A chiederglielo ora non si ricorda neanche quando ha aperto di preciso: โmi pare nel 2000โ dice Gianfranco Pascucci โdovrei controllareโ. I primi anni sono insieme ad altre persone, poi da solo con Vanessa Melis, quando si sposta definitivamente in cucina โprima facevo pure un po' di salaโ. Gli inizi sono pieni di entusiasmo ma ancora รจ tutto da fare โsiamo autodidattiโ dice. โAll'inizio non veniva nessunoโ. Poi ingranano la quarta e iniziano con la classica ristorazione di questa parte di litorale romano โfacevamo i piatti che funzionavano qui a Fiumicino, anzi qualcosa di simile. Come dico io: una falsariga, in senso letterale, della tipica ristorazione localeโ. Inizia con la voglia di andare a fondo e iniziano i viaggi per capire cosa succede in giro.โPierangelini ma anche altriโ: e non solo per conoscere, ma anche per trovare la forza di fare una cosa diversa. โA un certo punto lavoravamo tanto, facevamo grandi numeri ma non era quello che volevamoโ. La voglia di cambiare ormai c'era giร tutta. โQuando si accorse di noi per la prima volta il Gambero era un momento in cui, la domenica soprattutto, facevamo tanti coperti. A quel punto dovevamo fare attenzione, non ci potevamo permettere di sbagliareโ.
La materia prima
Continua lo studio, cresce la passione per la cucina, ma non solo: โpoi ho conosciuto, uno dopo l'altro, tanti personaggi che mi hanno fatto venire la voglia di sperimentare ma soprattutto mi hanno fatto scoprire la materia prima: Roberto Liberati e altriโ. Il prodotto e i fornitori diventano ben presto la magnifica ossessione di Pascucci, quella da cui nasce tutto. โIl primo cambiamento importante รจ stato decidere che dal mio piรน grande fornitore, il mare, dovevo prendere tutto. Non solo le spigole e i rombiโ. E aggiunge โAvevo voglia di veritร โ una veritร che passa per lui, necessariamente, per la conoscenza e la valorizzazione di tutto il pescato, anche quello meno nobile. Questo implica anche una maggiore libertร nelle ricette, perchรฉ per certi pesci non c'erano ricette giร codificate โera un rischio non avere certi prodotti e qualcuno storceva il naso quando proponevo cose tipo il muggine. Poi ho visto che in fondo alle persone non importava cosรฌ tanto del pesce usato, se il piatto era buono. A questo punto ho capito che c'era lo spazio per costruireโ.
Insomma: non piรน solo scampi di prima, ma pesce azzurro (allora non andava di moda come ora). E poi il resto: โparlavo con i pescatori, e vedevo che c'era un sacco di pesce che non veniva richiesto. Ho avuto come una voglia di rivalsaโ racconta โvolevo cucinare quello che non aveva mercato, nรฉ storia e dargli una nuova identitร โ. ร il via per liberare la creativitร , con consapevolezza. Scompaiono vincoli e paure e la cucina inizia ad andare in modo diverso, c'รจ la passione per i fondi, le zuppe, โi pesciacci di terzaโ. La spinta รจ la stessa di ora: โper me la materia prima al centro del piatto e il gesto tecnico arriva dopoโ. E con il prodotto cerca l'emozione. โVoglio portare un'esperienza dentro al piattoโ. Emblematico uno dei suoi piรน noti, il gambero rosso al sale ed erbe bruciate: materia prima, tecnica, emozione. Con il racconto di un territorio e di un'esperienza vissuta, l'incendio nella vicina pineta, ma anche degli odori che abitano la cucina, di cui il cliente in sala non ha percezione. โMi sono detto: vediamo se riesco a portare un po' di me a teโ.
Guide, recensioni e visibilitร
Arrivano i riconoscimenti, โil Gambero รจ il primo che si รจ accorto di noiโ dice, e poi arriva anche la Michelin. โPer un posto di periferia รจ molto importante perchรฉ ti dร la possibilitร di far vedere quello che fai ed avere una squadra motivataโ. Chi arriva in cucina da Pascucci ora sa quale รจ il tipo di lavoro che lui sta portando avanti, ed รจ proprio quello a cui punta. Un esempio รจ un altro piatto: il calamaro scioccato, che richiede piรน di 10 passaggi โprima mi prendevano per matto, poi hanno capito che quel che gli chiedevo di fare era la cosa giusta. Il riconoscimento esterno serve anche a questo. A dare forza alle tue ideeโ. E a spostare una clientela anche da altre zone.
