Ortigia e Siracusa, Sortino, Palazzolo Acreide e Noto. Tracciando su una mappa le linee che uniscono idealmente queste cittร si crea un perimetro che ricalca i confini di una delle piรน affascinanti e gustose porzioni d'isola: il Val di Noto.
Tra ruderi e siti archeologici che parlano la lingua dell'Antica Grecia si aprono scorci di splendide cittร tardo barocche. In questi luoghi i mandorli hanno trovato la loro terra d'elezione e il moscato bianco regala vini densi e succosi, profumati di zagara, miele e salsedine. Le riserve naturali custodiscono necropoli rupestri tra i colori di una macchia mediterranea rigogliosa e la freschezza vivida di torrenti e specchi d'acqua limpida. Andare per cittร e valli, alla scoperta di angoli suggestivi e prodotti tipici, รจ un'esperienza che riesce ad appagare tutti e cinque i sensi perchรฉ il Val di Noto รจ un concentrato di bellezza e bontร senza eguali, un concetto traboccante di storia, cultura, tradizioni, folklore, cibo e arte riconosciuto dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanitร .
Siracusa, Ortigia e il mercato ittico
L'area intorno a Fonte Aretusa era abitata quando nell'VIII secolo a.C. corinzi e megaresi sbarcarono sulle coste siciliane e fondarono Siracusa. Qualche secolo dopo edificarono il teatro scavando la roccia viva, fra cave di pietra che ospitavano le latomie, carceri per schiavi e prigionieri. Non furono sufficienti le macchine da guerra costruite da Archimede per difendere la cittร dall'invasione romana, e cosรฌ ebbe inizio un lungo periodo di assedio che conobbe, tra le tante, anche la dominazione sveva. A quest'epoca risale la costruzione di Castello Maniace che domina Ortigia. L'isola-museo รจ un intersecarsi di stradine che gravitano intorno a piazza Duomo (dove fermarsi anche per un caffรจ, nel Gran Caffรจ omonimo) fine gioiello di architettura barocca che incorpora, al suo interno, le antiche colonne del tempio di Athena. Passeggiando tra le viuzze assolate, passando davanti a ciรฒ che resta del tempio di Apollo, si raggiunge l'antico mercato di Ortigia, un monumento al folklore e alla vitalitร . Frutta, verdura e ortaggi, braci in cui vengono cotti peperoni, pomodori e cipolle, e un grande protagonista: il pesce. Freschissimo sui banchi, viene venduto appena pescato, ma c'รจ che si รจ ingegnato per offrire ottimi cartocci di fritti, aprire ostriche al momento o esporre la polpa di ricci di mare in bicchiere, giร pronta per l'uso. Alici, gamberi, scampi, sgombri e tonni sfilano felici sulle tavole siracusane e i piatti interpretati dagli chef del luogo profumano di macchia mediterranea, origano fresco, agrumi e finocchietto selvatico. Il territorio si ritrova nei piatti del Don Camillo con i suoi prodotti locali (pane e panelle, maialino dei Nebrodi e la bella zuppetta di mandorle di Noto).
