ร tra gli alberghi piรน amati della cittร , sarร per via del lusso che lo caratterizza o forse per la sua storia che risale al 1525. Parliamo del Gritti Palace a Venezia, nato come residenza privata del Doge Andrea Gritti, diventato negli anni il rifugio veneziano di personaggi illustri, famiglie reali, scrittori e artisti di fama internazionale. Le grandi sale affrescate, i soffitti con decorazioni in oro, i marmi pregiati, i lampadari di vetro di Murano, gli specchi e i mobili antichi ne fanno uno scenario straordinario e indimenticabile. Per non parlare della vista sul Canal Grande o sulla splendida Chiesa di Santa Maria del Giglio. A completare il tutto, ora anche la nuova cucina del Ristorante Club del Doge, ad opera dello chef Daniele Turco.
La storia e la reputazione del Gritti Palace
Nulla o poco รจ cambiato in questi secoli, il Canal Grande รจ sempre la splendida via dโacqua che attraversa la cittร dei Dogi e accompagna chi arriva dalla terraferma, sfiorando i centosettanta palazzi sorti tra il XII e il XVIII secolo. Tra i piรน affascinanti e ricchi di storia il Gritti Palace, perla fra le perle, secondo Ernest Hemingway โil miglior albergo della cittร , in una cittร di grandi alberghiโ. Unโantica residenza di proprietร della famiglia Gritti, che diede il 77ยฐ Doge a Venezia, divenuta albergo all'inizio del XIX secolo, e che oggi conserva con orgoglio decine di aneddoti sullo scrittore statunitense, in virtรน delle sue frequenti visite e di una speciale intesa che intercorreva tra lui e il maรฎtre. Tanto da indurre Papa Hemingway a includere il Gritti Palace e il suo premuroso personale nella trama di uno dei suoi ultimi romanzi, โDi lร dal fiume e tra gli alberiโ, pubblicato nel 1950. Ma Hemingway non รจ stato lโunico grande nome ad aver scelto il Gritti, nel corso dei decenni si sono succeduti ospiti illustri di ogni ordine e grado, da Ian Fleming a William Somerset Maugham, da Peggy Guggenheim a Woody Allen.
La ristrutturazione nel 2013
Con la ristrutturazione del 2013, durata quindici mesi, e un investimento di 35 milioni di euro, l'albergo della catena Luxury Collection รจ tornato a risplendere, guidato con mano sicura dal direttore Paolo Lorenzoni. Ora si possono nuovamente contemplare i preziosi elementi dโarredo, i pavimenti in marmo, i decori, i soffitti ornati, gli specchi e le lampade del XVIII secolo realizzate dagli artigiani di Murano. E ci si puรฒ rilassare scegliendo tra le 61 camere e 21 suite a disposizione, ciascuna caratterizzata da stoffe pregiate e raffinati arredi neoclassici intitolati ai clienti storici del Gritti. Ovviamente la sferzata di novitร ha colpito anche la ristorazione. E se i piatti amati da Hemingway, come il Risotto agli scampi con brodetto di crostacei, lโAnitra speziata allo zenzero e miele con salsa al Porto invecchiato, il Sigaro al cioccolato con salsa al Bourbon โ che lui accompagnava con l'immancabile Martini o con calici di Amarone, Champagne o Capri bianco ghiacciato - sono ormai scolpiti nella storia del Gritti, nel corso degli ultimi due anni la cucina del Ristorante Club del Doge ha vissuto profondi mutamenti.
Lo chef del Ristorante Club del Doge
Lโexecutive chef Daniele Turco sta conducendo una piccola rivoluzione, mettendo in discussione assunti di ieri, dando vita a una cucina piacevole e interessante, che non vuole tagliare con il passato, ma porre in essere unโabile e precisa rivisitazione dei piatti storici. Lo chef trevigiano, classe 1970, ha saputo cercare nuovi stimoli, rimettendosi in gioco, anche grazie alle fruttuose esperienze di confronto e scambio con nomi di rilievo della cucina italiana come i fratelli Cerea, Carlo Cracco, Vittorio Fusari, Matteo Baronetto, fino a Luca Marchini, Eugenio Boer e Rino Duca. Esperienze feconde che hanno sensibilmente influenzato il nuovo corso del ristorante del lussuoso hotel veneziano, dove Daniele propone una cucina per niente convenzionale, con le materie prime dellโisola di Sant'Erasmo e del Mercato di Rialto, in un intrigante gioco di contrasti mai eccessivo, attraverso piatti puliti e senza sbavature, con cotture appropriate ed esecuzioni accurate.
La cucina di Daniele Turco
โSono le stesse materie prime stagionali e regionali a divenire spunto per la nascita dei miei piattiโ, afferma Daniele Turco โin un percorso che si evolve con le mie esperienze, quando arrivano le primizie mi misuro con nuovi piatti e nuove sfide, e la mia cucina si arricchisce di stimoliโ. Per il General Manager Paolo Lorenzon: โIl nuovo corso del Gritti Palace imprime allโofferta enogastronomica nuove sensazioni e percorsi innovativi, che devono anticipare i desideri degli ospiti, secondo lโattuale orientamento del comparto luxury che vede una ristorazione mondiale di alto profilo, quindi fine dining, e che al tempo stesso sappia essere divertente senza mettere mai in soggezione; in piรน a tutte le ore del giornoโ. Dal menu: i classici cicchetti veneziani, ovviamente all'altezza delle aspettative, con gamberetti di laguna, sedano e pepe di Cubebe; canestrello gratinato e lenticchia nera; baccalร mantecato e polenta biancoperla; sarde in saรฒr. Oppure battuta di Fassona con barbabietola, finger lime, germogli di stagione e stracciatella di burrata o l'ovetto di montagna barzotto, spinacino fresco e castraure (Carciofi Violetti di Sant'Erasmo). Tra i primi: ravioli del suolo con tartufo nero, formaggio monteveronese e burro di malga, spaghettoni con estratto di vongole nostrane e limone con schiuma di carota o tagliatelle integrali con ragรน di germano reale e ribes rosso. Se poi uno volesse rivivere l'atmosfera del passato lo chef trevigiano prepara anche il Risotto con scampi alla Hemingway. Ancora, filetto di branzino, frutti di mare e cime di rapa e per finire la torta caprese con sorbetto al mosto e namelaka al cioccolato ridotto.
La carta dei vini e il Bar Longhi
Superlativa la carta dei vini, raccontata con pazienza e precisione senza ostentare superflui tecnicismi, attraverso le etichette simbolo del Triveneto come lโAmarone, il Prosecco, i vini della Laguna, con grandi annate e outsider di piccoli e virtuosi produttori, insieme a interessanti selezioni convenzionali, biologiche e biodinamiche delle regioni piรน vocate della Penisola. L'offerta dell'hotel si completa con la spettacolare The Gritti Terrace, aperta da aprile a ottobre con un menรน piรน smart, The Gritti Epicurean School, la storica scuola di cucina del Gritti Palace che propone lezioni personalizzate di cucina veneziana, e il Bar Longhi. Un caffรจ paragonabile alla sala di un museo per opere d'arte, arredi e raffinatezza complessiva. Che deve il nome ai sei splendidi dipinti del XVIII secolo realizzati dall'omonimo pittore veneziano. Specchi, divani in pelle, lampade in vetro di Murano e un bancone di marmo finemente lavorato lo rendono un luogo in cui il tempo sembra essere sospeso, per l'appunto, ai tempi di Hemingway.
Gritti Palace โ Venezia - campo Santa Maria del Giglio, 2467 โ 041 794611 - thegrittipalace.com
a cura di Luca Bonacini