L'attesa della coratina
Ci sono stati anche angoli fortunati, luoghi in cui รจ andata mediamente bene di per sรฉ, ma sono stati pochi e soprattutto casuali. Almeno al Centro-Nord. Ora cโรจ lโattesa, per alcuni aspetti esoterica, della coratina: la cultivar meno colpita da mosca e altri mali e che potrebbe dare un poโ di ciccia (leggi olio) ad aziende che non ne hanno avuto. Beh, diciamo subito che per chi non ha avuto la โlungimiranzaโ di acquistarla sullโalbero, questa oliva pugliese costa ormai ben 120 euro al quintale, il che porta a un costo-medio/chilo di circa 10 e passa euro per il prodotto finito.
Una giornata di test e confronti
Questo piccolo prologo รจ lโintroduzione a una giornata di riflessioni, assaggi e confronti allโinterno del frantoio Franci, a Montenero dโOrcia (Monte Amiata, Castel del Piano) che ha invitato critici, buyer, operatori ad assaggiare in modo critico 8 diverse frangiture della cultivar frantoio da 8 diverse partite tutte raccolte nellโareale intorno alla sua azienda, in un raggio di pochi chilometri.
Lโincontro ha evidenziato innanzitutto la cura e la ricerca maniacale di Giorgio Franci e del suo staff intorno allโextravergine di oliva e intorno alle diverse cultivar che coltiva e che lavora nel frantoio. Venti diverse persone, professionalmente anche in competizione tra loro, si sono sedute intorno a un tavolo e hanno espresso giudizi del tutto liberi โ e spesso anche nientโaffatto consolatori โ sul lavoro fatto dal frantoio.
Primo elemento: il coraggio di Giorgio Franci di esporsi alle critiche di un parterre nientโaffatto scontato. Ma la cosa serviva proprio a questo: ad avere un feedback vero sul prodotto e sui suoi possibili utilizzi. Non su etichette giร formate e chiuse, su blend giร decisi, bensรฌ su frangiture โgrezzeโ, tal quali, prese direttamente dai silos dai quali usciranno poi blend ed etichette varie. Quanti produttori farebbero una cosa simile? Peraltro, sottoponendosi a una fila di domande sui metodi di lavorazione e sui โtrucchiโ per arrivare a determinati risultati. Di fronte agli 8 bicchierini, cโerano, oltre al sottoscritto (Stefano Polacchi, ndr): Indra Galbo, Gino Celletti, Marco Oreggia, Sonia Donati, Piero Palanti, Simona Cognoli, Liana Dvletsina, Riccardo Scarpellini e Silvan Brun, per citare critici e imprenditori che ruotano intorno al mondo dellโolio di oliva.
Confronti incrociati
Di fronte alla domanda se cโรจ piรน frutto o piรน tecnica, dietro a quegli extravergine, Giorgio Franci risponde: โPer me esiste principalmente il frutto, lโoliva. Senza un frutto sano, perfetto, non cโรจ tecnica che tengaโ. Poi, si studiano le diverse raccolte e lavorazioni. Due campioni sono stati lavorati adifferentigirinel frangitore a coltelli: 2.800 e 3.600 giri. E lรฌ si va ad analizzare il risultato di un prodotto preveniente dalla stessa identica partita di olive: maggiore o minore carica fenolica, maggiore o minore equilibrio. Cosรฌ come si discute su moliture di olive raccolte il 25 ottobre o il 18-19 ottobre: stesso oliveto, diversi risultati. A sottolineare una particolaritร della stagione: in agosto gli oliveti hanno subito uno stress idrico, anche se non irrimediabile. Poi, le piogge di settembre e ottobre hanno permesso una reidratazione che ha riportato vigore nei frutti, e poi in lavorazione ha determinato una minore carica fenolica rispetto allo scorso anno perchรฉ con lโacqua se ne sono andate anche diverse sostanze idrosolubili.
E si sono degustati due campioni raccolti nello stesso momento e nello stesso campo, ma da olivi da una parte piรน scarichi e dallโaltra invece piรน carichi di olive: nel secondo caso si รจ rilevata una maggiore freschezza dellโolio, probabilmente perchรฉ la maturazione dei frutti รจ stata piรน lentaโฆ Insomma, si sono evidenziate โ per dirla con Celletti โ โtutte le possibili declinazioni del carciofoโ, aroma tipico della cultivar e bellissimo in questo extravergini.
