italiana, che un paio d'anni fa è venuto qui per girare un servizio. Sono i protagonisti (e hanno ispirato il titolo) di un film documentario francese, Le jardin des merveilles, Il giardino delle meraviglie, girato nella primavera del 2011, in uscita a breve. Sarà il richiamo del fascino lagunare, sarà l'attrazione esercitata dalla detenzione al femminile, che “buca” lo schermo e fa audience. Però c'è anche la sostanza.
La sostanza di un progetto attivo da oltre 15 anni, avviato nel 1995 dalla cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri. Non a caso. «L'orto è il laboratorio più terapeutico – spiega Vania Carlot, responsabile del progetto –. Stare in uno spazio aperto, lavorare la terra, vedere il frutto del proprio lavoro sono in assoluto esperienze che hanno il maggior potere riabilitativo per chi è recluso». Asparagi, carciofi di Sant'Erasmo, radicchio rosso di Treviso, insalatine da taglio, spinaci, cardi, carote, frutta, erbe spontanee e officinali coltivati in biologico in 6000 metri quadrati vengono commercializzati in un banchetto davanti al carcere il giovedì mattina; tutt'al più l’invenduto viene dato ai Gas di Venezia e della Giudecca per le “borse” miste. Un'attività che dà poco profitto in termini economici, «il guadagno è soprattutto di tipo umano, in termini di recupero e di vita». In progetto la realizzazione di un laboratorio per la trasformazione di prodotti alimentari.
Casa circondariale
Venezia Giudecca
via Sant’Eufemia - Giudecca, 712
tel. 0415 204 033
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