C'era una volta l'abbinamento o, meglio, c'era una volta quello che noi gaudenti frequentatori di tavole dโautore credevamo essere il significato univoco di abbinamento: a ogni piatto il suo vino, nell'ambito di menu piรน o meno articolati nei quali, dalla bollicina al muffato, rintracciare note di sintonia o contrasto che facessero da contrappunto al pasto. Al massimo, e solo di recente, si รจ aggiunta una scelta di birre artigianali. Questi abbinamenti, ovviamente, sono sempre in voga e anzi sono la maggior parte di ciรฒ che si ordina al ristorante. Ma ci sono nuove scuole di pensiero che li mettono in discussione, tavole e cucine che si dipanano tra Spagna, nord Europa, Asia e Stati Uniti e in cui si riflette (molto) sulla possibilitร di sperimentare nel bicchiere al pari di ciรฒ che si fa nel piatto. Oltre a ipotizzare uno stop all'eccessivo tenore alcolico sviluppato da abbinamenti vinosi con i tanti piatti (spesso abbondantemente oltre la decina) dei menu degustazione.
David Muรฑoz
Lโesperienza spagnola
โCocina liquidaโ la chiamano gli spagnoli per bocca del piรน estremo rappresentante dell'avanguardia iberica, David Muรฑoz del DiverXo di Madrid. Lo chef con la cresta da moicano aveva giร illustrato qualche anno fa, insieme al sommelier Javier Arroyo, il progetto di rivoluzionare il mondo dell'abbinamento, giocando sui vini serviti in tavola con essenze e aromi che li avvicinassero allo spirito dei piatti interessati. Che fosse olio di semi d'uva (per dare untuositร ) o un pizzico di sale di Maldon, il messaggio era chiaro: il vino non รจ piรน un mondo chiuso.
Sul palco dell'ultima edizione di Madrid Fusiรณn, consesso internazionale di alta gastronomia, Muรฑoz รจ andato oltre, raccontando ciรฒ che avviene nel suo neonato locale di Londra, lo StreetXo di Mayfair: qui, tra musica ad alto volume e piatti da condividere, l'esperienza culinaria si arricchisce di un ulteriore tassello con la parte liquida come vera e propria estensione dei piatti, cucina liquida appunto. โUna danza a due tra piatto e drinkโ, la definisce lo chef, in cui miscelati freddi, cucinati o fermentati giocano un ruolo di primo piano, paritario a quello del cibo. Un esempio รจ la sua versione del chili crab (granchio speziato tipico della cucina asiatica) che viene accompagnato da un cocktail ispirato alla Tom Kha Gai, un zuppa thai dalle note acide e dolci.
In questa concezione la componente alcolica dei drink solitamente รจ molto moderata e spesso i cocktail incorporano ingredienti con caratteristiche umami, come la bottarga o le uova di tobiko. โCocktail e piatto sono due facce della stessa esperienzaโ puntualizza Muรฑoz โLa nostra cucina รจ basata sull'armonia tra solido e liquido, il primo si fruisce con le posate, l'altro con la cannucciaโ.
Le esperienze a Singapore
DiverXo e StreetXo non sono naturalmente gli unici (nรฉ i primi) format ad aver riformulato la questione abbinamenti: passi verso un'unione piรน sinergica tra piatto e bicchiere erano stati mossi tempo fa da Ryan Clift al Tippling club di Singapore. Con la stupefacente velocitร di questo settore nel trovare brutti neologismi, il suo stile รจ stato ribattezzato gastromixology: un incontro tra cucina dโautore e cocktail sartoriali costruiti per stimolare mente e papille gustative. Tra i pairingin carta, ad esempio, cโรจ la trota oceanica con radici, lingua di vitello affumicata e crema di rafano, accompagnata dal Radicle Horse, un drink a base di gin con coriandolo, rafano e limone.
Matthew Abbick di Atera
La scena newyorkese
Tentativi di abbassare il tenore alcolico degli abbinamenti nei menu degustazione sono stati fatti in piรน parti del mondo. ร diventato noto sulla scena gourmet newyorkese il Temperance Pairing dell'Atera: un abbinamento tutto analcolico che, di pari passo con un lungo percorso di piccoli bocconi (una ventina di portate) servito prevalentemente intorno a un bancone, si spinge a sostituire il tradizionale abbinamento enologico (pure disponibile) con bevande analcoliche pensate per chi cerca sapori calibrati perfettamente al cibo e non vuole uscire dal ristorante con livelli di ebbrezza esagerati. Famosa, ormai piรน dei piatti dello chef Ronny Emborg, una delle preparazioni liquide con cui all'Atera si dร il via al pasto: lo Champine (calembour ispirato alle bollicine francesi) ovvero una bevanda fermentata (presentata a Madrid Fusiรณn dal maรฎtre Matthew Abbick) ottenuta dagli aghi di abete Douglas, completamente alcol free, che accompagna con i suoi toni resinosi un boccone di caviale Osetra su gelato al pistacchio.
L'accompagnamento analcolico non รจ una novitร per New York: anche al notissimo Eleven Madison Park dello chef Daniel Humm e del ristoratore Will Guidara, le portate si abbinano spesso a bevande fermentate che puntano a potenziare le sensazioni del cibo, cosรฌ come nel ciclo eterno delle reinvenzioni della cucina globale le prime tracce di questa tendenza le ritroviamo nel juice pairing del Noma di Renรฉ Redzepi, in cui ai piatti si abbinavano succhi ed estratti di erbe spontanee, frutta, verdura.
