Martรญn Caparrรณs
"L'Expo sul cibo รจ una beffa, non fa nulla contro la fame. ร una gigantesca fiera del business".A esprimersi cosรฌ il giornalista e scrittore argentino autore del saggio "La Fame" edito da Einaudi, risultato di cinque anni tra gli angoli piรน poveri del pianeta, intervistato da dal nostro inviato Maria Novella De Lucaper Repubblica. Critica i 12 miliardi spesi per Expo:"Avrebbero cambiato piรน di un destino"dice perchรฉ, conti alla mano: รจ circa la metร di quanto la Fao ritiene necessario per nutrire quella parte del pianeta che non ha nulla da mangiare, ogni anno. โC'era bisogno di spendere tutti questi soldi per discutere della fame nel mondo?โ
La fame che ha, non di rado, radici diverse dalla carenza delle risorse naturali. Per esempio รจ da cercare nelle miniere di uranio del Niger, in mano a corporation cinesi e francesi che non lasciano nulla alle popolazioni locali. Nel land grabbing che, ovunque nel mondo, ruba i terreni agli abitanti, di fatto espropriati da multinazionali per le quali lavorano per pochi soldi nei territori che gli appartenevano. โSono proprio i paesi presenti all'Expo i responsabili di questa vergogna. ร un controsenso" e aggiunge "Non รจ uno stand con un gruppetto di funzionari governativi che puรฒ cambiare le cose. Ma destinare i miliardi dell'Expo ad un programma di aiuti per il Sahel avrebbe potuto, invece, avere un senso".
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Roger Cohen โ New York Times
Una sola frase per definire l'impatto che il giornalista del New York Times ha avuto nel suo viaggio per raggiungere Expo il giorno dell'inaugurazione: โlโefficienza รจ una delle cose che lโItalia non ha imparato dalla modernitร โ.
Bona Frescobaldi โ Marchesi de' Frescobaldi e Fai
Alle pagine virtuali di Identitร Golose Bona Frescobaldi consegna le sue opinioni riguardo a Expo โSono rimasta straordinariamente colpita. Ho visto il Padiglione Zero curato daDavide Rampello: bellissimo, entusiasmante. Meravigliosa la โborsa alimentareโ. E certe architettureโฆโ pur non avendo avuto il tempo necessario per visitare tutto con calma dice โho apprezzato perรฒ le architetture del padiglione vietnamita, di quello israeliano, la โcurvaโ del padiglione cineseโ. E vede in questa occasione la possibilitร di un riscatto: โรจ il giusto spirito del quale avevamo davvero bisogno, dopo anni di frustrazione e direi quasi umiliazione per chi ama questo Paese. Ecco, io ora sono piena di speranzaโ.
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Antonio Mascolo - Repubblica
Expo รจ il trionfo dell'esplorazione del mondo che rivela una nuova geografia secondo Antonio Mascolo: โPaesi poveri qui sembrano ricchissimi. E i visitatori scoprono il mondo con la curiositร di un bambino. Assaggiano, odorano, volano con la fantasiaโ. Un sussidiario che mescola cartine geografiche, colori, sapori, musiche: โDio, quante letture fornisce il mondo al mondoโ. Ben oltre l'ormai dimenticata materia di studio, quella fornita da Expo รจ un'esperienza di vita. โร reale e onirico questo libro disteso per chilometri e chilometri e per sei mesi nella landa di Rho Peroโ.Con confini immaginari che riscrivono la storia. Lo stand del Vaticano vicino a Israele, i Paesi Arabi accanto agli Usa. โL'Expo? E' come se avessero reso piano, srotolato per terra, il globo, la sfericitร del mondo. L'Expo รจ un labirinto dove perdersi per trovarsi, รจ la geografia delle persone e delle cose e dei saporiโ.
