Ai gourmet il suo nome dice pochissimo o รจ del tutto sconosciuto. Ma per chi segue il calcio (e il gossip) รจ il patron piรน famoso dโItalia: Lorenzo Tonetti, 39 anni, fisico atletico (ama e pratica il pugilato), รจ il signor Giannino, nel senso che da otto anni gestisce il ristorante sotto il porticato di via Vittor Pisani, dieci minuti a piedi dalla Stazione Centrale di Milano. Tonetti รจ la persona che potete vedere, con grande regolaritร , nel parterre di San Siro o a fianco di Adriano Galliani, nelle trasferte del Milan: รจ quello con gli occhiali, decisamente imperturbabile. A differenza di Gennarino Esposito, che seduto al fianco di Aurelio De Laurentiis esulta a ogni gol del Napoli. Un patron da copertina che ha avuto un merito indiscutibile: il recupero di un brand che ha fatto la storia di Milano e bene o male ne fa parte quanto il Naviglio o la Madonnina: non รจ raro trovare qualche turista, giapponese in primis, che fotografa lโentrata con lo smart-phone.
Nato nel 1899 come trattoria toscana, Giannino รจ cresciuto costantemente nella fama sino alla conquista della doppia stella Michelin nel 1970. Poi la lenta eclissi, interrotta brevemente con un giovane Davide Oldani alla barra, stella nel 1998. Recuperato nel 2006 da Tonetti, insieme a due soci - il difensore del Milan, Kakhaber Kaladze, e un ristoratore egiziano, Joseph Ghapios - si รจ spostato dalla storica sede di via Sciesa in quella attuale. In pochi anni รจ diventato il locale dei Vip (o aspiranti tali) che non si vogliono nascondere, la sede non ufficiale del Milan e soprattutto il tempio del calcio mercato con tanto di inviati fissi davanti allโentrata e telecamere 24 ore su 24. Qui si fanno (e si disfano) molti affari importanti e tanti giocatori (se non intere squadre) si fermano a mangiare dopo un match a San Siro. Insomma รจ la rappresentazione di un โpostoโ non sempre elogiato per la qualitร dei piatti e il servizio (spesso solo per sentito dire) ma che funziona come un orologio. Da qui la voglia di capirne la filosofia.
Tonetti, per molti versi lei รจ il ristoratore piรน famoso dโItalia. Curioso no?
Intanto una precisazione importante: non mi sento un ristoratore nel senso classico. Ho iniziato come barista a San Siro, proseguito come cameriere e avviato unโattivitร di catering. Poi con un socio ho aperto un locale โ il Coriandolo โ e rilevato qualche anno dopo Giannino. Per la cronaca, dovrebbero farci un monumento: dieci anni questa zona era orribile e lโabbiamo rivalutata. Senza aiuti esterni.
Perchรฉ propri Giannino?
ร un marchio storico della cittร , come Savini tanto per capirci, ed era morto. Tanto รจ vero che lโabbiamo pagato quanto unโauto sportiva. Poi il caso vuole che sia nato nel 1899 come il Milan a cui devo tanto per il mio successo. Ho scelto la location giusta: vicino alla Stazione, ai grandi hotel, alla vecchia sede della societร rossoneraโฆ
La scelta di un locale โalla modaโ, senza una grande firma in cucina e un menu importante, รจ stata meditata o si รจ fatta strada nel tempo?
Assolutamente. Ho pensato a quali sarebbero stati i miei primi clienti, in gran parte frequentatori del locale precedente, ai loro amici e a chi gravita in questa zona. Conoscendo benissimo i loro gusti, ho realizzato un nuovo posto โsu misuraโ: cucina italiana tradizionale, buona cantina senza vini strani, servizio informale. Volevo creare un ambiente piacevole dove loro possono incontrarsi con regolaritร , mentre chi viene per la prima volta si diverte anche con il โcontornoโ .
Niente di nuovo, diciamo la veritร . Eppure ha funzionato.
Conosco i ristoranti โbuoniโ, ho grande rispetto per i fenomeni come Cracco o prima ancora Marchesi e considero uno come Santini un patron straordinario. Ma io faccio un lavoro diverso, non sono cuoco e mi considero un imprenditore che deve โancheโ gestire un locale. Non ha senso fare cucina complicata in un posto alla moda, qui la gente viene per un risotto alla milanese, due spaghetti al pomodoro, la costoletta, il tonno, i cannoncini alla crema. Lโesperienza gourmet se la vogliono fare, e molti la fanno perchรฉ sono preparati, appartiene a locali diversi. E comunque, mi pare che ci sia sempre piรน voglia di andare a cena, in modo sereno, senza complicazioni.
Tutto ciรฒ premesso, su TripAdvisor la massacrano.
Il 90 per cento delle recensioni sono false, tantissime citano piatti che non ho in carta. Giร lo considero un sistema assurdo e pericoloso, ma nel mio caso cโรจ godimento nel colpire un locale che funziona, senza grandi chef. Non bastasse, il patron non si sente il mago della ristorazione. Se si mangiasse cosรฌ male sarei vuoto, no?
Perรฒ nel dicembre 2013, รจ finito in prima pagina per i problemi finanziari.
Colpa di un pezzo del Corriere della Sera, ripreso da tutti gli altri giornali e da molti siti: al di lร che molti numeri erano errati, misero in piazza delle trattative private, tirando in ballo altre persone e manco chiedendomi un parere o facendo una sola domanda. Sostanzialmente, sono passato per un fallito o uno che ha dovuto chiudere un locale solo per aver chiesto aiuto a una banca, in un momento difficilissimo per i ristoratori. Molti hanno paura a dirlo, ma quando va bene hanno perso il 30 per cento del loro fatturato in due-tre anni. E parecchi hanno chiuso o sbaglio?
