aliana, sarà perché la fragola ha quell'aroma irresistibile che fa subito primavera, ma il piccolo frutto rosso conquista praticamente tutti, in barba a ogni forma di stagionalità.
Ma se è vero il monito "Mai fragole a dicembre" come Licia Granello insegna, c'è da ricordarselo anche quando si scelgono le paste della domenica, e preferire le fragole nei mesi giusti, ovvero tra la fine della primavera e l'inizio della stagione estiva.
Ma cos'è la fragola? Si tratta di un falso frutto (quelli veri sono i semini neri, gli acheni, che si trovano sulla superficie della fragola) appartenente alla famiglia delle Rosacee e al genere Fragaria. Quella più diffusa è il cosiddetto "fragolone", o Fragaria x ananassa, per la sua adattabilità e produttività. La classificazione può essere fatta in relazione alla forma del frutto (piccolo o grande), al range di maturazione (precoci, semi-precoci e tardive), e in base alla possibilità di dare frutti più volte durante l'anno (rifiorenti o unifere). Va detto che le fragole rifiorenti sono in genere meno gustose e l'attuale fragolicoltura punta quasi esclusivamente sulle qualità unifere.
Sorella minore della fragola è la fragolina di bosco (Fragaria vesca), diffusa dalla Sicilia al Nord Europa. Conosce una grande varietà di biotipi uniferi e rifiorenti, cresce spontaneamente nei terreni acidi del sottobosco, e arriva a completa maturazione da giugno ad agosto. L'Italia è fra i più importanti produttori di fragole al mondo ed è bene sapere che ci sono zone particolarmente votate dove sarà facile trovare una buona pasticceria per la vostra tartellette.
In Lazio molto note e apprezzate sono la fragola favetta di Terracina (più piccola, tonda e dolce della altre varietà), e la fragolina di Nemi, nel Parco Regionale dei Castelli Romani. In Sicilia provate la fragola di Maletto (coltivata nei comuni di Maletto e Bronte) e le fragoline di Ribera e Sciacca. La fragola di Tortona e la fragolina di San Mauro Torinese sono invece il fiore all'occhiello della fragolicoltura piemontese. Anche il Veneto, la Campania e l'Emilia Romagna vantano una buona produzione di fragole. In Europa da non perdere assolutamente le varietà spagnole Cadonga e Camarosa, le fragole francesi di Plougastel (Bretagna) e del Périgord, e da un'insospettabile Polonia la fragola casciuba, o truskawka kaszubska, insignita dell'IGP dall'Unione Europea nel 2009.
Approfittate dunque dei mesi delle fragole e, se proprio dovete, in inverno sulla tartellette pretendete il mandarino!
Rita Quaglia
15/05/2012