Purificazione e gratitudine a Okage Yokocho
Okage Yokocho, regione di Ise-Shima, Prefettura di Mie. Ottocento metri è la distanza che separa il ponte Uji dal tempio interno, Kotaijingu (o Naiku) ed è ciò che resta dell’antica strada Oharai-machi, percorsa nei secoli dai pellegrini che si recavano al grande Santuario di Ise.
Oharaiin giapponese è il nome del rito Shinto per purificarsi dal male, e sembra che la strada sia stata chiamata così perché, in passato, questo rito veniva praticato dai viaggiatori arrivati alle porte del luogo sacro più importante del Giappone. Qui veniva anche offerto loro, come ristoro dell’anima, uno spettacolo di danza chiamato kagura, esibizione rituale nell’ambito delle pratiche shintoiste e strettamente collegata al mito di Amaterasu, così come narrato nel Kojiki, l’antichissima raccolta di miti sull’origine delle quattro isole giapponesi e dei Kami, gli dei.
Okage, invece, significa gratitudine, ed è stato scelto questo nome quando nel 1993, volendo costruire un luogo dove i nuovi pellegrini avrebbero potuto sostare, è stato deciso di allestire ex-novoquesto piccolo villaggio che doveva essere anche simbolo della riconoscenza verso le divinità.
Va da sé che, in una località che conta più di sette milioni di visitatori ogni anno, il ringraziamento passi attraverso una sfilza di negozi di souvenir e di ristoranti, che però non hanno quell’aggressiva invadenza profana che ferisce molti dei nostri luoghi di pellegrinaggio; anzi, è necessario solo un leggero sforzo di immaginazione per riuscire a respirare una atmosfera antica e di serenità, complici le strutture in legno di pino che riproducono le forme dell’epoca Edo (1603-1867), l’ambiente naturale che lo circonda e il sapore dell’akafuku.
Akafuku, il dolce sacro
Aka indica il colorerosso, e fukuha il doppio significato di rivestimento, ma anche di buona fortuna; rivestito di rosso si presenta l’akafuku mochi, forse uno dei dolci più antichi del Giappone. Creato nel 1707 nella Casa da Tè che elegantemente si affaccia sulla Oharai-machi, questo piccolo gioiello del gusto da allora viene realizzato rigorosamente a mano (l’azienda conta 500 impiegati) seguendo sempre la ricetta originale che lo vuole composto da un cuore di riso glutinoso pestato, avvolto da una pasta di fagioli rossi.
Voluta è l’assonanza con l’espressione giapponese Sekishin Keifuku, che indica lo stato di letizia, di leggerezza dello spirito liberato da pensieri negativi e permeato solo dalla gratitudine per la bellezza intorno, che pervade chi si reca al Santuario di Ise. E in effetti una sorta di beatitudine simile si prova mentre si assaggia l’akafuku accompagnato da un ojicha, un tè tostato direttamente in loco, salvo poi sorprendersi a scoprire che quel dolcetto delizia non solo il palato ma anche la fantasia, stuzzicata dalla storia che la sua forma inconfondibile racconta, e che lo distingue da tutti gli altri wagashi: è la storia del fiume Isuzu che attraversa l’area sacra, con tre “onde” sulla superficie che ne rappresentano l’acqua che scorre e un interno candido come i ciottoli che giacciono sul fondale.
La Prefettura di Mie e i suoi contrasti per il G7
Parco Nazionale dal 1945 nonché patrimonio Unesco, non è un caso che il Primo Ministro giapponese AbeShinzō abbia scelto proprio Ise-Shima e la Prefettura di Mie per ospitare quest’anno il quaranteduesimo G7: “Volevo che i miei ospiti potessero incontrare la bellezza naturale, la ricchezza culturale e le antiche tradizioni giapponesi in un luogo che al contempo sta vivendo un intenso sviluppo economico”.Erano infatti in lizza con Shimaaltre sette candidate fra le quali Sendai (nella Prefettura di Miyagi) risorta dopo il catastrofico terremoto del 2011, e Hiroshima. Ma lontano dal lasciarsi sedurre da facili simboli, Abe ha preferito un nome forse meno familiare a livello internazionale, che però meglio rappresenti la sua sfida nel rilanciare il paese verso una nuova crescita.
