Gli esordi del ristorante Poli
Il ristorante Poli, gestito oggi dai fratelli Giuliano e Marco, nacque nel 1969 da unโidea dei loro genitori Umberto e Adelina. Furono loro ad acquistare una stazione dismessa sulla linea Boretto-Reggio Emilia per eleggerla a propria dimora. Al piano interrato della casa decisero di aprire una pizzeria, un posto dove andare per il pranzo e per la cena, da mezzanotte in avanti come era dโuso negli anni โ60, per il dopo balera e il dopo cinema.
Solo pochi anni dopo - nel 1975 - provati dagli orari pesanti, i Poli decisero di puntare soltanto sul ristorante, ma con una nota che li distinguesse dagli altri competitor: proporre pesce sempre fresco cucinato alla griglia.
Una decisione abbastanza pionieristica, sia perchรฉ allโepoca non esisteva ancora alcuna rete di fornitori di pesce, sia perchรฉ il locale era situato nel profondo cuore dellโEmilia Romagna, in una cittร equidistante da entrambe le coste, adriatica e ligure.
Cosรฌ come per la prima fase della loro storia lavorativa, ancora una volta la famiglia, ormai avviata sulla strada della ristorazione, si rivelรฒ essere la vera risorsa della attivitร imprenditoriale. Racconta Giuliano Poli: โA La Spezia avevamo dei cugini, uno dei quali era cuoco, specializzato proprio nella cucina di pesce. Lavorรฒ da noi per due anni, durante i quali ci insegnรฒ nel dettaglio come scegliere, trattare e cucinare il pesce. Io, a mia volta, in media tre volte alla settimana, mi alzavo alle 4 di mattina per recarmi al mercato di La Spezia e comprare il pesce frescoโ. Comincia cosรฌ la loro storia, fatta di impegno e sacrifici โVolevo solo materia prima eccellente, di qualitร , acquistata direttamente dal produttore, che potesse soddisfare pienamente chi avrebbe cucinato e chi avrebbe consumatoโ racconta ancoraโSempre con un obiettivo: esaltare il sapore di quel prodotto, senza mai stravolgerne lโanimaโ.
La famiglia Poli: Rossana Ferrarini, Francesca Poli, Giuseppina Baroncelli, Carlotta Poli; sotto, Federica, Giuliano, Marco e Gianluca Poli
Il cambio di generazione
E cosรฌ iniziรฒ la vera avventura, che vedeva impegnati, oltre a Giuliano e Marco (in sala), le loro mogli, rispettivamente Rossana e Giuseppina (addette alla griglia) e, a partire circa dal 1995, le due figlie di Giuliano e Rossana, Federica e Francesca, e i loro cugini Gianluca e Carlotta, figli di Marco e Giuseppina. Seguirono un ampliamento del locale e la realizzazione dellโomonimo hotel a fianco del ristorante.
Sulla brace che domina nella sala ristorante, si puรฒ assistere alla grigliatura di crostacei, pesce spada, sgombri, sarde e altri pesci, ma anche della tagliata alla toscana, della costata e filetti di manzo, dellโentrecote alla Maitre dโHotel e delle costolette dโagnello, tanto per citare alcuni piatti. La tradizione รจ pienamente rispettata nei primi fatti in casa, magari rivisitati. Anche la cantina premia lโitalianitร . Tra le 800 etichette, a parte qualche bottiglia di firma francese, la maggior parte sono vini provenienti da tutte le regioni della penisola.
Un nuovo albergo a Parma
La costanza e la fidelizzazione del cliente nel corso degli anni non sopirono tuttavia lโanima imprenditoriale della famiglia Poli. Giusto il tempo di formare le nuove generazioni, Federica, Francesca e Gianluca, Carlotta e la famiglia, sempre unita, sempre allโunanimitร , decise alcuni anni dopo che era venuto il momento di investire su unโaltra cittร , dove aprire un albergo. Lโoccasione arrivรฒ presto, nel 2011, da Parma. Il progetto, tuttavia, includeva anche un dettaglio imprevisto: la realizzazione di un ristorante. Ancora una volta, il caso volle giocare la sua parte.
โNonostante non lo avessimo progettato, ci assumemmo lโonere di comprare e gestire anche il ristoranteโ spiega Francesca Poli, che si occupa al 20% della gestione generale e allโ80% del ristorante, a fianco del cugino Gianluca โma soltanto perchรฉ non finisse in mani sbagliateโ. Come organizzarlo allora? โAvevamo alle spalle quasi 50 anni di storia e di trascorsi ben definiti e non volevamo che il nuovo ristorante, Inkiostro, diventasse un clone di Poli a Castelnovo Sotto. Accettammo il rischio e, proprio in una cittร molto fedele alla tradizione come Parma, proponemmo una cucina dโinnovazione, ricerca e studio e nel 2013 arrivรฒ la stella Michelinโ. Ma la vera svolta in questa direzione venne due anni faโcon lโarrivo dello chef friulano Terry Giacomello, il quale, per cultura, formazione e istinto, portรฒ la ricerca quasi allโestremoโ.