La mosca olearia: tre casi esemplari
Una cosa, perรฒ, ha aleggiato nellโaria del confronto fin da subito: lโattacco precocissimo e inaspettato della mosca olearia che ha fatto tremare fin dai primi di luglio: mai successo. E allora, chi in quel momento era in campo a verificare e a provvedere con diversi trattamenti e sostanze, รจ riuscito a far fronte al flagello. Chi invece appartiene alla categoria di chi, dopo la potatura, dice ai suoi olivi: ci si rivede alla raccolta, non ne รจ uscito sano. โIo faccio trattamentiโ spiega Giorgio โma li faccio con criterio: allโanalisi sui residui, tutti i miei oli ne escono completamente puliti, ben sotto la soglia ammessa dal bio. E di questo me ne faccio un vanto, perchรฉ per me il rispetto del consumatore รจ fondamentale. E dosando bene le lavorazioni in campo, rispettando bene i periodi di decadenza, si ottengono ottimi risultatiโ.
ร la stessa ricetta che ci ha dato, e ci ha fatto toccare con mano, Marina Gioacchini, titolare delle Amantine, nel suo oliveto di Tuscania. Olive caninesi ancora verdi e sanissime intorno al 20 ottobre. Tra le sue oltre 2.000 piante di caninese, frantoio e leccino girano in continuazione lโagronomo Girolamo Poscia (che con Marina ha condiviso il liceo) e Roberto Manetti, un vero elfo degli olivi. ร stato Girolamo a sventare (anzi, a prevenire) il primo attacco di tignola, alla fine di giugno, con un trattamento che ha salvato la stagione. E poi ha ripetuto ad agosto. Risultato superbo. Ma qui, ogni giorno qualcuno va a parlare con le piante. โI trattamenti non sono calendarizzati e cioรจ stabiliti in anticipo o fissi di anno in annoโspiega Poscia โรจsoltanto attraverso un monitoraggio continuo che si procede per proteggere l'uliveto. Un trattamento puรฒ anche bastare, come due anni fa, perchรฉ siamo in una zona molto isolata senza altre piantagioni accantoโ.
Sempre nella Tuscia, ma sul fronte opposto rispetto a Tuscania, a Castiglione in Teverina, cโรจ lโazienda di Maurizio Doganieri e di sua moglie Madoka Miyazaki. Olio superbo. Bio (o quasi). โQuestโanno non ci credo proprio a chi dice che con la lotta biologica ha ottenuto olive sanissimeโspiega lui โper avere olive sane, in questa zona, bisognava essere maghi. Io questa campagna la conosco in profonditร . La mia รจ una coltivazione biologica, anche se non certificata. Ma in annate come questa รจ impossibile: e bisognava essere molto molto bravi per riuscire a fare pochissimi trattamenti e avere buoni risultati. Io ho fatto prima le esche, in aprile, poi ho dato uno spintor fly casereccio sempre in aprile e con le esche ho tenuto sotto controllo fino a luglio: quando ho visto una grossa infestazione di mosca, a fine luglio ho dovuto dare un poโ di insetticida e ho continuato a tenere sotto controllo con lo spintor fly, che รจ un prodotto consentito per il biologico. E prima di molire abbiamo fatto il controllo manuale delle olive, buttando quelle attaccate dalla mosca. Lo scorso anno, invece, con un paio di passaggi di spintor fly ho risolto. Questโanno no. Non era possibileโ.
Lavorare in campo come i vignaioli in vigna
Sono solo tre esempi. Ma possono parlare al mondo degli olivicoltori. Si tratta di tre aziende diverse, per geolocalizzazione e per dimensioni. La sostanza รจ sempre la stessa: lavorare in campo come i vignaioli (quelli bravi e seri) lavorano in vigna. Solo cosรฌ si puรฒ pensare di avere un prodotto di alto profilo. โOggiโ sorride in casa Franci lo chef Matia Barciulli di Badia a Passignano che a Montenero dโOrcia ha giocato preparando un piatto per ognuno degli 8 oli degustati โlโuomo ha a disposizione il miglior olio che lโumanitร abbia mai potuto utilizzareโ. E allora, questo extravergine va fatto bene, deve raccontare una storia, un territorio: non ha senso provare a concorrere sul filo del prezzo, nella squadra degli intensivi che di qui a breve invaderanno gran parte del mondo. Cโรจ spazio, e cโรจ mercato per prodotti di alta qualitร che per altro danno anche piรน soddisfazione a chi li produce. Certo, รจ faticoso starci dietro. Ma in questo mondo, a parte le solite categorie di cui non voglio citare i nomi per evitare di fare il solito qualunquismo, chi รจ che regala qualcosa a qualcuno? e poiโฆ che gusto cโรจ a vincere facile?
Frantoio Franci | Castel del Piano (GR) | loc. Montenero dโOrcia | via A. Grandi, 5 | tel. 0564 954000 | www.frantoiofranci.it
Le Amantine | Tuscania (VT) | loc. le Mandrie | tel. 347 8160676 | www.leamantine.com
Doganieri Miyazaki | Castiglione in Teverina (VT) | fraz. Vaiano, 3 | tel. 333 2807985 |
a cura di Stefano Polacchi