Infatti, come spiega il Governatore della Prefettura di Mie, EikeiSuzuki: “Tra le quarantasette prefetture giapponesi Mie è quella nella quale coesistono sia la tradizione che l’innovazione, e questo è il suo grande punto di forza: da una parte abbiamo i Santuari, le pescatrici Ama; dall’altra siamo una valley di nuove compagnie ad elevato tasso di tecnologia”.
A conferma di queste parole Vittorio Volpi– nel suo libro appena uscito Giappone delle meraviglie– anticipa che entro la fine del 2016 partirà proprio da Shima il cavo sottomarino in fibra voluto da un consorzio di colossi delle Tlc come Google e Kddi, in grado di gestire 60 terabyte al secondo: collegherà questa città con la costa occidentale degli Stati Uniti. Un punto a favore dell’Abenomicsverso il ritorno all’efficienza e la competitività di un paese che, sempre Volpi sottolinea, “alla metà degli anni ’90 veniva deriso come un latecomer fra i paesi avanzati sul piano della digitalizzazione.”
La dispensa imperiale. Umashi kuni: terra di bellezze e prelibatezze
Facilmente raggiungibile grazie alla presenza dell’Aeroporto Internazionale di Chubu e alla linea ferroviaria superveloce che in due ore porta a Nagoya e in tre a Kyoto, se non bastassero la particolarità delle sue coste frastagliate che creano piccole insenature naturali dai colori cangianti, le isole dalla natura incontaminata che ornano come gemme di un diadema l’Oceano che le circonda, e i panorami mozzafiato dove l’orizzonte si perde in otto livelli di prospettiva, come in una sorta di sfumato leonardesco, c’è un terzo aspetto che insieme a tradizione e innovazione caratterizza Ise Shima: la sua ricchezza gastronomica.
Dall’Ise-ebi (l’aragosta, simbolo locale) all’abalone (pescato ancora dalle donne Ama), dall’ostrica Matoya, fino alla pregiatissima carne di Matsusaka, la Prefettura di Mie – definita umashi kuni, ovvero terra di bellezze e prelibatezze – fin dall’antichità è nota infatti con il nome di Miketsukuni, dispensa imperiale, perché da questa regione, benedetta da una dea natura che le ha regalato monti, laghi, clima, mare, sorgenti, fertilità, provenivano i maggiori rifornimenti di cibo per l’Imperatore. Vista, udito, tatto, olfatto e gusto: non sono molti i luoghi che possono vantare il coinvolgimento dei cinque sensi in una unica esperienza percettiva, e a voler trovare una definizione in italiano verrebbe da affidarsi al concetto della sinestesia.Ma c’è un altro aspetto che colpisce e va oltre i sensi: è la semplicità con la quale si manifesta il felice incontro fra natura e uomo, e che non ha bisogno di affidarsi fascino delle figure retoriche per essere definita.
Matsusaka Beef, la carne che si taglia con le bacchette
A un’ora di viaggio da Shima, la città di Matsusaka è una meta imprescindibile a meno che non siate vegetariani. È questa, infatti, la città che dà il nome alla famosa carne di manzo di razza Wagyu e che – insieme a quella di Kobe e a quella di Miyazaki – è annoverata fra le sette meraviglie alimentari giapponesi. “Si deve tagliare con le bacchette, altrimenti non è di buona qualità”, ti dicono quando ti accingi a provarla: deve essere così morbida e tenera da sciogliersi in bocca. Contraddistinta dal colore rosa intenso e dalla finissima marazzatura, questa carne può a arrivare a costare oltre 150 euro il chilo. Un prezzo che però viene giustificato dal bassissimo numero di capi macellati in un anno e dal tipo di trattamento, cure e alimentazione con i quali vengono allevati.
