ร stato molto pop lo start della Festa a Vico 2013 nell'appuntamento dedicato agli chef emergenti, un inizio popolare come la location scelta per l'evento: in pieno centro di Vico Equense vicinissimo alla piazza principale, allโinterno delle normali attivitร commerciali dislocate per le vie della cittร . Fiorai, farmacie, bar, gastronomie, tutti spazi comuni invasi dagli chef selezionati per questa edizione, pronti a trasformare per una sera Vico in una fucina di alta gastronomia alla portata di tutti.
La cosa piรน riuscita dell'evento รจ stata coinvolgere le persone non di settore con una realtร fresca e dinamica come quella dei giovani cuochi italiani. Vedere signore di una certa etร accostarsi incuriosite ai banchetti gastronomici per assaggiare un piatto concettualmente elaborato รจ cosa rara. La formula della serata era inoltre totalmente incentrata sulla beneficenza, con un biglietto di 15 euro (interamente devoluti alle associazioni O.N.L.U.S Sostenitori Ospedale Santobono) che consentiva quattro assaggi di piatti realizzati dagli chef. Ecco i nostri giri gastronomici per il paese: l'ottima e ben condita carbonara in the box dello chef Dino De Bellis del Salotto Culinario di Roma, con un packaging molto curato e attinente al tema "tu vo fa l'americano"; poi il goloso e coinvolgente hamburger con mantecato di baccalร , favette, pata negra e peperoni arrostiti del bravo Marco Davi del Perbacco di Aprilia, e anche il mini pan brioche con baccalร e una salsa simil barbecue davvero sfiziosa di Alba Ruiz del nuovissimo e promettente bistrot romano Marzapane. Altri piatti molto interessanti presi random per le viuzze di Vico sono stati: il cipollotto nocerino mononota di Gionata Rossi, che ha composto un assoluto di cipolle con un leggero brodo di parmigiano e una sorta di distillato di caffรจ da spruzzare all'ultimo, e i davvero gustosi e raffinati nella struttura ravioli capresi con colatura tiepida di pomodoro di Giulio Coppola de La Galleria di Gragnano. Molto piรน rustico, ma decisamente incisivo, l'hot dog napoletano di Salvatore Accietto de Le Tre Arcate, e sorprendente per composizione e intensitร di sapori la new saraghina's salad di Gianluca Gorini de Le Giare. Tra i numerosi sandwich, molto frequenti visto il tema della festa, si fanno ricordare positivamente il sandwich di farro con patรฉ di fegatini e profumi umbri di Paolo Trippini del Ristorante Trippini di Baschi, e il Ma se ghe pensu, memorie di pesto e pesce povero portato dalla simpatica Serenella Medone di Al solito posto di Bogliasco (Genova). Molto intenso e ricco di sapore il piatto Tu vuรฒ fa' u puorco a brace, ma si sule marinato di Corrado Parisi della Locanda del Monsรน di Ispica (Ragusa), una sorta di mini panino con maiale marinato dallo spiccato sentore di brace, e decisamente divertente il dentice flambato che diventa un dolce di Paolo Gramaglia del President di Pompei. Proseguendo il percorso ci siamo lasciati conquistare dalla trippa fritta in versione street nel cartoccio di Emanuele Vallini de La Carabaccia di Bibbona (Livorno), e molto confortante e delicato รจ stato il pollo allo zafferano e liquirizia di Marzia Buzzanca del Percorsi di Gusto de L'Aquila.
Passando in chiusura al reparto dedicato ai pasticceri, una bella rivelazione รจ stata la sfoglia caramellata con crema alla vaniglia in tubetto dell'avanguardistico Franco Aliberti (anche lui in procinto di nuova apertura in Emilia Romagna), e folgorante si รจ dimostrata la focaccia alla birra del borgo con ananas di Claudio Gatti, che ha confezionato un prodotto ricco di gusto dalla leggerezza estrema. Spostandoci piรน a Sud ci infatuiamo del panettone estivo con crema di fiordilatte e fragola della brava Carmen Vecchione di Dolciarte di Avellino, e si dimostra preziosissimo anche il goloso cannolo siciliano di ricotta di Giuseppe Bonsignore del Ristorante L'oste e il sacrestano di Licata (Agrigento). Si chiude in assoluta dolcezza, e carica glicemica, con la conferma dell'ottimo gelato della pasticceria/gastronomia Gabriele di Vico, giร tutti pronti per andare a festeggiare in spiaggia...
a cura di Lorenzo Sandano