Terry Giacomello
Terry Giacomello
Giacomello prese servizio il 5 settembre 2015. Solo una settimana piรน tardi ebbe luogo il primo controllo in incognitodella Michelin, seguito da un secondo il 28 novembre, poichรฉ il cambio dello chef richiedeva una verifica del mantenimento dei requisiti. A dicembre gli venne confermatala stella. Nella guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso edizione 2016 si segnalava l'arrivo del nuovo chef, da troppo poco tempo per una valutazione, mentre l'edizione 2017 lo premiava con Due Forchette e una valutazione di 82 su 100. La cantina oggi conta un migliaio di etichette, esposte dietro a una lunga vetrata come fossero in mostra. La coppia piรน fortunata che prenota per tempo puรฒ anche cenarvi nel mezzo.
Inkiostro, il tavolo in cantina
In realtร , la partenza di Terry Giacomello allโInkiostro non fu affatto facile. โLe prime volteโricorda lo chef โricevetti addirittura insulti alla mia uscita tra i tavoli. Ciononostante, da caparbi quali eravamo, proseguimmo per la nostra strada. Con la collaborazione di Davide Cassi dellโUniversitร di Parma e del botanico Villiam Morelli, studiammo la chimica alimentare e lโutilizzo delle radici commestibili. La cultura delle erbe era giร radicata in me per cultura e provenienza e venne affinata grazie anche alla mia collaborazione con i due cuochi tristellati francesi Bras e Veyrat,che ne facevano ampio utilizzoโ.
Raviolo di patata fritta, peperone croccante e brodo affumicato. Uno dei nuovi piatti di Inkiostro
Dietro allโInkiostro, Giacomello dispone del suo orto, dove vengono coltivati spinaci cileni Malaber, agastache messicane (dal gusto di anice), epazote (piante di origine messicana dal gusto mentolato), kalanchoe (una pianta grassa carnosa leggermente acida utilizzata da Terry per cucinare lโanatra), germogli di cactus (per il cetriolo di mare, un pesce che Giacomello acquista di consuetudine da Barcellona). Tra le novitร da poco inserite in menรน, sono lโortica di mare e lโabalone o orecchie di mare.
Gnocco di rapa rossa, sfilacci di seppia e brodo di cappero. Uno dei nuovi piatti di Inkiostro
La nuova veste della tradizione
AllโInkiostro non si trovano piatti della tradizione, a meno che non siano profondamente rivisitati. Un esempio sono le mezze maniche di brodo di prosciutto crudo con torta fritta, aceto balsamico tradizionale Dop e Parmigiano Reggiano. Ma la sua firma innovativa, Giacomello la mette ovunque. Tra le carni, troviamo agnello con foglie di senape e riduzione di crostacei, filetto di vitello con tonburi, riduzione di carrube e fiore di zenzero. Tra i pesci, ci colpisce la vongola centenaria delle isole Faroe e il trancio di astice con fondo di vinaccia affumicato. AllโInkiostro i piatti possono restare un anno e mezzo, non ci sono limiti di tempo massimo o minimo. โDietro ogni piatto cโรจ tanta ricercaโsottolinea lo chef โma non รจ detto che riesca alla prima battuta, per cui lo proponiamo e in corso dโopera lo aggiustiamo e lo affiniamoโ.
Oggi Giacomello รจ uno chef soddisfatto, che allโInkiostro ha trovato la propria dimensione e lo spazio giusto per realizzarsi appieno. โEro appena rientrato dal Noma e sono stato chiamato da Francesca Poli. Ci siamo intesi e piaciuti giร al primo incontroโ spiegaโla stella e gli altri riconoscimenti non li abbiamo cercati, ma sono arrivati e li consideriamo un punto di partenza. Non mi vedrete mai uscire tra i tavoli con la stellina appuntata alla divisa. I maestri che piรน mi hanno influenzato (Ferran Adriร , Andoni, Bras e tanti altri) avevano una grande caratteristica distintiva: lโumiltร โ conclude: โQuesta รจ lโimpronta che hanno lasciato anche a me ed รจ strettamente legata al mio concetto di rispetto per il cliente, il quale si muove per te, viene per la tua cucinaโ. Una visione che non ha faticato a incontrare quella della famiglia Poli: โTerry ci ha aperto gli occhi su un mondo sconosciutoโinterviene Francesca โha 47 anni e ha investito molto sul proprio percorso. Per me e la mia famiglia rappresenta lโepilogo di una strada lunga 50 anniโracconta, e continua โNel bagaglio formativo che mi hanno regalato i miei genitori cโera anche questo: la voglia di creare un luogo che convogliasse persone. Ultimamente si รจ perso di vista, purtroppo, il vero obiettivo di un ristorante, che per noi resta, oggi come negli anni โ70, quello di dar piacere alla gente, non quello di far parlare di sรฉโ.
Conclude Francesca: โlโInkiostro rappresenta per noi la consacrazione del fatto che in tutti questi anni la mia famiglia ha lavorato bene, con passione e allโunisono. Se oggi siamo arrivati fino a qui, lo devo a tutti loro, che per primi, senza mai tentennare, hanno creduto in questa grande, imprevedibile avventuraโ.
L'Inkiostro | Parma | via San Leonardo, 124 | tel. 0521 776047 | www.ristoranteinkiostro.it
Ristorate Poli alla Stazione | Castelnovo di Sotto (RE) | viale della Repubblica, 10 | tel. 0522 682342 | http://www.ristorantepoli.it/
a cura di Alessandra Ferretti