Siamo andati in giro per la Sardegna a visitare i paesi che si sono uniti nel progetto, i loro centri storici, i luoghi della cultura. E ancora il paesaggio che li circonda, fatto di agricoltura e pascoli o di natura incontaminata, siano spiagge, boschi, rocce o distese pianeggianti di fiori ed erbe selvatiche. Abbiamo trovato insediamenti nuragici perfettamente conservati, tombe dei giganti, domus de Janas; chiese romaniche o musei che rendono omaggio ai grandi personaggi dellโIsola conosciuti in tutto il mondo. Ma anche un patrimonio gastronomico immenso, fatto di prodotti, ricette e preparazioni molto spesso conosciute solo ai locali. Basterebbe vedere le tipologie di pani tradizionali presenti nellโIsola: decine e decine, diversi per forme, cottura, usanze. Molti sono legati a riti antichi, vengono ancora eseguiti da mani sapienti e le tecniche di preparazione sono tramandate per generazioni. E non รจ un caso che molte ricette storiche partano proprio dal pane. Vero simbolo di unโisola che, anche per questo, si puรฒ senza dubbio considerare un โquasi continenteโ.
Cala Luna, Golfo di Orosei. Foto di Enrico Spanu
Baunei e lโOgliastra
Baunei รจ un piccolo borgo a 500 metri dโaltitudine, in una posizione che domina la costa e da cui si puรฒ ammirare tutta la parte meridionale del golfo di Orosei. Neanche 4.000 abitanti popolano il paese, particolare nella sua conformazione ricca di salite e discese, alla sommitร del quale troviamo la chiesa parrocchiale seicentesca di San Nicola di Bari, ristrutturata nel ventesimo secolo. Percorsi poco meno di 10 chilometri verso la costa, eccoci arrivare alla frazione Santa Maria Navarrese, conosciuta per il porticciolo turistico e per la chiesa del Mille di Santa Maria di Navarra circondata da ulivi secolari. Innumerevoli e meravigliose le spiagge e le calette: da Cala Goloritzรจ, caratterizzata da rocce marmoree che si alternano con la macchia, a Cala Mariolu, avvolta da una falesia di 500 metri. E ancora Cala Sisine e la piรน nota Cala Luna, piรน a Nord, condivisa col comune di Dorgali e unica per le insenature calcaree che creano crateri che si riflettono su un mare dai colori unici. La conformazione interna spinge il pascolo da cui derivano ottimi formaggi di capra e pecora. Le coltivazioni lasciano spazio alla vite, agli ulivi e a svariati ortaggi. Anche qui la tradizione del pane e della pasta รจ ben radicata. Ormai sono un simbolo dellโintera isola, ma qui sono nati i Culurgiones che oggi si fregiano dellโIgp Ogliastra.
I vini
Cantina Pusole โ Cannonau di Sardegna โ16
I giovanissimi fratelli Lorenzo e Roberto Pusole fanno vino e allevano maiali. Sono passate poche vendemmie dal primo imbottigliamento ma fin da subito i vini sono riusciti a trasmettere la territorialitร ogliastrina. La versione 2016 del Cannonau regala profumi di ciliegia, ribes e spezie che anticipano un palato fresco, succoso, elegante e scorrevole. Finale sapido. Ottimo con capocollo di maiale arrosto.
Antichi Poderi Jerzu - Cannonau di Sardegna Passito Akratos
Nata negli anni 50, รจ la storica cantina cooperativa di Jerzu. Akratos รจ un particolarissimo passitoda uve Cannonau. Incredibile la complessitร al naso giocata tutta su note di frutto rosso stramaturo, frutta secca, agrume candito, cioccolato e ciliegia sotto spirito. La bocca รจ voluttuosa e avvolgente; il tannino rende la beva molto piacevole. Abbinatelo a. caglio di capretto.