La clientela
Passati i primissimi tempi Il Porticciolo trova un buon assetto: โรจ sempre un posto che lavorava molto, non solo gourmet ma anche numeriโ ma a un certo punto anche su questo si impone una scelta: โnon volevamo essere un locale fisarmonica, di quelli che fanno 90 coperti la domenica e 30 al martedรฌโ cosa che avrebbe avuto una ricaduta su tutta l'organizzazione. Ora arrivano al massimo a 40. Una scelta che ha premiato: โtanti vengono da noi apposta, prendono il degustazioneโ, sono clienti soprattutto di Roma, ma anche di altre cittร . Complice la vicinanza con l'aeroporto e, da qualche anno, anche poche stanze. โSiamo cresciuti ed รจ cresciuta anche la nostra clientela che รจ straordinaria, gente bellissimaโ.
La sala
Negli ultimi due anni la sala si รจ trasformata, โVanessa ha fatto e continua a fare un lavorone, รจ sempre piรน dentro la sala e in modo sempre piรน profondo. E si vedeโ. Aumentate le risorse e coordinate con maggior consapevolezza โsono tutti molto concentratiโ. Consapevole che quel 50% fuori dalla cucina sta girando al meglio โla grande svolta รจ stata anche questaโ. Continua la voglia di fare di piรน, con un angolo della veranda dedicato ai cocktail โรจ come fare una ricetta, per me รจ molto stressante: cerchiamo di fare abbinamenti cibo-cocktail. ร uno stress creativo e positivoโ.
L'Oasi del WWF
Ma l'impegno non รจ solo dentro al ristorante. โSi dice fai ciรฒ che puoi con ciรฒ che hai dove ti trovi, ma io dico: fai piรน che puoi con ciรฒ che hai dove ti troviโ. E dove si trova lui, visto dall'alto, รจ un'area solo in parte urbanizzata con un ampio spazio verde accanto al mare, l'Oasi WWF di Macchiagrande. โMi sono chiesto che sapore avesseโ. A quel punto conosce chi si occupa dell'Oasi, chi opera a favore delle dune e parte l'idea di valorizzare anche quella parte di territorio, โperchรฉ apparteniamo a due ambienti, quello sociale e quello naturaleโ. Da lรฌ in poi รจ tutto veloce: l'incontro con Antonio Canu dell'oasi del lago di Burano di Orbetello, con i suoi muggini pazzeschi, un prodotto unico, venduto allora a poco piรน di un euro al chilo: โbisogna che 'sto muggine sia venduto al prezzo giusto dato che รจ una pesca di selezioneโ dice e lo fa conoscere ad altri ristoratori โsono impazziti. ร un prodotto incredibileโ. Il progetto va avanti:โstiamo pensando a un marchio Wwfโ. Cosรฌ si rafforza l'idea di dare vita a un'associazione che tuteli e valorizzi le Oasi โcon una serie di angeli custodi che possano accedere alle oasi e ai loro prodotti e li conservino dandogli il giusto valoreโ. Ci sono gli arbusti profumati, le erbe, i pinoli, i pesci. Ma il progetto mira a rendere questi spazi un luogo di incontro e conoscenza, dove alla natura libera si affianchi la cultura degli orti per portare anche nelle abitazioni e nei giardini della zona alcune delle piante locali โpensa che bello sarebbeโ. A settembre si avvierร la campagna soci e โvediamo cosa esce fuoriโ.
ร un modo per riappropriarsi del territorio, quella โperiferia iodataโ che da anni lui racconta ed esalta, proprio per le sue caratteristiche di marginalitร , che sta contribuendo a portare in primo piano e si sta arricchendo: โcredo che siamo riusciti anche a dare forza ad altri: Marcolino Claroni dell'Osteria dell'Orologio, la pizzeria Sanchez, il Tino che si รจ appena spostato, e poi Benny della Baia a Fregene e gli altriโ. Per la zona รจ una grande possibilitร โanche se c'รจ tanto da fare, soprattutto a livello di accoglienza. Ma ci puรฒ essere un'economia sana, bisogna crederciโ.
Pascucci al Porticciolo | Fiumicino (RM) | viale Traiano, 85 | tel. 06 65029204| http://www.pascuccialporticciolo.com/
a cura di Antonella De Santis
foto di Andrea Di Lorenzo