Sortino, il miele e lo Spiritu re' Fascitrari
A 30 chilometri dal mare il paesaggio racconta un'altra storia. L'entroterra del Val di Noto venne occupato intorno al XIII secolo a.C., quando l'arrivo dei Siculi costrinse gli indigeni a lasciare la costa e cercare rifugio tra le grotte impervie della zona montana. L'area รจ compresa nella riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande, una perla nascosta tra gli Iblei che offre agli amanti del trekking la possibilitร di esplorare la necropoli piรน grande d'Europa, godere della natura incontaminata e rinfrescarsi con un bagno nelle limpide acque dei fiumi Anapo e Calcinara, che formano piscine naturali di rara bellezza. La riserva in parte รจ compresa nel territorio del comune di Sortino, cittร in cui si pratica da millenni una maestranza agricola di grande fascino: l'apicoltura. Sembra che giร Virgilio, Ovidio e Teocrito apprezzassero il fine miele ibleo, la cui arte รจ stata tramandata di padre in figlio fino ad arrivare ai giorni nostri. I mieli variamente aromatizzati (quello al timo รจ una chicca) sono impiegati in cucina e nella pasticceria tipica, basti pensare ai biscotti di mandorla, al torrone, alla pagnuccata e alla ghigghiulena (o cubร ita). Con gli altri prodotti dell'alveare si ottengono propoli, polline, pappa reale e cera, ma i sortinesi sono anche gelosi custodi di un'antica ricetta con cui producono lo Spiritu re' Fascitrari, un distillato di miele e cera d'api cui viene aggiunto un decotto di miele e aromi, per conoscerlo meglio visitate l'azienda agricola Xuto. Fascitrari sono proprio gli apicoltori e il termine deriva da fascetre, i legni di ferula con cui si costruivano le antiche arnie tipiche siciliane. Ogni anno, in ottobre, la cittร organizza una sagra per promuovere e valorizzare il prodotto su cui si basa l'economia della cittร . Mentre, curiosamente, la cittadina รจ nota anche per una variante locale della pizza, ripiena e dalla caratteristica superficie profumata di erbe aromatiche, come la fanno aiQuattro Canti.
Palazzolo Acreide, la salsiccia e il tartufo
Qualche chilometro piรน a ovest c'รจ Palazzolo Acreide, fondata sul finire del VII secolo a.C. dai greci di Siracusa. Il teatro, le necropoli della Pinita e di Colle Orbo e i Santoni (dodici figure ad alto rilievo dedicate al culto della Magna Mater Cibele) testimoniano le origini colte e antiche di questa elegante cittadina. Meraviglie d'architettura sono la balconata di Palazzo Caruso (la piรน lunga al mondo con ben 27 mascheroni) e le chiese di San Paolo, San Sebastiano e dell'Annunziata, che con le sue colonne tortili รจ alta espressione del barocco ibleo. Palazzolo basa la sua economia sull'agricoltura e la zootecnia e la cucina ha colori e sapori forti e terragni. Alla base di tutto c'รจ il grano duro, coltivato nelle campagne e molito in zona, utilizzato per il pane e i cavatieddi, una pasta realizzata strisciando sui rebbi di una forchetta pezzetti di impasto a base di semola e acqua. Poi il latte e i formaggi, che assumono una aromaticitร tipica derivante dal pascolo di pecore e vacche (caratteristica รจ la sensazione piccante conferita dalla sataredda, il timo selvatico), e la salsiccia, fresca o secca, vero vanto per i palazzolesi, che la preparano con pregiato suino nero siciliano. Sapori che, seppur rinnovati, si trovano nei piatti di Andrea Ali del ristoranteAndrea Sapori Montani. A chiudere il cerchio l'oro nero, il tartufo. Nei boschi si trova facilmente lo Scorzone o Tuber Aestivum, dall'interessante profilo aromatico. Una cultura recente, quella del tartufo in Sicilia, subito fatta propria da lungimiranti chef del luogo che utilizzano il tubero in alcune gustose preparazioni. Ma Palazzolo รจ anche cittร di dolciumi, con torroni e croccanti con frutta secca locale. Prodotti nella cittadina, sono frequenti negli scaffali di tutta Italia, per la spinta della dolceria Corsini, che da 120 anni lavora i dolci tipici della zona.