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Carlo Petrini โ Slow Food
La critica del fondatore di Slow Food รจ di quelle che ha occupato le pagine dei giornali per giorni, soprattutto per la querelle con Mc Donald's. โL'Expo รจโ per Petrini โun'occasione persa, un circo Barnum senza contenutiโ. Doveva concentrarsi sulla produzione alimentare, secondo Petrini, e invece - seppur straordinario dal punto di vista estetico - l'Expo non รจ stato capace di fare e trasmettere cultura, non solo: โnon si puรฒ ostentare opulenza in un mondo in cui si muore di fameโ. Lamenta la presenza e, ironia della sorte, la contiguitร fisica con l'incarnazione del demonio alimentare: McDonald's. โQuando sento dire che Expo puรฒ ospitare tutti, sia noi che McDonaldโs, mi viene unโaritmia. Se cโรจ chi vende un panino con la carne a 1,20 euro, come spieghiamo alla gente il valore di allevare e produrre secondo certi criteri?โ. Perchรฉ รจ importante far capire la differenza tra prezzo e qualitร . La replica non si รจ fatta attendere โRetorica terzomondistaโ dicono dal gigante degli hamburger, che aggiunge: โL'ideologia non sfamerร il pianeta. Ci domandiamo perchรฉ chi proclama l'importanza della biodiversitร non accetti poi l'idea della diversitร dell'offerta e soprattutto non dimostri rispetto per la libertร e la capacitร di scelta delle personeโ. L'ultima stocata dopo aver alluso al poco pubblico del padiglione di Slow Food? โSlow Food oggi รจ una specie di multinazionale: รจ triste pensare che abbia ancora bisogno di opporsi a McDonaldโs per darsi unโidentitร โ. E intanto Petrini, presente a Expo โperchรฉ la sedia vuota non paga maiโ attende per la prima settimana di ottobre i contadini di Terra Madre per sancire il ruolo e il significato di Slow Food a Expo.
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Beppe Severgnini โ Corriere della Sera
โDiversi Paesi hanno solo sfiorato il tema di Expo, altri lโhanno bellamente ignorato (alcuni sembrano allestiti dallโufficio nazionale del turismo). Cโรจ perรฒ chi ha centrato lโobiettivoโ. Questa la riflessione complessiva dell'editorialista del Corriere della Sera. Ma chi ha piรน saputo tradurre il tema di Expo? โIl poderoso, emozionante Padiglione Zero, che introduce allโesposizione. Sul podio anche la Santa Sede e la Svizzera. La prima ha speso poco per dire molto (il muro della de-creazione, il tavolo della condivisione, un Tintoretto con gli apostoli palesemente sbronzi). La Confederazione ha speso molto per raccontare una sola cosa: la scarsitร delle risorse alimentari. Coerenza elveticaโ. La sua analisi dei padiglioni si sviluppa per temi: Leggerezza, Sera d'Estate, Bella di notte e cosรฌ via. Fino alla dodicesima etichetta: De Gustibus, che vi riportiamo:โNon bisogna vergognarsi di sorridere, a Expo. E neppure di ridere. Tra le cose piรน improbabili, le divise degli anfitrioni al padiglione del Kazakistan, dove cantano da mattina a sera. Tra le apparizioni piรน surreali, la scultura posta di fronte alla Repubblica Ceca: un incrocio tra un passerotto e unโautomobile americanaโ.Il gradino piรน alto del podio va tuttavia al padiglione (?) della Regione Lombardia, che รจ tra i padroni di casaโ che, dice โSembra il mausoleo che una famiglia brianzola di molti mezzi e poco gusto sโรจ preparata al Monumentale di Milano. Francamente, noi lombardi possiamo fare di meglioโ.
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Vittorio Sgarbi
โQuelli che hanno fatto il Padiglione Italia hanno fatto un padiglione che, finito o non finito che sia, sarebbe meglio bombardare subito". Senza mezzi termini il critico d'arte che lamenta anche le spese: โavessero dato a me 100 milioni avrei fatto molto meglioโ e la mancata esposizione dei Bronzi di Riace che avrebbero potuto arricchire l'area della Calabria. Mentre definisce l'Albero della vita โuna cosa di circo, penso che Moira Orfei avrebbe fatto di meglioโ. Palazzo Italia, non convince Vittorio Sgarbi che, al contrario, indica quello di Eataly, all'interno del quale รจ stata allestita la mostra da lui curata โil vero padiglione dell'Italiaโ. Stesso dicasi per la mostra all'interno del Palazzo Italia: โQuale mostra? Non c'รจ una mostra, l'unico quadro di valore รจ quello di Guttuso e non รจ neppure il migliore dell'artista" continuando "Le uniche vere opere che rappresentano l'italia saranno esposte nel padiglione da me curatoโ.
