e in un solo anno ebbe un successo enorme. โGli altri locali faticavano, il nostro invece era sempre pienoโ. Parliamo di 40 anni fa, altri tempi. โIl cuore della proposta era il pescato. Iniziavamo allora a introdurre delle innovazioni con un po' di fantasia e un eccesso di qualitร โ ricordaโma era piรน facile allora: non c'era il surgelato, e l'allevamento muoveva i primi passi in quel periodo. Controllavo molto gli acquisti: qualitร , solo qualitร โ. Dopo la Griglia del Mare รจ arrivato un locale in societร con una persona che non c'รจ piรน: Mauro Carmigiani. ร il 1975 quando aprono Il Sole Verde. Sono stati 5 anni straordinari e un grande successo. Cosa รจ cambiato da allora? โNoi stessi evolviamo ancora, ma alla base del nostro successo c'รจ sempre e soprattutto la spesa quotidiana, una volta al giorno per le verdure, anche due volte al giorno per il pesceโ. Dice e continua: โho una massima: il pesce ha 24 virtรน ogni ora che passa ne perde unaโ.
Lorenzo. I primi anni
Poi รจ arrivato Lorenzo, nel 1980. Era un momento di cambiamenti epocali, sia a livello culturale che enogastronomico. Il mondo cosรฌ come lo si conosceva fino a quel momento stava scomparendo. Erano ancora i tempi del โbianco o rosso?โ, ma arrivano le prime bottiglie: imperversavano pinot bianco e pinot grigio. โPerissinotto mise nome ai tocaiโ dice. Era ancora tutto completamente da fare. E in cucina? โAnche lรฌ, si lasciava appena intravvedere quello che sarebbe successo poiโ.
Erano i tempi di Gualtiero Marchesi, Giacomo Bologna, Gino Veronelli, Gianni Brera. Un gruppo incredibile che si confrontava, parlava, mangiava insieme. โCi trovavamo soprattutto con Franco Colombani della Locanda del Soleโ. Uno dei maggiori sostenitori della Linea Italiana in Cucina, una sorta di movimento di resistenza alle mode che imperversavano, molte di derivazione francese, ma soprattutto alle molte distorsioni. โMai seguire le modeโ dicevamo allora. Tutti gli anni Colombani faceva una grande festa per salutare l'anno, una decina di giorni prima di Natale, invitava amici, ristoratori, giornalisti. โMi ricordo una volta che per ultimi eravamo rimasti Colombani, io, e Brera con due suoi amici con cui era venuto da Milano. Quella volta lรฌ si era fatto molto tardi, siamo partiti dal Sole alle 3 e mezzo del mattino. C'era molta nebbia. Ci salutammo: io scendevo verso sud, loro andavano a nord. Il giorno dopo, verso le 11, interruppero la coppa del mondo di sci per annunciare la morte di Gianni. Ancora ho i brividi se ripenso a quella notte. Lui con il suo modo di parlare, i suoi nomignoli, come quello affibbiato a Rivera: l'abatino. Un grande cultoreโ.
Lorenzo oggi
Da 35 anni Lorenzo rimane una finestra privilegiata su questo angolo di Toscana. Ne ha vissuto i cambiamenti: โuna volta Forte dei Marmi era un bel paese, con 11mila abitanti, adesso รจ stato venduto tutto ai grandi clienti esteri, gli abitanti sono molti meno, si รจ persa l'identitร โ. Clientela locale? โQuasi nullaโ. Non sono stati sempre anni facili, โil locale ha subito violenze da parte dello stato, ma andiamo avantiโ. Cosรฌ come per le stagioni: โci difendiamo bene d'inverno e poi lavoriamo alla grande il resto dell'annoโ. Del resto puรฒ contare su un pubblico di appassionati di tutte le etร e di ogni provenienza. โIo faccio ancora parte della tradizione, rivisitata, rinnovata, rifatta. La fantasia del mio chef, Gioacchino Pontrelli รจ tale che continuiamo a inventare piatti nuovi. Ma, dice, fondamentale รจ l'approccio con la materia prima, che deve essere perfettaโ.
La cucina
Che piatti faceva allora? โUn piatto forte erano gli scampi e fagioliโ anche se, ammette: โMe lo chiedono ancora, perchรฉ ho clienti che mi seguono da 40 anni. Quando ci sono gli scampi che arrivano vivi dal mercato, i fagioli di Sorana, quelli veri, l'olio e un po' di cipolla di Tropeaโ. Non รจ l'unico piatto che รจ diventato un pilastro della cucina di Lorenzo. Per esempio le Bavette sul pesce, โquelle che mi facevo in barca, con seppie, calamaretti, cozze. Pescavo in apnea, e poi una volta in barca cuocevo tutto insieme in padellaโ. Era il '75-'76 quando propose lo stesso piatto al ristorante, subito โdiventato un must a livello internazionaleโ dice โoggi la chiamano pasta risottata, per me era la pasta della barcaโ. Oppure la vellutata di farro e fagioli con briciole di rana pescatrice e triglia, la Natura dei calamaretti in forno. โIl problemaโ dice โรจ che ora di calamaretti se ne pescano pochi e costano una folliaโ. E cosรฌ, continuando tra piatti storici e nuove ricette: โfacciamo tante cose nuove. Sempre con la base dell'estrema semplicitร โ dice. Al centro di tutto sempre la materia rima. Un prodotto che deve essere straordinario, vero protagonista di ogni ricetta. โSiamo tradizionalisti nel far sentire profumi e sapori. Bisogna andare incontro alla modernitร , inventare cose nuove, ma si deve sentire il prodotto. Se non lo facciamo al naturale, non si puรฒ fare diversamente: va bene anche piatti elaboratissimi ma quel che interessa รจ far recepire al cliente quello che sta mangiandoโ.