Se lei non fosse personaggio, ovviamente non sarebbe successo.
Non รจ gossip. ร malafede, cattiveria pura. Ripeto: cโรจ lโinvidia per una persona che partendo dal servizio in sala ha costruito in otto anni un brand famoso quanto e piรน di molti ristoranti stellati e al tempo stesso รจ amico di uno come Leo Messi, il n.1 del calcio. Paradossalmente a me fa soffrire di piรน il danno che hanno fatto, per qualche giorno, a un gruppo di 60-70 persone che ogni giorno lavorano in modo serio, senza risparmio di energie. Io sono ancora qui, ma non mi stupisco che molti colleghi che gestiscono ristoranti e locali in genere se ne siano andati allโestero.
Beh, lei tiene duro a quanto pare. E ha ancora voglia di fare
Lavoro meno, ovviamente. E quindi ho dimezzato il personale al ristorante, cercando di tenere lo stesso livello qualitativo e stando molto piรน attento agli ordini come alla cantina. Peraltro, la materia prima resta sempre intorno al 30% dei costi, per un patron il problema vero sono le tasse e le spese per la burocrazia. Nuovi progetti? Un ritorno nel mondo del catering, visto che il brand ce lo consente e qualcosa a Forte dei Marmi, ma per ora non posso dire nulla.
Ma lei ce lโha con gli aristo-chef o non le interessa la categoria?
Per caritร , semmai รจ il contrario. Non si capacitano del fatto che spesso nessuno sa come si chiamano i loro locali e tutti โ anche se non vengono a mangiare qui โ sanno del mio. Cโรจ solo una cosa che mi diverte: hanno sempre condannato quelli come me che si sono creati unโimmagine in tempi non sospetti e oggi loro sono perennemente fuori dalla cucina: in tivรน, ai congressi, persino ai matrimoni Vip. Hanno capito, in ritardo, che non bastano i piatti originali e perfetti per avere un vero successo.
Una curiositร . Lei รจ anche uno dei soci del Byblos, noto locale notturno milanese, e del ristorante-discoteca Shatush a Courmayeur. Si lavora meglio prima o dopo la mezzanotte?
Personalmente, sono piรน a mio agio al Byblos al di lร del fatto che buona parte della clientela รจ la stessa che viene nei miei ristoranti. Sono piรน bravo in quel settore, non lo nascondo. Comunque tutti pensano che la โnotteโ renda di piรน delle cene ma anche lรฌ si sta vivendo una crisi fortissima: da dieci bottiglie vendute di Crystal a sera, si รจ passati a una al mese. Solo Briatore continua a macinare successi.
Oddio Tonetti, non รจ un modello superato?
Non so cosa vuol dire. Perรฒ, come imprenditore รจ sempre il numero uno: ditemi chi รจ in grado di fatturare tre milioni di euro in quattro giorni di Gran Premio? Io lโho visto in azione al Bilionnaire di Montecarlo ed รจ sempre sul pezzo, cura ogni dettaglio: averne di imprenditori cosรฌ. Tra lโaltro, vorrei ricordare che lavora con una famiglia storica di ristoratori come i Cipriani e questโanno ha portato Wicky, uno dei migliori locali etnici in Italia, allโinterno del Billionaire sardo. Non mi pare uno sprovveduto.
Parliamo di Galliani? Sa quanti fra i tifosi rossoneri โ e non solo - vorrebbero avere il privilegio di sedere come lei nelle tribune migliori degli stadi italiani, a fianco del piรน famoso AD del calcio? Come ha fatto?
Non chiedendo nulla ed essendo amico di famiglia. Sono stato socio con sua figlia nellโazienda di catering: mai avuto un contratto con il Milan, nรฉ interessa averlo. Mi piace dare una mano in qualche occasione a persone che con la loro presenza hanno fatto pubblicitร al mio locale come appunto il dottor Galliani โ tra lโaltro grandissimo gourmet e intenditore di vini - come la famiglia Berlusconi. Quanto alle trasferte, mi considero semplicemente un tifoso privilegiato.
Cattiverie a parte, caro Tonetti, non puรฒ negare che il suo ristorante sia forse lโultimo baluardo di un modello in via di estinzione.
Non saprei. Di certo, la gente รจ arrabbiata e spesso ha ben altri problemi che seguire calciatori, veline e tronisti nelle loro imprese. Sino a qualche anno fa, qui davanti stazionavano dieci paparazzi e oggi ne vedo uno ogni tanto. Non so dire se sia giusto cosรฌ o meno, tanto piรน che faccio un lavoro basato su una clientela medio-alta. Ma nei primi anni dallโapertura giravano โi soldiโ โ qui e in tanti altri posti โ e tutta la cittร ne beneficiava. Non lo trovo un reato nรฉ una cosa moralmente discutibile.
Beh, ce ne sono meno di soldi.
No. ร il terrore di spenderli che ha fatto diminuire sensibilmente il conto medio al ristorante, cโรจ una sensazione generale di ansia che sta distruggendo la clientela che โ pochi lo ricordano โ resta sempre quella che possiede il maggior risparmio privato in Europa. Sono quelli che non usano gli euro qui e vanno a spenderli nei ristoranti e nei locali di Formentera: questo sรฌ che lo trovo assurdo. Ma non รจ colpa loro, mi creda.
Ristorante Giannino | Milano |รรย via Vittor Pisani, 6 |รรย tel. 02.66986998 |รรย www.giannino.it
a cura di Maurizio Bertera