Noto, capitale delle mandorle, del Barocco e del Moscato
Dulcis in fundo: la mandorla. Pasta reale, frutta martorana, torrone, mustazzuoli, facciuna e biscotti, รจ lei la protagonista indiscussa della pasticceria siciliana, coltivata da millenni in tutta l'isola e introdotta in cucina dagli arabi. Nelle soleggiate terre del netino le tre cultivar piรน importanti (la pizzuta d'Avola, la Romana e la Fascionello), oggi tutelate dal presidio Slow Food Mandorle di Noto, riescono a produrre frutti di grande intensitร aromatica. Interpretazioni d'autore sono quelle del maestro pasticcere Corrado Assenza, che tra le pietre barocche della sua affascinante Noto, offre prelibatezze di inenarrabile bontร a chiunque varchi la soglia del Caffรจ Sicilia, diventato ormai un monumento al pari dei bei palazzetti barocchi. Le sue creazioni sono la quintessenza delle meraviglie della terra iblea: pulite, armoniose ed eleganti, esprimono una cultura profonda e mai stantia. Proprio come la cattedrale di San Nicolรฒ, il gioiello netino che dalla sommitร della scalinata domina tutta piazza Municipio. Di fronte al Caffรจ Sicilia c'รจ via Nicolaci, fulcro della manifestazione che tutti gli anni, a maggio, dร il benvenuto alla primavera: l'Infiorata. Per l'occasione la stradina si trasforma in una piccola galleria d'arte a cielo aperto e si colora di petali di fiori che disegnano grandi quadri realizzati sul lastricato. Tornando ai dolci...l'abbinamento tradizionale prevede che siano accompagnati da un vino del territorio; e cosa รจ meglio di un buon Moscato di Noto? Tanto raro quanto delizioso, fragrante, dolce, fine e slanciato, questo nettare dorato viene prodotto da uve leggermente appassite, coltivate nei vigneti assolati che danno un tocco di colore alle colline aride che caratterizzano questo territorio straordinario, da conoscere anche attraverso i suoi indirizzi fuori mano, come nel caso di Borgo Alveria, agriturismo che รจ nato suun antico convento dei Frati Minori, a Noto antica. A circa 10 chilometri dalla cittร gode di un paesaggio naturalistico, archeologico e storico di straordinaria importanza.
Indirizzi
Siracusa
Antico Mercato di Ortigia | via De Benedictis
Caseificio Borderi | via De Benedictis, 6 | tel. 329.9852500
Gran Caffรจ del Duomo | p.zza Duomo, 18 | tel. 0931.21544
Viola Espresso Bar | c.so Matteotti, 51 | tel. 331.8618415
Don Camillo | via delle Maestranze, 96 | tel. 0931.67133 | www.ristorantedoncamillosiracusa.it/home.html
Sortino
La Romantica Pizzeria di Tuccio | viale Mario Giardino 30 | tel. 0931.956260
Pizzeria Trattoria Le Monache | contrada Monticelli | tel. 0931.953268 | http://www.pizzeriamonache.it/
Pizzoleria I Quattro Canti | via Liberta, 88 | tel. 0931.954066
Azienda agricola Xuto | via P.E. Scamporlino, 4 | www.xuto.it
Palazzolo Acreide
Antica Pasticceria Corsino | via Nazionale, 2 | tel. 0931.875533 | http://corsino.it/it/
Pasticceria Caprice | c.so Vittorio Emanuele, 21 | tel. 0931.882846 | http://www.pasticceriacaprice.com/index/index.html
Andrea Sapori Montani | c.so Vittorio Emanuele ang. Via G. Judica | tel. 0931.881488 | http://www.ristoranteandrea.it/
Noto
Caffรจ Sicilia | c.so Vittorio Emanuele, 125 | tel. 0931.835013 | http://www.caffesicilia.info/
Costanzo | via S. Spaventa, 7 | tel. 0931.835243
Borgo Alveria | c.da Noto Antica s.da prov.le 64 | tel. 0931.810003 | http://www.borgoalveria.com/
Crocifisso | via Principe Umberto, 46 | tel. 0931.571151 | http://www.ristorantecrocifisso.it/
a cura di Serena Ciurcina
Foto della Cattedrale di Noto e della Chiesa dell'Assunta di Paolo Gallo
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