Ci sono isole di quiete e di bellezza, dove l'eleganza è sinonimo di discrezione e atmosfera rarefatta, permeata di storia e di cultura. Sono talvolta isole private, in senso letterale: terre circondate da acqua e di proprietà privata. Non si tratta solo di irraggiungibili paradisi esotici, ne esistono anche vicino a noi, in Italia: piccoli lembi di terra in mare aperto o in acqua dolce. Al Lago Maggiore, per esempio, ci sono le Borromee. E il nome dice già tutto: sono di proprietà del Principe Vitaliano Borromeo erede di una dinastia che oggi sta lavorando per trasformarle in una meta turistica di primo rilievo, sintesi di cultura, turismo, gastronomia, moda. Le isole sono un tesoro paesaggistico e artistico che, da solo, muove l'indotto di tutta la zona di Verbania e Stresa, storico punto di snodo del jet set internazionale che qui transitava richiamato dalla fisionomia tutta villette Liberty e paesaggi lacustri sotto l'ombra del Mottarone. Ma questo ormai non basta. Servono spirito imprenditoriale e sguardo aperto per trasformare queste terre e il loro patrimonio in una realtà produttiva, passaggio necessario per continuare l'incredibile progetto artistico e botanico iniziato nel '600 e completato nel corso dei secoli, che oggi la famiglia si impegna a restaurare, conservare e promuovere con un enorme sforzo economico, in parte sostenuto dai biglietti d'ingresso e le visite guidate alle diverse aree: giardini, palazzi storici, musei.
Isola Bella, giardino con lo stemma dei Borromeo
Le isole, i giardini, le montagne
Isola Madre, la più estesa e distante dalla terraferma delle tre, completamente privata, ospita il palazzo (aperto al pubblico dalla fine degli anni '70 del secolo scorso) e un giardino all'inglese con uno dei più antichi giardini botanici italiani, che in ogni stagione regala scenografie mozzafiato con piante esotiche e rare. Isola Bella (mezzo chilometro quadrato) è privata per tre quarti e ospita un palazzo con un magnifico giardino all'italiana di gusto barocco - in armonia con lo stile dell'edificio - composto da 10 terrazze sovrapposte; qui – da 5 secoli - c'è la residenza privata del principe e della sua famiglia, nell'edificio in gran parte aperto ai visitatori. La più piccola delle Borromee è l'Isola dei Pescatori, o Isola Superiore, completamente pubblica, l'unica abitata durante tutto l'anno da una manciata di persone.
La Rocca di Angera
Ma non finisce qui, sempre di proprietà dei Borromeo ci sono la Rocca di Angera, monumento di epoca medievale che domina il paese e il lago e ospita il Museo della Bambola e del Giocattolo, e il suo giardino anch'esso di ì stile medievale. A questo si aggiunge l'area del Mottarone, meta di appassionati di sport invernali ed escursioni in bici o a piedi, che gode di un panorama a 360gradi sul Lago Maggiore e il Lago d'Orta e che si raggiunge in funivia da Stresa o con la strada privata Borromea. Qui c'è un progetto di recupero di casolari e strutture per integrare l'offerta legata agli impianti sciistici di proprietà dei Borromeo.
Isola Bella. Il Palazzo
Il concetto di museo diffuso e l'evoluzione dell'ospitalità
L'idea di fondo di Vitaliano Borromeo è incrementare il turismo, la permanenza e la spesa media di ogni visitatore creando un ventaglio di offerte, tutte qualitativamente valide, che permettano di trasformare questi luoghi in esempi di imprenditoria meritoria. “Stiamo spingendo per una evoluzione del concetto di museo in Italia” racconta“cercando di trasformarlo in qualcosa di più ampio rispetto alla parte strettamente museale rappresentata dal castello e le isole” dice, spiegando quale è l'obiettivo: “offrire un'esperienza emozionale, capace di spostare le persone”. E molta parte di questo programma passa attraverso lo shopping, l'enogastronomia e la valorizzazione del made in Italy. Ma parte con la ricezione: c'è in cantiere un albergo diffuso che si sta sviluppando passo passo “è un progetto in divenire. Stiamo preparando appartamentini nel vecchio villaggio dei pescatori su Isola Bella”. Un'iniziativa che in più permette di salvaguardare gli edifici, altrimenti destinati all'abbandono. “Bisogna dare loro una ragione economica” con un ritorno che renda possibile la necessaria manutenzione di tutte le strutture. “Oggi ci sono 2 appartamenti e 5 o 6 casette” spiega “ed esistono anche altre possibilità per pernottare, per esempio sull'Isola dei Pescatori ci sono due alberghi e delle casette”. Ma il progetto è ancora più ambizioso, con l'obiettivo di prendere in gestione un albergo con un ristorante gourmet che sia di richiamo per il turismo enogastronomico. “Non abbiamo ancora individuato i partner” continua “mi piacerebbe trovare un giovane chef che abbia voglia di mettersi in gioco con noi”.