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Vandana Shiva
L'attivista e ambientalista indiana contro Expo: โLe multinazionali che hanno distrutto i nostri terreni e la nostra salute ora saranno tutte ad Expo. Vogliamo fare una breve lista? Mc Donald's, Coca Cola, Monsanto, Syngenta, Nestlรจ, Eni, Dupont, Pioneer: bastano queste a rappresentarle tutteโ. Sottolineando come per l'esposizione universale si sia ancora una volta costruito e occupato suolo, cementificando terreno fertile, in continuitร con una politica di consumo delle risorse che ha caratterizzato gli ultimi decenni. โLe multinazionali non nutrono il pianeta, come proclama lo slogan di Expo 2015. Lo affamano. La lista degli sponsor dell'esposizione universale parla da sola. Sono realtร che propongono cibi fatti da un'aggregazione di zuccheri e grassi, inadatto a nutrire le persone e dannoso per la nostra salute e soprattutto dei nostri figliโ. La sua presenza a Expo, come Ambassador, punta proprio a portare altri contenuti dentro il contenitore di Expo. Sottolineando che c'รจ l'opportunitร di far capire alle persone che la questione del cibo non riguarda solo quello che si riesce a mettere in tavola, ma una questione centrale per ridefinire l'economia e la democrazia. โMa la cosa paradossale รจ che da Expo sono fuori non solo fisicamente ma anche culturalmente i contadini italiani, europei e del mondo intero, cioรจ coloro che producono il cibo per i cittadini e curano la Terra. Sono i piccoli agricoltori che producono il 70% del cibo consumato nel pianeta e che stanno resistendo all'attacco dell'agroindustriaโ รจ questo modello agroalimentare, quello fondato sull'agricoltura familiare, che deve essere difeso.
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Oliver Wainwright - The Guardian
โUn folle collage di tende ondulate, di pareti verdi e di ammassi contortiโ. Durissimo il giornalista del The Guardian, critico di design e architettura, che denuncia come Expo 2015 sia "afflitta, appestata dal problema dei budget in continuo aumento. Un milione di euro รจ stato speso per costruire strutture destinate a nascondere i padiglioni ancora incompleti" Per questo quella di Milano รจ l'Expo โpiรน controversa mai organizzata in Europaโ. Punta il dito sulla gestione errata delle risorse e sui ritardi, ma anche sui contenuti: โtanto insulsi quanto รจ stravagante l'architetturaโ e prosegue โmolti padiglioni appaiono un ibrido tra tipiche pubblicitร di supermercato e certe fiere per agenti di viaggio". Mentre il Palazzo Italia ricorderebbe un centro commerciale cinese Insomma: โun casino spettacolare, anche se รจ affascinante vedere le ambiziose costruzioni delle varie nazioni fianco a fiancoโ. "A un certo punto si viene bruscamente svegliati, si esce dal proprio sogno kitsch e ci si ricorda che cosa resterร e a che prezzo รจ stato realizzato". Perchรฉ Wainwright riflette anche sul dopo Expo chiedendosi il destino del sito, una volta terreno coltivato, comprato per l'occasione a un prezzo fuori mercato e difficilmente rivendibile o riutilizzabile. Il motivo, secondo il giornalista, รจ da cercare nella formula dell'Expo, cosรฌ come รจ oggi, โspreco di risorse, fonte di debiti e fabbrica di rovineโ. Senza contare la pesante ereditร che questa che voleva essere โil modello di un'Italia ripulita, post-berlusconiana, mentre Expo รจ in realtร segnata dalle accuse di corruzione ".
a cura di Antonella De Santis
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