Secondo il disciplinare di produzione definito dal Matsusaka-niku jigyo kyodo kumiai, che è la cooperativa degli allevatori delle vacche di razza wagyu destinate alla produzione della carne di Matsusaka, per avere la classificazione A5 (il massimo) si deve seguire un iter molto rigido. Innanzitutto devono provenire da esemplari vergini della zona di Tajima che abbiano almeno 900 giorni. Devono mangiare foraggio, crusca, riso e orzo. E – si dice – nei mesi estivi devono anche bere birra. Inoltre, il massaggio per la distribuzione uniforme del grasso deve avvenire con lo shochu, un distillato d’orzo che migliorerebbe la circolazione del sangue. Il divieto di mangiare carne di quadrupedi, in Giappone, è stato tolto nel 1868. Ma ancora la carne non è alimento quotidiano: il consumo è 10 volte inferiore alla media occidentale.
La Via delle Perle. Ostriche, aragoste, abaloni e donne Ama
La cosiddetta Via delle Perle si snoda da Toba lungo la costa della Penisola di Shima: è dai tornanti di questa strada che si vedono le Ama al lavoro. Ama significa donna del mare: così da sempre si chiamano queste pescatrici la cui specialità è l’immersione in apnea. La loro storia è una storia di amore e rispetto fra essere umano e mare che inizia più di 2.000 anni fa e arriva al personaggio di Kissy Suzuki nel film di James Bond Si vive solo due volte. Oggi il numero di pescatrici si è drasticamente ridotto, e l’età media è molto alta rispetto a pochi decenni fa, ma la loro presenza è un simbolo di questa regione che le vorrebbe ascritte a Patrimonio dell’Umanità. Vale la pena fermarsi in una delle capanne che queste donne gestiscono, per assaporare alcuni dei frutti di mare più deliziosi come le sazae (le conchiglie a turbante: Turbo cornutus), i canestrelli dagli interni variopinti o i cetrioli di mare, che sono serviti cotti su basse griglie, insaporiti con salsa umakunarue accompagnati da tè verde. Se si è fortunati ed è il periodo giusto, a completare l’offerta si aggiungono i prelibati e rarissimi abaloni, le orecchie di mare, la cui conchiglia più grande e bella della stagione viene portata in offerta al kami, come ringraziamento.
Le ostriche polpose di Matoya e le Miyabi sono invece le regine dei Grilled Oyster Restaurant che si trovano sempre lungo la strada: qui si mangiano solo ostriche grigliate. Una esperienza all-oysters-you-can-eatsenza pari per il gusto e per il divertimento. Ma se la strada si chiama Via delle Perle, è solo perché conduce all’isola di Mikimoto e al Museo dove si ripercorre la storia di Kokichi Mikimoto, inventore del sistema di coltivazione di ostriche perlifere.
GLI INDIRIZZI
(i siti internet sono spesso solo in lingua giapponese)
Dormire
Japanese style inn “Nakagawa” | 480 Osatsu | Toba | Mie Prefecture | tel. +81 (0)559 33 6868 | www.toba-nakagawa.gr.jp
Arashima Onsen Yumoto Amanoshima Ryokan | 1075-100, Arashima | Toba | Mie Prefecture | tel. +81 (0)599 26 2662 | www.amanoshima.com
Kinpokan Hotel | Toba | Mie Prefecture | tel. +81 (0)559 25 2001 | www.kinpokan.com
Suzunami Hotel | Wagu | Toshijima Island | Toba | Mie Prefecture | tel. +81 (0)559 37 2001 | www.suzunami.net
Toba Hotel International | 1-23-1 Toba | Toba-shi | tel. +81 (0)599 25 3121 | Mie Prefecture 517-0011 | www.tobahotel.co.jp/en
Thalassa Shima Hotel & Resort | 1826-1 Uramura-cho | Toba | tel. 081 (0)0599 32 1111 | Mie Prefecture 517-0025 | www.thalasso.co.jp