Il pesce
Bisogna studiare sempre. Questo il mantra di Lorenzo Viani: โContinuo a imparare ancora tante cose riguardo determinati pesci. E poi il Mediterraneo si sta arricchendo di nuove varietร , cambia tutto: arrivano pesci dal Canale di Suez, altri depongono le uova in altri periodi rispetto a primaโ. Ma la situazione รจ sempre piรน complicata. Per esempio, dice โho letto un articolo sulla comparsa di ibridi causati dagli allevamenti in mare aperto di branzini, orate, ricciole. C'รจ una dispersione del 10-15% del mangime si sta creando un connubio tra pesci d'allevamento e quelli in mare aperto... Ma non mi fate parlare del pesce d'allevamento, che รจ meglioโ.
La sala
โPer me รจ il 50% del ristorante, ma i clienti mi dicono che รจ anche di piรนโ dice Lorenzo Viani, da quel gran maestro di sala che รจ: โร una bella lotta sala e cucina. Personalmente quando vado in alcuni locali da cliente anonimo, se mangio bene ci torno, a prescindere dalla salaโ. Ama l'accoglienza, l'amore, la pulizia, il servizio. E si vede. ร lui l'emblema del gentiluomo di sala. E la clientela ricambia tanta eleganza. โNon c'era un cliente che non si alzasse per ringraziarmi dell'esperienzaโ. Non รจ sempre stato in sala: โal Sole Verde e alla Griglia lavoravo in cucina. Ero al girarrosto, anche di pesci, ho perfino inventato un sistema per cucinare al girarrosto orata 5-6 chiliโ. Ma รจ il sevizio il suo pallino. โSarebbe il momento di fare una bella scuola di sala. Ma รจ difficile, bisogna essere bravi psicologi, capire tutto, notare ogni dettaglioโ.
Il vino
โFui uno dei primi a servire il prosecco scaraffato nel '71-'72. Avevamo il Montecarlo, un chianti classico, e una decina di vini, all'epocaโ. Poi l'ambizione, la conoscenza, la voglia di migliorare: โho iniziato a mangiare dai colleghi e tante cose man mano sono cambiateโ. Con lui sono cresciuti suoi clienti: โmolti sono arrivati che non bevevano nemmeno, poi hanno iniziato a conoscere i grandi Borgogna, i grandi italiani, seguendo le mie passioni โ ora ho piรน voglia di bianchi che di bollicine, per esempio - e formandone di proprieโ.
Oggi Lorenzo vanta una delle piรน belle cantine in Italia. โAbbiamo ricevuto il premio Montrachet, per la miglior carta di Borgognaโ, dice. Eppure si rammarica: โNon sono stato sufficientemente coraggioso. Se avessi saputo come sarebbero andate le cose avrei anche osato di piรน. Ma i vini sono la rovina dei ristoratori, se uno รจ supportato da un lavoro che va bene รจ un conto, altrimenti รจ dura: i vini vano pagati e se non si vendono poi sono dolori. In quanti poi hanno dovuto vendere le proprie cantine? Bisogna fare i passi giusti secondo le proprie esigenze e possibilitร โ. E magari poi mordersi un po' le mani. Un esempio? โUn anno mi sono state proposte da un amico svizzero parecchie bottiglie di Chรขteaud'Yquem del 1967, annata del secolo. Ne presi solo 24, mannaggia a meโ. Far girare bene una cantina รจ una questione molto delicata: โRicordo che 7 o 8 anni fa non vendevo piรน Romanรฉe Conti, cosรฌ ho deciso di abbassare i prezzi, praticamente li ho dimezzati. Le ho vendute tutte le bottiglie che avevo, ma se le avessi tenute ora le quote sarebbero molto diverse. Ma ormai รจ fattaโ.
Lorenzo Viani ha praticamente girato tutta l'Italia del vino, e non solo l'Italia. Visitava cantine quando il turismo del vino non era neanche un'ipotesi. โOra lascio girare mia figlia, Chiara, una figura essenziale e molto importante, insieme a quel gran maestro del mio chef che รจ Gioacchino Pontrelliโ.
Ma ancora Lorenzo Viani, erede di una lunga tradizione familiare di ospitalitร e arte, รจ ogni giorno puntuale al suo locale: โa volte mi chiedo chi me lo faccia fare a 75 anni a stare 15 ore al giorno al lavoro e continuare a fare la spesa due volte al giorno. Potrei stare in pensione da 10 anni...โ ma come nelle migliori storie d'amore, la passione non conosce etร .
Lorenzo | Forte dei Marmi (LU) | via G. Carducci, 61 | tel. 0584 874030 | http://www.ristorantelorenzo.com/
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a cura di Antonella De Santis