Cantina Alberto Loi - Leila Bianco โ16
Da quattro generazioni la famiglia fa vino nel comprensorio di Jerzu. Cannonau quindi, ma anche monica, muristellu, vermentino,nasco, moscato e carignano. Particolarissimo il Leila Bianco, frutto dellโuva cannonau vinificata in bianco. Il colore giallo dorato anticipa i sentori di frutta a pasta gialla, matura ed aromatica. Segue un intenso profumo di fiori di campo che sfuma in erbette selvatiche. In bocca รจ strutturato e caldo, sapido e tannico. Il finale saporito e molto aromatico. Da provare con agnello in umido ai carciofi.
Vigneto ad Atzara. Foto di Elisabetta Loi
Atzara e il Mandrolisai
Atzara รจ un piccolissimo paese al centro esatto dellโIsola, a sud ovest del Gennargentu nella subregione del Mandrolisai. ร stato catalogato come uno dei cinque borghi sardi piรน belli dโItalia con la sua architettura di โepoca catalanaโ fatta di costruzioni basse in granito e volte in legno di quercia. La sua economia e la sua tradizione si basano essenzialmente sulla viticoltura e sulle produzioni artigiane tessili di abiti e tappeti. Vale una visita il museo dโarte moderna e contemporanea, con opere di importanti artisti sardi (da Ballero a Ciusa, da Delitala a Stanis Dessรฌ, per citarne alcuni) che proprio ad Atzara trascorrevano diverso tempo in villeggiatura. Sempre in centro ci sono la quattrocentesca chiesa di SantโAntonio e la romanica Santa Maria Bambina. Fuori dal paese non mancano testimonianze nuragiche, domus de Janas e tombe dei giganti. Il paesaggio รจ dominato da boschi, macchia e vigne, tante vigne. Bellissimi vigneti con coltivazioni ad alberello dove crescono vecchie viti di cannonau, bovale e monica. Fin da tempi antichi i vignaioli hanno โcostruitoโ i vigneti assemblando le tre uve, perchรฉ ritenevano che ciascuna di loro potesse apportare il giusto contributo. Anche grazie a questo modo di concepire la vigna, nei primi anni โ80 nasce la Doc Mandrolisai, una delle pochissime nellโIsola che non contempla il nome dei vitigni ma esclusivamente il nome del luogo. Un grande esempio per la Sardegna intera che fa capire che prima di tutto il vino รจ espressione di un territorio.
I vini
Cantina Fradiles - Mandrolisai Fradiles โ15
Piccola cantina, grandi vini. ร il primo pensiero che stimola Fradiles di Paolo Savoldo. Questo Mandrolisai รจ un classico della cantina, da bovale, cannonau e monica (nellโassemblaggio classico del territorio), profuma di frutto rosso scuro, spezie dolci, cenni di sottobosco, resine e corteccia. In bocca รจ caldo e morbido, offre freschezza balsamica e tannicitร . Provatelo con pasta al ragรน di cinghiale o con funghi porcini.
Cantina Bingiateris - Mandrolisai Lollรฒre โ13
Bingiateris in sardo significa vignaioli: qui sette amici si sono uniti per fare buon vino. Lollรฒre รจ frutto dellโassemblaggio classico del territorio piรน altre varietร autoctone, da vigne a 600 metri di altitudine la cui resa per ettaro non supera i 40 quintali. I profumi sono caldi e suadenti, si va dalle spezie al frutto sotto spirito, dai cenni balsamici a quelli di macchia. La bocca avvolge e appaga; il finale รจ lungo e saporito. Ottimo con stufato di pecora.
Cantina del Mandrolisai โ Mandrolisai Vecchie Viti โ15
ร la cantina cooperativa locale. Il Vecchie Viti, ottenuto unicamente dalle vigne piรน vecchie, al naso regala note di prugna, ciliegia sotto spirito, sottobosco e tabacco; la bocca รจ fresca e balsamica, sapida. Ottimo con spezzatino di manzo.