Shima Kanko Luxury Hotel | 731 Shinmei | Ago-cho | Shima City | tel. +81 (0)599 43 1211 | Mie Prefecture 517-0502 | www.miyakohotels.ne.jp/shima-classic/english/
Mangiare
Matsusaka Maruyoshi Kamada Honten | macelleria e ristorante| 239-2 Kamada-cho | Matsusaka | Mie Prefecture| tel. +81 (0)598 51 2240 | www.matsusakaushi.co.jp
Kameya restaurant | 508 Kyo-machi | Matsusaka | Mie Prefecture | tel. +81 (0)598 21 0109 | antico ristorante, famoso per la carne; 10 minuti a piedi dalla stazione dei treni
Akafuku | 26 Ujinakanokiri-cho | Ise | Mie Prefecture (Oharai-machi) | tel. +81 (0)596 22 7000 | dolci e tea house
Himono-juku Ise | 35 Ujiimazaike-cho | Ise | Mie Prefecture (Oharai-machi) | specialità: pesce secco
Ama Hut | prenotazioni osatsu.org/en | pranzo con le pescatrici Ama e frutti di mare grigliati
Da vedere
Pearl Museum | Mikimoto Pearl Island | www.mikimoto-pearl-museum.co.jp/eng/index.html
Sea Folk Museum | 1731-68 Daikichi | Uramura-cho | Toba | Mie Prefecture | www.umihaku.com
Santuario di Ise Shrine| Ufficio del Turismo di Ise | tel. +81 (0)596 21 5565 | www.isejingu.or.jp
Ama House Gozaya di Osatsu e Museo della cultura Ama | Osatsu | Mie Prefecture | http://osatsu.org/en/
Acquario di Toba | www.aquarium.co.jp/english/
a cura di Serena Guidobaldi
foto di Paolo Della Corte
Articolo uscito sul numero di Maggio 2016 del Gambero Rosso. Per abbonarti clicca qui
Per leggere In viaggio. Kochi: il paradiso giapponese del bio clicca qui
http://www.gamberorosso.it/it/food/1024562-in-viaggio-kochi-il-paradiso-giapponese-del-bio
Per leggere In viaggio. Valle d'Aosta: vino, terme, sport e tavole d’autore clicca qui
Per leggere In viaggio. Dai canyon ai Cimini: la Bassa Tuscia clicca qui
Per leggere In viaggio. Mangiare a Verona durante il Vinitaly clicca qui
Per leggere In viaggio. Maremma: terra selvaggia nata dal vulcano clicca qui
Per leggere In viaggio. Dove mangiare a Roma nei giorni di Pasqua e durante il Giubileo clicca qui
Per leggere In viaggio. Olanda, cibo & design, da Amsterdam a Rotterdam clicca qui
Per leggere In viaggio. Taiwan, l’isola che mangia di notte clicca qui
Per leggere In viaggio. Valtellina e Valchiavenna: le terrazze sul mondo cliccaqui
Per leggere In viaggio. Estremadura. Attorno al mito del Patanegra clicca qui
Per leggere In viaggio. 24 ore a Cosenza clicca qui
Per leggere In viaggio. La Tunisia da gustare clicca qui
Per leggere In Viaggio. Matera, colazione nei Sassi clicca qui
Per leggere In viaggio. Calabria, sulla Sila, dove la neve guarda due mari cliccaqui
Per leggere In viaggio. Cuba, il fascino dei Caraibi clicca qui
Per leggere In viaggio. Il Sannio: una terra da scoprire e da gustare clicca qui
Per leggere. In viaggio. Atene: la cucina come simbolo di condivisione e coesione clicca qui
Per leggere In viaggio. Alla scoperta del Burgenland. E dei suoi vini (perfetti per le feste) clicca qui
Per leggere In viaggio. Ancora Roma per il Giubileo, in versione street food clicca qui
Per leggere In viaggio. Roma al tempo del Giubileo, vol. 2: cucina creativa ed estro artistico clicca qui
Per leggere In viaggio. Roma apre le porte al Giubileo: l'itinerario della tradizione clicca qui
Per leggere In viaggio. Piccole delizie di Puglia in provincia di Bari clicca qui
Per leggere In viaggio. Ticino. Il sapore della natura, per Costituzione clicca qui
