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"Abbiamo voluto creare una sinergia tra i prodotti emiliani e quelli campani" ci spiega con entusiasmo lo chef, illustrando il progetto per il ristorante I Portici di Bologna. Come durante l'esperienza partenopea, ritorna qui la massima cura nella scelta delle materie prime, coniugando ora due tradizioni differenti in un matrimonio insolito.
Un esempio su tutti: pasta e patate, un classico della cucina napoletana. Agostino Iacobucci attinge dai prodotti di qualità dell'Emilia e li valorizza con una ricetta del Sud: provolone del monaco, guanciale di Mora Romagnola e pasta fresca come quella delle rezdore emiliane. Un altro piatto: Elogio del provolone del monaco (crème brulée e pera, fiocchi di culatello di Spigaroli, porcini di quercia e gocce di balsamico) dimostra quanto Iacobucci sia attento al nuovo contesto gastronomico e alle specialità del territorio. Anche tra i secondi è possibile ritrovare indizi del matrimonio emiliano-campano, in particolare nel maialino da latte cotto "a modo di porchetta" con insalatina di caprino Lucano, peperoni, acciughe, lupini gialli e riduzione di Taurasi.
La parola chiave è quindi armonia: armonizzare Nord e Sud senza rinunciare al buono che ognuna delle due regioni può donare e, inoltre, infondere la freschezza del mare di Napoli nel nuovo menu de I Portici con pesce, crostacei e verdure di stagione.
A questo punto non resta che recarsi a Bologna e vedere lo chef all'opera.
Chiara De Francisci
21 giugno 2012