La cucina
E proprio la ristorazione è uno degli elementi chiave per alimentare un turismo di qualità, con l'idea di creare un'offerta varia per rispondere a esigenze diverse. Ci si muove su diversi fronti: c'è il bistrot Il Fornello, 25-30 coperti con una proposta raffinata curata da Francesco Luoni, “aperto a tutti, anche al di fuori delle visite guidate” perché le Isole hanno un'anima multiforme: proprietà privata, spazio museale, area pubblica. E come tali accolgono diversi tipi di visitatori, tutti “liberi di gustare cibo di qualità”, senza dimenticare l'apertura di caffetterie che possano completare la vista museale di tutti i siti con “eccellenze italiane, ma in forma più semplice rispetto al bistrot: una proposta fredda, anche perché non possiamo fare cucina. Inoltre pensiamo che il visitatore interessato all'aspetto artistico abbia meno tempo a disposizione, incastrato tra gli spostamenti, il battellino e le visite al museo”.
Nel frattempo, però, a questi spazi ristorativi si aggiunge anche un rifugio in cima al Mottarone con una cucina di montagna: cacciagione, polenta, formaggi e una proposta più ricca adatta alle temperature più rigide. L'opposto di quanto accade sulle isole, dove si punta a una scelta più leggera e sofisticata, con molte verdure e un lavoro attento sulle cotture.
Il ristorantino ospita anche una bottega alimentare:“Ci sono prodotti di eccellenza italiani, a marchio nostro o del produttore” spiega Vitaliano Borromeo“dalla pasta alle marmellate ai condimenti”. Soprattutto prodotti che rappresentano il made in Italy, per ora ancora pochi quelli locali: “soprattutto formaggi e salumi, la maggior parte utilizzata anche dal ristorante”. Per permettere ai visitatori di portare a casa anche un po' di quell'esperienza fatta sulle isole.
Isola Bella. Il Giardino
I visitatori
Circa 600mila: sono tante le persone che ogni anno visitano le Borromee, soprattutto Isola Bella (400mila), Isola Madre (200mila), per chiudere con i 50mila che visitano la Rocca di Angera, sulla costa opposta. Ma questi sono solo i visitatori paganti. “A cui si aggiunge un 20% di persone che, arrivate sulle isole, decidono poi di non entrare negli spazi a pagamento”. Il pubblico è trasversale, con una fetta consistente – più di metà - proveniente dall'estero, principalmente nord Europa. “negli ultimi anni, però, registriamo un ritorno degli americani, come in tutta Italia. E l'aumento dei visitatori dall'estremo oriente”. Quel tipo di turismo che cerca, insieme alle bellezze paesaggistiche e allo svago, anche una proposta che sappia condensare buona tavola, life style ed eleganza tipicamente italiani. Se aggiungiamo che si tratta di visitatori con un'età media abbastanza avanzata (“ma è anche pieno di ragazzini” aggiunge). Non è difficile immaginare come lo shopping giochi un ruolo chiave per alzare il valore del ticket medio del visitatore.
Per incrementare l'attrattiva di questi luoghi i Borromeo stanno portando avanti un'interessante operazione di recupero commerciale di tutta una parte del villaggio, acquisendo botteghe, case e attività commerciali man mano che si liberano. “Appena possibile abbiamo iniziato ad aprire una serie di negozietti con grandi prodotti italiani: gioielli fatti a mano, camicie Bagutta, piumini Herno, oggetti Alessi” a creare una cittadella del design e dello stile italiano. Cercando, ovviamente, anche di fare una scelta studiata appositamente per una clientela in transito e in viaggio: “alcuni oggetti, pur se molto belli, sono troppo pesanti per essere portati in giro”. Ma l'idea è anche di partire con un e-commerce, dove ordinare i prodotti visti sulle Borromee: tessili, alimentari o profumi realizzati su misura “che usano le essenze che si trovano sull'isola” spiega ancora “stiamo lavorando con una società locale che fa proprio questo e segue il progetto dal profumo al packaging, che riveste sempre un ruolo determinante per la vendita”.
Isola Madre. Il Giardino
Turismo ed eventi
Sulle isole il turismo è variegato, “cerchiamo di coprire il più ampio spettro di possibilità di spesa dei visitatori” spiega Vitaliano Borromeo, “cercando soprattutto un rapporto qualità-prezzo corretto”. Dunque giusta qualità e giusto prezzo, questa la formula per evitare il turismo mordi e fuggi. Ma perché far pagare un biglietto di ingresso? “Paghiamo le tasse l'Imu e tutto quel che dobbiamo, abbiamo 100 dipendenti in stagione, e un investimento di circa 2 milioni di euro, ma” conclude “per assicurare una manutenzione di un certo livello, serve anche il pagamento del biglietto”.
Isola Madre
Anche perché non è certo facile gestire un posto del genere: “ci sono vincoli enormi della sovrintendenza” spiega, e aggiunge “qualsiasi cosa facciamo deve essere approvata. Ma” riflette “la maggior parte dei vincoli sono quelli che mi do da solo: Isola Bella è dove abito. Oltre ai visitatori, solo in una parte del palazzo e dei giardini, non voglio affittarla per eventi, come invece accade per Angera” dove ogni anni ci sono 30-40 tra congressi, matrimoni e altri eventi privati, “mentre” spiega“a Isola Bella ospitiamo solo cose di famiglia”.
Tra le iniziative messe in campo anche eventi d'arte e un noto festival musicale e altri appuntamenti culturali, sulle isole e a Stresa. Proprio per destinarla a spazio espositivo è stato recentemente ristrutturata un'ala del castello ad Angera con interventi che assicurano un ambiente adeguato per ospitare senza danni opere d'arte.
Isole Borromee | Stresa (VB) | Aperto 7 giorni su 7 dal 24 marzo al 22 ottobre 2017 | www.isoleborromee.it/home.html
a cura di Antonella De Santis