Per leggere In viaggio. Amsterdam tra street food e degustazioni di Gouda clicca qui
Per leggere In viaggio. Puglia, autunno tra gli ulivi clicca qui
Per leggere In viaggio. Il nuovo volto di Riga che riscopre la sua identità clicca qui
Per leggere In viaggio. Colombia: la cucina mas rica del mondo clicca qui
Per leggere In viaggio. Imperdibile Göteborg clicca qui
Per leggere In viaggio. Mantova, non solo sbrisolona e tortelli clicca qui
Per leggere In viaggio. Aosta, 48 ore sulla cima del gusto clicca qui
Per leggere In viaggio. Umbria mistica tra olivi e vigne sulle Strade del Cantico clicca qui
Per leggere In viaggio. Gansu, la Cina dei monaci: spiritualità e sapori nel segno del Budda clicca qui
Per leggere In viaggio. Venezia: mangiare sulle isole per la Mostra del Cinema clicca qui
Per leggere In viaggio. Gallura, la Sardegna tra mare e cantine clicca qui
Per leggere In viaggio. Cicladi, il blu dell’Egeo e il verde degli orti clicca qui
Per leggere In viaggio. La costa dei trabocchi: l'Abruzzo che non ti aspetticlicca qui
Per leggere In viaggio. Il Val di Noto, tra barocco e tradizioni gastronomiche clicca qui
Per leggere In viaggio. Alla scoperta di Conegliano tra vini, formaggi e panorami da sogno clicca qui
Per leggere In viaggio. Cipro. L’isola dal sapore di fiaba clicca qui
Per leggere In viaggio. 48 ore (ma anche di più) a Firenze. I consigli golosi di Leonardo Romanelli clicca qui
Per leggere In viaggio. Dolomiti Friulane: coltelli, selvaggina e salumi arcaici clicca qui
Per leggere In viaggio. Genova, 48 ore nella città della Lanterna clicca qui
Per leggere In viaggio. Yorkshire, l'Inghilterra più foodie clicca qui
Per leggere In viaggio. Etna, Il sale del vulcano, il dolce del sole clicca qui
Per leggere In viaggio. Giro della Sicilia in 4 microbirrifici clicca qui
Per leggere In viaggio. Modena, ieri, oggi e domaniclicca qui
Per leggere In viaggio. Germania del Nord, sulle rotte della Lega Anseatica clicca qui
Per leggere In viaggio. Alla scoperta della Liguria di Ponente clicca qui
Per leggere In viaggio. Fusion madrileno: la new wave gastronomica ispano-asiatica in 4 indirizzi clicca qui
Per leggere In viaggio. Paesi Baschi vol. 2: tour alla scoperta dei pintxos di Bilbao clicca qui
Per leggere In viaggio. Cilento: terra di bufale, formaggi e dolci golosi clicca qui
Per leggere In viaggio. La Piccola Polonia da Cracovia ai Carpazi clicca qui
Per leggere In viaggio Dall'Appennino all'Adriatico nella Marca Fermana clicca qui
Per leggere In viaggio. Dove mangiare a Verona nei giorni del Vinitaly clicca qui
Per leggere In viaggio. Ginevra: verso l'Expo a passi ecosostenibili clicca qui
Per leggere In viaggio. Riga, la nuova cucina lettone clicca qui
Per leggere In viaggio. Agnone, nel paese delle campane tra soste golose e passeggiate nella natura clicca qui
Per leggere In viaggio. Sicilia d'inverno: nuovi locali e vecchie trattorie clicca qui
Per leggere In viaggio. Firenze: le belle arti… del quinto quarto clicca qui
Per leggere In viaggio. Bruges & Anversa: cioccolato, birra e la cucina dei Primitivi Fiamminghi clicca qui
Per leggere In viaggio. A Vienna per i 150 del Ring, tra caffè e giovani chef clicca qui
Per leggere In viaggio. Sapori di confine da Trieste al Carso clicca qui
Per leggere In viaggio. Cuba: racconto di una serata alcolica sulle tracce di Hemingway a la Habana clicca qui
