o si è chiusa da tempo (e con il divieto per gli editori di continuare a parafrasare il nostro marchio a fini bassamente commerciali). Ma se ne apre subito un’altra, questa volta su Facebook.
Ci scrive un povero cittadino polacco, infatti, per raccontarci la spiacevole odissea vissuta a Danzica, quando pensava di portare la famigliola a mangiare nientepopodimenoche al Gambero Rosso: sì, quelli che recensiscono i ristoranti italiani e si occupano del buon cibo e del buon vino italiano. Peccato, però, che non eravamo noi! Né imitatori quantomeno appassionati: infatti il povero Michal si è ritrovato dopo pranzo con indicibili contorcimenti di pancia e con la povera moglie in ospedale, intossicata.
Faremo giustizia anche di questi usurpatori… Ma intanto ve lo diciamo: diffidate dalle imitazioni! Noi siamo una casa editrice, organizziamo eventi e corsi di cucina, degustazioni, facciamo libri e riviste… Ma non abbiamo ristoranti. Beh, finché ci chiedevano se il Gambero Rosso di San Vincenzo (e del grande Fulvio Pierangelini) era nostro, dicevamo di no ma tutto sommato ci inorgoglivamo. Così però no! Perché, come ci scrive lo sventurato gourmet polacco, si rischia l’ospedale!!!!