“Questo straordinario cereale è stato un punto di riferimento culturale nonché un alimento base per milioni di persone in tutte le Ande per secoli; è giunto il momento di dare alla quinoa il riconoscimento mondiale che si merita”. È con queste parole che il segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon nel mese di febbraio ha presentato la nuova protagonista dell’International Year 2013 indetto dalla FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, una vera e propria campagna annuale volta alla diffusione, materiale e culturale, di questo prezioso ma allo stesso tempo povero prodotto.
La quinoa è una particolare pianta erbacea, fonte primaria di cibo per le civiltà andine pre-colombiane e appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, categoria che riunisce tantissime varietà tra cui la barbabietola, le rape e gli spinaci.
Considerata dagli Inca la madre di tutti i semi, dai suoi chicchi è possibile ottenere una farina delicata e completamente priva di glutine, ideale quindi anche per i celiaci; i chicchi di quinoa possono essere consumati anche interi, bolliti in abbondante acqua salata con lo stesso procedimento che si userebbe per la pasta, ottenendo in questo modo un prodotto saporito ma allo stesso tempo leggero, da condire all’insalata o con sughi più ricchi.
Usando un pizzico di fantasia la potremmo definire la wonderwoman delle specie vegetali, visto che la quinoa è la sola pianta alimentare a contenere tutti gli aminoacidi essenziali, micronutrienti e vitamine, e in grado di adattarsi a climi e ambienti differenti. La sua coltivazione è possibile sia in suoli molto aridi che in quelli dall’elevato tasso di umidità; riesce inoltre a crescere in terreni poveri, con alto tasso di salinità, e a ogni altitudine, dal livello del mare fino a quattromila metri, sopportando escursioni di temperature importanti, da - 8 a circa 38 gradi.
Per tutti questi motivi la promozione di un prodotto come la quinoa rappresenta non solo un solido sostegno alle coltivazioni tradizionali, troppo spesso dimenticate, ma anche e soprattutto un percorso preferenziale per combattere l'emergenza alimentare che ancora oggi affligge milioni di persone nel mondo. Così il 2013, per la FAO, è l'Anno della Quinoa, una scelta che non rimane una celebrazione fine a se stessa, ma che sta dando dei frutti concreti, come sottolinea lo stesso Ban Ki-Moon: “questa particolare tipologia di coltura può essere decisiva nel far incrementare i redditi di tantissimi agricoltori; molti paesi in Sudamerica stanno facendo importanti passi avanti per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio: dimezzare la fame nel mondo. Questo non solo andando a intervenire nella produzione agricola ma anche riducendo la povertà e aumentando l’accesso ad alimenti dall’incredibile apporto nutritivo come la quinoa”.
Il calendario è ricco di eventi: dopo il Congresso Mondiale della Quinoa, tenutosi dall’8 al 12 luglio in Ecuador e il Simposio Internazionale sulla ricerca e lo sviluppo della pianta che si è svolto negli Stati Uniti dal 12 al 14 agosto, per il mese di ottobre l’appuntamento è in Italia, precisamente a Roma. Dopo la presentazione della Settimana della Quinoa e la Celebrazione delle Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ci saranno ancora diversi appuntamenti per celebrare questo cereale, in Italia e all'estero, tra questi il Congresso Internazionale sulla Quinoa "Quino@ndo De los Andes a Milàn y De Milàn al Mundo", organizzato da Latinoamericando Group e previsto per il 30 e 31 ottobre a Milano, presso l'Auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
Fao - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura http://www.fao.org/home/it/
a cura di Giuseppe Buonocore