Il più delicato e raro figlio dei fiori e delle api. Chiaro, cristallizzato, gentile al naso e in bocca, è prodotto solo in alta montagna, nell'arco alpino oltre i mille metri d'altezza, e soltanto in annate particolarmente fortunate. Come nel 2017, grazie a condizioni climatiche che hanno permesso una produzione di miele di rododendro piccola ma di qualità, e in alcuni casi purissima. In classifica i prodotti reperibili in Italia nel segmento di nicchia.
Miele di rododendro, l'annata 2017
Nell'annata che verrà ricordata per la produzione eccezionale di miele di rododendro non potevamo non dedicargli una classifica: era una tentazione troppo appetitosa. Da anni non si vedevano gli splendidi fiori di questo arbusto rosseggiare tra giugno e luglio nell'arco alpino, dalla Valle d'Aosta al Friuli, nelle praterie soleggiate dai mille metri d'altezza fino a oltre i 2500 metri. Grazie a un 2017 baciato da condizioni climatiche particolarmente favorevoli: l'inverno nevoso che ha protetto le piante dal gelo, l'alta umidità e il sole velato in estate anche alle quote più alte. Ma non è solo questa la ragione che rende l'uniflorale di rododendro uno dei più rari, pregiati, richiesti e pagati, tutelato dal Presidio Slow Food Mieli di Alta Montagna. È anche uno dei mieli più incontaminati, grazie alla provenienza da zone marginali e ad altitudini estreme dove non arrivano le coltivazioni e gli additivi chimici usati in agricoltura (soprattutto gli erbicidi, tra i quali il glifosato). Più in alto si spinge l'apicoltore con le arnie in spalla in questa estrema transumanza verticale, più salgono le api, con la spintarella provvidenziale delle correnti ascensionali, più il miele di rododendro sarà puro, anche sotto il profilo della rispondenza alla classe merceologica del prodotto.
Le caratteristiche organolettiche
E la purezza si misura nella natura gentile, la più delicata tra i monofloreali, espressa in tutte le sue forme: colore chiaro (giallo pallido allo stato liquido, dal bianco all'avorio, al beige tenue quando cristallizzato), profumi e aromi timidi tra il floreale lieve dei fiori bianchi, il vegetale e il fruttato che richiama le cose dolci e la frutta trasformata (succo di pera, lampone, caramella alla frutta, confettura di piccoli frutti di montagna, sciroppo di zucchero), il gusto dolce, raffinato e poco persistente, la bocca fresca di anguria, melone bianco, anguria e muschio bagnato. Non sarà difficile avvertire anche la propoli, la cera e perfino la neve! Nella riservata espressività raggiunge la sua personalità piena, la preziosa natura aristocratica. Due i panel presenti alla degustazione: quello convenzionale, che ha valutato la piacevolezza dei prodotti in assaggio, e quello specializzato nell'analisi sensoriale del miele guidato da Lucia Piana, la più grande esperta italiana in materia, che ha registrato la corrispondenza dei mieli alla classe.
La classifica
Al panel di degustazione hanno partecipato: Indra Galbo (redazione del Gambero Rosso),Marco Greggio (agronomo e docente di analisi sensoriale), Antonio Menconi (esperto di analisi sensoriale di pane e olio), Mara Nocilla (redazione del Gambero Rosso), Lucia Piana (esperta di analisi sensoriale del miele e docente nei corsi di formazione professionale in Italia e all'estero), Marco Radicioni (titolare della gelateria artigianale Otaleg! di Roma), Giancarlo Romagnoli (assaggiatore esperto di miele) ed Elvan Uysal (giornalista di enogastronomia).
1 - Mieli Thun
È rarissimo, quasi un miracolo, un miele di rododendro puro e fedele all'essenza di partenza. L'uniflorale di Andrea Paternoster, quasi un chilometro zero raccolto vicino a Vigo di Ton, sulle Dolomiti del Brenta, è talmente bello e preciso da non sembrare vero. Ha tutte le carte della delicatezza tipiche del rododendro. Il colore del miele, ancora allo stato liquido, molto asciutto e leggermente torbido, piacevolissimo al palato, è dorato pallido come certi vini del nord Europa. Il naso ricorda il confetto, il floreale fine, la vaniglia, la mandorla dolce e la cera, caratteristici dell'acacia, se non fosse per la minore intensità e persistenza e per il richiamo al lampone specifici della “rosa delle Alpi”. La bocca timida e zuccherosa è più floreale che fruttata, con i fiori bianchi e la violetta che hanno la meglio sul lampone e la pera, oltre a ritorni di confetto e una leggera nota balsamica.
250 g prezzo 8,80/12 euro
Mieli Thun - Ton (TN) - fraz. Vigo di Ton via Conte Zdenko, 8 – 0461657929 - mielithun.it
2- Adi Apicoltura
Fabio Iacovanelli offre sempre grandi prestazioni e gradite sorprese. Come la nuova collezione Le Esperienze, una linea in tiratura limitata e numerata, che raccoglie mieli biologici provenienti da essenze botaniche rare e con una purezza elevatissima. Il miele di rododendro di questa selezione, raccolto sui monti della Valsassina, è con tutti e due i piedi nella classe. Chiaro, di un luminoso beige-avorio, al naso esprime una leggera nota chimica tipica dei mieli di alta montagna e i giusti richiami ai fiori bianchi e alla frutta gialla (mela, pera, cachi). In bocca è lui! Delicatissimo, elegante, di una dolcezza quasi stucchevole e con le classiche sensazioni zuccherose e fruttate (caramella, gelée), più sentori di mais e cereali tostati. Peccato per la cristallizzazione un po' grossolana e ruvida, ma tipica , che distoglie dal gusto.