Per leggere In viaggio. Paesi Baschi: tour alla scoperta dei pintxos di San Sebastian clicca qui
Per leggere In viaggio. Pantelleria. Alla scoperta della Figlia del Vento clicca qui
Per leggere In viaggio. Soave: a spasso tra vigneti e grandi tavole clicca qui
Per leggere In viaggio. La Piana di Sibari e i sapori del Pollino clicca qui
Per leggere In viaggio. Venezia: autunno in laguna clicca qui
Per leggere In viaggio. La Cina. Seconda tappa: Pechino e Shanghai clicca qui
Per leggere In viaggio. La Cina. Prima tappa: Xi’an, la capitale antica clicca qui
Per leggere In viaggio. Torino, il Salone del Gusto, la Reggia di Venaria clicca qui
Per leggere In viaggio. Il Frusinate: tesori d'Appennino clicca qui
Per leggere In viaggio. Val Tidone, quei sapori tra le vigne clicca qui
Per leggere In viaggio. Cadore: i sapori delle Dolomiti clicca qui
Per leggere In viaggio. Cosa porta con sé la Scozia se vota per l’indipendenza? Angus, whisky e ostriche clicca qui
Per leggere In viaggio. Conero da cima a fondo. Le sorprese delle Marche e della costa Adriatica clicca qui
Per leggere In viaggio. Il Sulcis Iglesiente, Carloforte e Sant'Antioco: la Sardegna tra mare e terra clicca qui
Per leggere In viaggio. Dove mangiareinLanghe, Roero e Monferrato. Consiglia Davide Palluda clicca qui
Per leggere In viaggio. In Salento tra panorami marini, vigneti, olivi secolari e arte barocca clicca qui
Per leggere In viaggio. A Genova e dintorni per scoprire i profumi e i colori di una terra stretta fra monti e mare clicca qui
Per leggere In viaggio. Dove mangiareinCosta Azzurra. Indirizzi golosi tra la Francia e l'Italia suggeriti da Mauro Colagreco clicca qui
Per leggere In viaggio. Dove mangiareinIstria. Itinerario goloso tra negozi e ristoranti suggeriti da Ana Roš clicca qui
Per leggere In viaggio. Dove mangiare a Formentera clicca qui
Per leggere In viaggio nel Pollino, il parco dei tesori clicca qui
Per leggere In viaggio da Trapani a Erice. Sale, aglio e genovese clicca qui
Per leggere In viaggio tra sassi e mare alla scoperta della provincia di Matera clicca qui
Per leggere In viaggio nella Penisola Sorrentina: oltre al mare c’è di più clicca qui
Per leggere nel cuore di Perugia. Indirizzi foodies e musica jazz clicca qui
Per leggere In Istria alla ricerca di sapori tra Croazia e Slovenia clicca qui
Per leggere In viaggio verso Foggia e la Daunia clicca qui
Per leggere In viaggio in Portogallo tra Porto e baccalà clicca qui
Per leggere In viaggio. InTrentino tra sapori di malga clicca qui
Per leggere In viaggio. Sulle strade della mozzarella clicca qui
Per leggere In viaggio nel Gran Paradiso tra fontina e ghiacciai clicca qui
Per leggere In viaggio. In Alsazia tra Reseling e foie gras clicca qui
Per leggere Piceno in tour alla scoperta di pecorino e olive ascolane clicca qui
Per leggere Sicilia occidentale in tour volume 1. Castel di Tusa, Palermo e Regale ali di Tasca clicca qui
Per leggere Sicilia occidentale in tour volume 2. Da Agrigento a Trapani passando per Marsala e la valle dei templi clicca qui
Per leggere Castellammare, Gragnano, Agerola, Furore, Amalfi. Storie, sapori e testimonianze dell'altra costiera clicca qui
Per leggere Molise panorami e sapori di una regione da scoprire clicca qui
Per leggere alla scoperta di una Puglia insolita clicca qui
Per leggere Vulture in tour un viaggio tra cantine e paesaggi straordinari clicca qui