Cantina Carboni โ Pin8
Siamo a Ortueri: qui si producono Mandrolisai, Rossi da uve tradizionali, un bianco secco e un bianco passito. Lโultimo nato รจ il Pin8, rosso da uve aleatico appassite. I profumi al naso spaziano dalla frutta rossa matura alle spezie dolci, dalla scorza dโarancio candita ai profumi di cioccolato e liquirizia. La bocca รจ dolce, avvolgente e morbida, ma anche fresca aromatica. Ottimo con i dolci al cioccolato.
Corsa degli Scalzi durante la Festa San Salvatore di Sinis a Cabras. Foto di Alessandro Cani
Cabras e lโOristanese
A nord di Oristano, Cabras รจ una cittadina di quasi 10mila abitanti, che si affaccia sullo stagno che porta il suo nome, conosciuto anche come Mari Pontis. Il paesaggio รจ caratterizzato da una natura incontaminata; le spiagge piรน vicine (lunghe oltre 30 chilometri tra cui le rinomate Maimoni, Mari Ermi e Is Arutas) hanno ancora il fascino della costa non urbanizzata e comprendono lโaffascinante area marina protetta del Sinis. Imperdibili anche gli arenili di San Giovani di Sinis, dalla sabbia bianca e finissima. Le origini del luogo sono antichissime e testimoniate da diversi complessi nuragici e dal villaggio Cuccuru is Arrius, risalente al neolitico. Ma Cabras รจ anche il luogo dove รจ stata fatta la scoperta piรน importante degli ultimi decenni, attraverso il ritrovamento dei Giganti di Montโe Prama: statue di gesso risalenti allโetร del ferro (VIII secolo A. C.). Dal punto di vista gastronomico รจ la cucina di mare quella piรน diffusa in questโarea. A partire dalla bottarga (uova di muggine essiccate) che si utilizza come ingrediente (grattugiata), ma anche a fettine col pane, il sedano e un filo di olio o con i carciofi.
I vini
Cantina della Vernaccia - Vernaccia di Oristano Jughissa โ08
La cantina della Vernaccia, giร conosciuta come Cantina del Rimedio, รจ una cooperativa specializzata nella produzione del vino ossidativo tipico di qui. La Jughissa รจ il loro fiore allโocchiello e lโannata 2008 ha conquistato i Tre Bicchieri in Vini dโItalia del Gambero Rosso. Profuma di frutta secca, spezie dolci, scorza dโagrume candito, tracce di sottobosco. Al palato รจ secca, sapida, calda e avvolgente. Ideale con i dolci della tradizione, ma anche con una pasta alla bottarga.
Cantina Contini Barrile โ14
La cantina Contini รจ una delle realtร familiari piรน grandi dellโIsola. Il Barrile รจ il rosso aziendale piรน prestigioso, frutto della localissima uva Nieddera a cui si aggiungono piccole percentuali di altre bacche rosse tradizionali. Affinato in fusti di rovere francese regala profumi di frutto rosso, sottobosco e macchia, mentre al palato รจ fitto, dal tannino setoso e dal finale fresco e pulito. Perfetto con cinghiale alla cacciatora.
Cantina Famiglia Orro โ Karesia โ11
Davide Orro รจ il titolare di questa bellissima realtร artigiana e famigliare. Allโinterno della struttura anche un laboratorio per la produzione di sottoli e una fattoria didattica. Due sole le uve da vino: Nieddera e Vernaccia di Oristano. Da questโultima varietร viene prodotto il Karesia, un particolare vino ossidativo affinato in botti di ciliegio. Di grande complessitร olfattiva, regala un sorso snello, fresco e molto sapido. Particolare e affascinante se abbinato a pecorino stagionato e saporito.
