erci, dove sentirsi veramente a casa.
Una passione che non coinvolge solo le famiglie, dove è forte la necessità di creare uno spazio unico tra fornelli e zona tv per mettere in contatto genitori e figli e sfruttare al massimo il (poco) tempo per stare insieme, ma anche il singolo, che in cucina sente di poter esprimere davvero se stesso e desidera accogliervi i propri ospiti.
E per la cucina, in controtendenza con la filosofia ormai imperante dell'usa e getta, gli italiani sembrano addirittura disposti a spendere qualcosa di più, a prescindere dallo status economico: “La mia clientela è varia: si va dalle grandi famiglie, ai neosposi fino a single e divorziati - racconta Ingrid De Bernardi architetto presso l'azienda di progettazione e falegnameria “Le cucine di Mastro Geppetto” - ma tutti condividono la volontà di investire nella casa così come negli affetti. Insomma, non gente da mordi e fuggi, ma da decisioni durature: e la cucina è uno degli ambienti a cui dedica più risorse e tempo per renderla davvero la stanza dei sogni”.
una cucina di L'arte di Mastro Geppetto
Al punto che spesso si è disposti a sacrificare anche una bella fetta di salotto, ormai limitato a divano e televisore (purché gigante, ovviamente). Il risultato - come emerso a Casaidea 2012 - sono cucine che fanno arredamento, eleganti, minimal ed essenziali. Richiestissimi i pensili senza maniglie, per una linea complessivamente più pulita, come pure isole e penisole che inglobano in un'unica soluzione bancone e tavola da pranzo: in questo modo si risparmia spazio e si crea allo stesso tempo una divisione virtuale con la zona giorno.
una living kitchen firmata Scavolini
“Noi siamo stati tra i primi a proporre arredo anche per il living room – racconta Andrea di Snaidero (foto in apertura) – e si può dire che siano stati un po' gli stessi clienti a suggerircelo. Le ragioni sono due: da una parte la possibilità di ottimizzare al massimo gli spazi con soluzioni alternative ai classici pensili della cucina, ma mantenendo una continuità di stile; dall'altra, la ragione economica: acquistando tutto da un unico fornitore si risparmiano sia tempo che denaro”.
Insomma, i tempi passano, le mode cambiano ma una cosa, per fortuna, resta: la voglia di stare insieme, in cucina e a tavola.
di Flavia Rendina
16/03/2012