Cocktail di ostrica Kresios
Le sperimentazioni in Italia
ร chiaro che in un paese in cui la cultura del vino รจ cosรฌ radicata non รจ semplice proporre giochi sul genere (e probabilmente non se ne avverte in modo cosรฌ pressante la necessitร ): nella tradizione anglosassone appare normale accompagnare il cibo con i cocktail o altre bevande, mentre qui da noi il drink a tavola, fino a qualche tempo fa, era una vera e propria raritร . Ciรฒ non vuol dire, perรฒ, che si sia fermi sull'argomento. Ma con l'etร dell'oro che la miscelazione sta vivendo nella penisola รจ sempre piรน facile imbattersi in ottimi ristoranti in cui, a richiesta del cliente, si possa pasteggiare con l'accompagnamento di drink sartoriali, e sono numerosi i barman (o barchef, per essere piรน corretti) che utilizzano con disinvoltura gli strumenti della cucina molecolare.
A dare, ad esempio, un significato tutto suo al concetto di cucina liquida รจ Filippo Sisti, barman del bistrot di Carlo Cracco, Carlo e Camilla in Segheria di Milano. Piรน che l'abbinamento, che pure viene studiato con cura, qui รจ la fase della miscelazione in sรฉ a innovarsi prendendo in prestito le preparazioni tipiche del cibo (come le cotture in forno, sottovuoto, l'utilizzo di padelle e abbattitori, spezie e aromi) senza pregiudizio alcuno, ma anzi trovando in esse nuova linfa per la creativitร al bancone. Mentre per ritrovare un ragionamento concentrato sul pairingpotremmo citare il Punto di Vista di Torino, locale (fratello dell'american bar Barz8) in cui i piatti della tradizione piemontese vengono affiancati a cocktail realizzati ad hoc, il tutto ad opera di un team composto dallo chef Luca Tomaino e i barman Romano Salvatore e Luigi Iula. Un esempio della proposta? Tartare di fassona con gin tonic al pomodoro secco.
Per scovare una riflessione ancora piรน approfondita sull'evoluzione degli abbinamenti nell'alta cucina, perรฒ, bisogna scendere al sud, precisamente al Kresios di Telese Terme, nel beneventano. Qui Giuseppe Iannotti e la sua squadra, al lavoro su due menu degustazione dalle caratteristiche internazionali โ con un crescendo di assaggi, una prima parte da mangiare con le mani, l'altra da fruire in maniera piรน classica, con le posate โ hanno riformulato il concetto di abbinamento: non eliminando il vino, ma intervallandolo con altre tipologie di bevande. โAvendo solo i percorsi di degustazione e non la carta, il menu si ritaglia sulle esigenze dell'ospite nel divenire della serataโspiega Iannotti. E lo stesso accade per il beverage: โCerchiamo di capire se i commensali tendono verso gusti acidi, se amano il dolce o prediligono l'amaro, ma al contempo studiamo il modo migliore per completare il piattoโ.
Mizuwari di Kresios
Cosรฌ nascono miscelati che amplificano in maniera evidente le caratteristiche di alcune preparazioni, come il Mizuwari (servito con agnello, funghi e crema di topinambur), cocktail di ispirazione giapponese. Il termine deriva da mizu (acqua) e wari (spezzare): nella ricetta originale si spezza il sochu (un distillato di patate dolci, orzo o riso) con 4 parti di acqua. La rivisitazione, a opera di Alfredo Buonanno, maรฎtre del Kresios, invece prevede l'utilizzo di un whisky torbato, della Tau (acqua che nasce dai Monti Cambrici in Galles) e di una sfera di ghiaccio. โLa bassa gradazione alcolica del miscelatoโ spiega Buonanno โci permette di non avere alti e bassi con la gradazione dei vini e, grazie alla complessitร , alla freschezzae al ricordo di torba, il Mizuwari prolunga la persistenza dellโagnello portando al tempo stesso freschezza e sapiditร al palatoโ.
Il piatto di Ostrica Kresios
Altro esercizio tra il bere e il mangiare รจ il cocktail di vodka, acqua e purea di mela verde utilizzato in tavola per completare un'ostrica, con l'obiettivo di equilibrare la salinitร spinta del crostaceo: un gioco che supera il concetto classico di accompagnamento per arrivare a una vera e propria fruizione contemporanea. Come auspicato 85 anni fa nei paradossi gastronomici del Manifesto della Cucina Futurista di Filippo Tommaso Marinetti, che con i suoi โbocconi simultaneistiโ non รจ stato mai attuale quanto oggi.
Carlo e Camilla in Segheria | Milano | via G. Meda, 24 | tel. 02 8373 963 | www.carloecamillainsegheria.com
Punto di Vista | Torino | c.so Moncalieri, 5b | tel. 011 8193378 | www.puntodivistaristorante.it
Kresios | Telese Terme (BN) | via San Giovanni, 59 | tel. 0824 940 723 | www.kresios.com
DiverXo | Spagna | Madrid | Calle de Padre Damiรกn, 23, NH Eurobuilding | tel. +34 915 700 766 | diverxo.com
StreetXo | GB | Londra | 15, Old Burlington St. | Mayfair | tel. +44 (0)20 3096 7555 | www.streetxo.com
Tippling Club | Singapore | 38, Tanjong Pagar Rd | tel. +65 6475 2217 | www.tipplingclub.com
Eleven Madison Park | Stati Uniti | New York | 11, Madison Ave. | Metropolitan Life North Building | tel. +1 (0) 212 889 0905 | www.elevenmadisonpark.com
Atera | Stati Uniti | New York | 77 Worth St | tel. +1 (0) 212 226 1444 | ateranyc.com
a cura di Pina Sozio