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Provocatoria anche l'idea di presentare Primissimo in estate: una vera anteprima resa possibile dall'inversione delle stagioni. L'olio è stato infatti molito in Australia in primavera e poi imbottigliato in Italia a luglio. Zefferino Monini ha voluto fare un investimento da otto milioni dall'altra parte del globo:300 ettari a Hillstone, nel New South Wales.
I Monini hanno portato le piante dall'Italia: Frantoio, Leccino, e Pendolino vengono dall'Umbria e sono stati messi a terra tra il 2004 e il 2005. In tutto il progetto conta 106.000 piante (tra cui anche un po' di Coratina), che hanno una resa di 350.000 litri di olio, pari al 40% della produzione, la maggior parte della quale destinata al mercato australiano. In Italia, per ora, è arrivato il 10%, in esclusiva per Esselunga.
L'ASSAGGIO
L'olio, che è stato degustato anche da Luigi Caricato, ci è arrivato oggi in redazione, dove lo abbiamo assaggiato (con Indra Galbo e Mara Nocilla) mentre siamo impegnati nella lavorazione delle prossime guide.
Il nostro giudizio è abbastanza in linea con i commenti di Caricato: fruttato medio, note di mandorla e mela verde molto belle ed eleganti al naso, ma non immediatamente riscontrabili in bocca, al palato dove l'olio sembra infatti scivolar via senza lasciare impressioni particolari. Rimane un bel finale equilibrato di piccante, pulito, arricchito da una lieve nota amara. La sua composizione, dichiarata anche in retroetichetta: 50% di Frantoio, 35% di Leccino e 15% di Pendolino.
Diciamo che se avessimo dovuto valutarlo per la nostra guida Oli d'Italia, sarebbe stato a cavallo tra una e due foglie...
Stefano Polacchi
agosto 2011