SantโAntioco. Foto di Enrico Spanu
SantโAntioco e il Sulcis
SantโAntioco รจ unโisola del Sud Ovest, unita alla Sardegna grazie a un istmo di terra costruita artificialmente. Porta lo stesso nome la cittadina piรน importante, nata per volontร dei Fenici nel 770 avanti Cristo. Sotto il dominio romano era un fiorente centro marittimo e commerciale tanto da essere per tanti anni una delle cittร piรน prospere dellโintera Sardegna insieme a Cagliari. Due i musei da visitare per capire la storia del luogo: quello etnografico e quello archeologico ricco di reperti risalenti al periodo fenicio e punico. Anche qui non mancano insediamenti nuragici, i Menhir e le tombe dei giganti. Le spiagge piรน belle e affascinanti sono Maladroxia, Coaquaddus, Cala Sapone e Cala Grotta. La gastronomia sulcitana รจ fatta di preparazioni semplici, frutto delle grandi materie prime che derivano dalle coltivazioni, dagli allevamenti e dalla pesca. Dal mare non possiamo non citare il tonno rosso, chiamato il maiale del mare perchรฉ come avviene per il suino non si butta nulla e tutto viene lavorato. I formaggi sono prodotti sia da latte di pecora che di bovino, ma anche delle capre che qui trovano un habitat ideale. Importante รจ anche la tradizione di pasta tra cui i cassulli carlofortini (simili agli gnocchetti) o i sappueddus di Calasetta (piccoli ritagli irregolari di pasta integrale); ma anche di pane come Sa Tunda di Teulada, pagnotta dura tondeggiante con 7 punte come una stella che rimanda ai giorni della settimana. Il Sulcis รจ la patria del Carignano, vitigno antico che qui viene ancora allevato a piede franco, grazie a vigneti centenari impiantati ad alberello su sabbia. Un patrimonio vitato unico la mondo.
I vini
Cantina Giba - Carignano del Sulcis 6Mura โ12
Giba รจ una piccola realtร artigiana che produce unicamente Vermentino e Carignano. Dalle migliori vigne di questโultima varietร si ottiene il 6Mura, un rosso fitto e di buon corpo, dai sentori di macchia, frutto maturo scuro e sottobosco. La bocca รจ calda, cremosa, dal tannino presente ma setoso e dal finale fresco e balsamico. Ottimo con capretto in umido.
Cantina Mesa - Vermentino di Sardegna Opale โ15
Oltre al carignano, qui si coltivano anche Syrah e Vermentino. Da questโultimo nasce lโOpale, un bianco che riesce a dare il meglio di se dopo alcuni anni. La versione 2015 profuma di fiori dโarancio, mandorla e frutto esotico, la bocca รจ sapida, snella, profonda ed elegante. Imperdibile con fregula ai frutti di mare.
Cantina Sardus Pater - Carignano del Sulcis Sup. Arruga โ13
ร la cooperativa di SantโAntioco e puรฒ contare su decine di conferitori. Il vino di punta รจ lโArruga, ottenuto esclusivamente da uve carignano centenarie, allevate a piede franco sulle sabbie dellโIsola di SantโAntioco. Profuma di mora e spezie, in bocca รจ avvolgente, strutturato e dal finale mentolato. Ottimo con cinghiale in umido.
Cantina di Santadi - Carignano del Sulcis Rocca Rubia Ris. โ14
A questa realtร - leader in sardegna - si deve la rinascita della viticoltura di qualitร nel Sulcis, una scommessa che partรฌ a metร degli anni โ70. Il Rocca Rubia รจ un grande Carignano che si distingue anche per il suo prezzo vantaggiosissimo rispetto alla qualitร che regala anno dopo anno. La versione 2014 profuma di spezie dolci, mirto e prugna, la bocca รจ fresca e scorrevole, il finale lungo e saporito. Abbinatelo a filetto di manzo alla griglia.
Cantina di Calasetta - Moscato di Cagliari In Fundu
Piccola realtร cooperativa che produce vini da uve tradizionali. Non fa eccezione In Fundu, Moscato dai profumi di pesca, agrume candito, frutta secca e cannella e dal palato dolce, mai stucchevole perchรฉ fresco e sapido. Da abbinare a pecorino stagionato.
a cura di Giuseppe Carrus
foto di apertura di Enrico Spanu
Articolo uscito nel numero di marzo del Gambero Rosso, chepotete trovare in versione digitale su App Store o Play Store
Abbonamento qui