250 g prezzo 14,80/17 euro
Adi Apicoltura - Tornareccio (CH) - via A. De Gasperi, 72 – 0872868160 – adiapicultura.it
3 - La Margherita
Il miele di rododendro di Margherita Fogliati, Presidio Slow Food Mieli di Montagna, raccolto nel Parco Orsiera-Rocciavrè, nell'area alpina tra la Val Susa e la Val Chisone, è al limite della categoria, un po' troppo intenso, aromatico e persistente per colpa (o per fortuna) del tiglio, ma ancora fedele all'origine botanica. Consistenza pastosa a cristallo medio, colore chiaro e luminoso, profumo fruttato, caldo e gentile che ricorda il succo di pera e lo zucchero filato (con un leggero accento mentolato), dolcezza robusta, “palestrata”. Anche il palato è nel binario del rododendro per i sentori di caramella alla frutta e i ritorni di pera rinforzati da lievi note di uva, fiori e confetto, ma deraglia leggermente a fine bocca nell'accento balsamico del tiglio. Bella la texture dal cristallo fine e cedevole che dà freschezza.
500 g prezzo 8/12 euro
La Margherita - Rivoli (TO) - corso Francia, 152 - 0119913469 – apicolturalamargherita.it
4 - Mario Bianco
L'uniflorale di Mario Bianco, della linea Mieli d'Autore, raccolto nel Parco del Gran Paradiso Ceresole Reale, è un bel miele che si annuncia affascinante e piacione già nell'aspetto: liquido, molto asciutto, di un luminoso colore dorato freddo appena più scuro del dovuto. L'odore, di un'eleganza forse un po' troppo sofisticata per un rododendro, richiama il lampone, la frutta trasformata, la propoli, una sensazione calda, un ricordo di pera, pesca e fiori bianchi, ma alla lontana anche torrone, confetto, mandorla dolce, zucchero filato, cera, uva aromatica. Il palato è più di miele di alta montagna che di rododendro puro per una complessità espressa in diverse direzioni: una lieve nota balsamica di fiori di tiglio, un vago sentore di resina e di agrume che ricorda il mandarino e la scorza d'arancia vintage su una base di pasticceria e di caramella di frutta e un fondo bocca di marron glacé.
250 g prezzo 7/9 euro
Mario Bianco - Caluso (TO) - via Morteo, 20 – 0119833441 – mieleitalia.com
5 - Mariangela Prunotto
Un bel miele della fascia alpina piemontese, forse un po' borderline rispetto alla classe ma accattivante e balsamico, mammoso ma spregiudicato, con la tenerezza dei dolciumi e l'alito fresco del tiglio. Ha personalità, persistenza e muscoletti sotto un faccino d'angelo. Proprio per questo l'uniflorale di Mariangela Prunotto è buono, piace, ma è un po' distante dal classico rododendro. Aspetto ancora tra il liquido e il fluido di tonalità dorato spento, appena più scuro del dovuto, texture seducente, odore di montagna ma più intenso, dolcezza spiccata, ha una bocca importante con la canonica base di caramella al lampone, confettura di frutti di bosco e succo di pera sul quale si allunga la zampa balsamica e persistente di tiglio, seguita da codazzo di altre sensazioni: pera, fiori bianchi, ricordi di resina, pinolo e cuoio.
400 g prezzo 8-10 euro
Mariangela Prunotto - Alba (CN) - fraz. Mussotto via Osteria, 14 – 0173441590 – mprunotto.com
6 - Brezzo
Il monofloreale di Brezzo, raccolto nell'Alta Valle Maira, nel Cuneese, è al limite della denominazione per una leggera presenza di altre essenze aromatiche che ne cambia il profilo classico. La bella nuvola cremosa di cristalli fini di una solare tonalità sabbia è un po' più scura di come dovrebbe essere. Al naso le tipiche note calde e fruttate sono accompagnate da discrete interferenze del castagno (note animali, bosco, cuoio, funghi, resina, conifere, sapone di Marsiglia). In bocca inizialmente sembra rientrare nei ranghi grazie all'esuberante dolcezza, ai freschi richiami al succo di pera e al melone bianco invernale e ai lontani ricordi di fiori bianchi. Ma subito torna il castagno (una dose omeopatica ma capace di spostare il profilo del miele), si aggiunge lieve la traccia balsamica e la persistenza del tiglio mentre scompare la componente fruttata.
500 g prezzo 12,50/14,80 euro
Brezzo - Monteu Roero (CN) - fraz. Tre Rivi, 87 – 017390109 - brezzo.it
a cura di Mara Nocilla
foto di Andrea Di Lorenzo
QUESTO È NULLA...
Nel numero di gennaio del Gambero Rosso, un'edizione tutta nuova in questi giorni in edicola, trovate anche un focus sul millefiori di alta montagna (voi le sapete le differenze tra questo e il miele di rododendro?) e i consigli per usare il miele, in versione dolce, salata oppure abbinato ai formaggi a latte crudo che abbiamo selezionato sempre all'interno di questo numero. La sezione delle classifiche, inoltre, include le descrizioni e i consigli per abbinare 5 oli nuovi.
Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store Abbonamento qui