Luigi Biasetto โ Pasticceria Biasetto
Faticavo a credere che la scommessa sarebbe stata vinta. Strade, parcheggi, sopraelevata e accessi. Tutto funziona. E i numeri: piรน di 200mila persone al giorno. Il clima รจ cordiale, di reciproco rispetto. Ma ancora si deve capire come funziona.
Colpisce McDonald's, in una festa del buon mangiare e del buon bere, anche se in milioni mangiano i suoi hamburger. E mi dispiace che la pasticceria (come pure il pane) non abbia uno spazio dedicato. ร associata solo al momento della festa, credo meriti uno spazio piรน ampio, abbiamo 6 mesi di tempo per conquistarlo. C'รจ gente che vive di dolci, e bene. Con il dottor Carruba, del comitato scientifico di Expo, abbiamo verificato la posizione dei nostri dolci (presenti all'illy Caffรจ) nella piramide alimentare. E ci stanno, pure comodi. Difficile scegliere cosa assaggiare, vorrei cenare quattro o cinque volte a sera e confrontare le esperienze. Qualcuno si รจ lamentato dei prezzi: ma 50 euro per una cena in casa spagnola, per esempio, non รจ tanto.
Mi hanno colpito molto gli orti verticali degli Stati Uniti o le tecnologie di Israele. E poi l'Etiopia ospitata da illy, una presenza gioiosa che rispetta l'idea di solidarietร alla base di Expo.
Per il momento รจ tutto positivo. Mi sento orgoglioso di essere italiano. Ma mi chiedo perchรฉ dobbiamo fare tutto all'ultimo minuto.
Massimo Bottura โ Osteria La Francescana
Cosa puoi dire vivendo un'esperienza del genere? Solo che hai abbracciato idealmente il mondo intero. Fai tutto il viale e incontri 160 razze, pronte a condividere l'esperienza, tutte le barriere sono abbattute. Basterebbe andare nel Padiglione della Santa Sede e vedere l'ultima cena del Tintoretto per dare un senso a Expo. Poi c'รจ il Padiglione Zero, le tecnologie degli Emirati Arabi, l'aria pulita dell'Austria, la Corea e la rifermentazione. ร un mondo. Bisogna smetterla di guardare sempre alle cose che non vanno, ma badare a quelle positive: il vero eroe di questo Expo รจ Giuseppe Sala, uno che resta saldo senza essere scalfito dalle polemiche, nessuno ha mai messo il discussione la sua leadership. Per un paese come il nostro รจ un miracolo. Anche perchรฉ in tanti gufavano, quasi speravano non ce la facesse. Solo noi italiani parliamo cosรฌ del nostro paese, giro il mondo e l'opinione che hanno di noi all'estero non รจ cosรฌ negativa.
Bisogna investire in cultura, perchรฉ รจ quella che porta conoscenza, coscienza e responsabilitร . Anche rispetto al nostro valore e alle nostre potenzialitร .
Questo Expo รจ l'opportunitร per l'Italia di far capire che siamo capaci di mettere l'etica al fianco dell'estetica, che agricoltori, allevatori, casari sono il nostro patrimonio.
Cristina Bowerman โ Glass Hosteria e Romeo
Non รจ politically correct: le mie impressioni sono assolutamente positive. Forse perchรฉ mi aspettavo un cantiere. Invece no. Ma ce la siamo cavati per il rotto della cuffia. Quanti soldi abbiamo dovuto spendere? Pensiamo solo a quelli per pannellare le zone non completate. Il problema รจ a monte, non ce ne dimentichiamo ora che l'Expo ha inaugurato. Non si possono affidare tanti soldi senza una commissione di controllo superpartes. E non si puรฒ aprire una zona senza collaudo. Queste considerazioni vanno fatte: in Italia le cose devono cambiare. Spero ci sia servito di lezione.
Per il resto, mi sono piaciuti design, contenuti, pulizia e organizzazione. Per una che viene da Roma, l'impressione di efficienza รจ forte: si rispettano le file, non c'รจ spazzatura, il personale c'รจ, magari non sempre preparatissimo, ma sono i primi giorni. Ci sono delle piccole magagne come la zona vicino al Padiglione Zero. Le file ci sono, i padiglioni sono pieni, e c'รจ il biglietto a 5 euro dopo un certa ora. Sembra di stare a Disneyland, e non lo dico come una cosa negativa, l'entertaiment e lo stimolo dei sensi aiuta a comunicare messaggi forti. Il Padiglione Zero, che qualcuno ha criticato, serve a settare il mood e far capire quello di cui si sta parlando, dร informazioni e spunti di riflessione su quel che fai ogni giorno. Mi sono chiesta come posso inquinare meno.
Enrico Cerea - Da Vittorio
L'impressione, dopo che se ne รจ parlato tanto e tante polemiche, รจ stata positiva. La cosa che ti colpisce di piรน quando arrivi sono le dimensioni: รจ enorme. Ed รจ pieno di gente. Ti viene voglia di visitare tutti i padiglioni. Sono entrato solo in alcuni perchรฉ ero per lavoro: complessivamente mi sono piaciuti, alcuni hanno piรน contenuti, ma dipende dall'intelligenza, la possibilitร e la forza di ogni Paese. Tornerรฒ comunque con la famiglia, anche perchรฉ vedere tutto in un giorno non รจ possibile.
Il consiglio รจ di organizzarsi bene, anche sul come arrivare. I mezzi pubblici funzionano benissimo. Io ho lasciato la macchina a Lampugnano e in 5 fermate sono arrivato. Informatevi, leggete, fatevi un programmino, altrimenti rischiate di girare a vuoto, segnatevi le cose che vi interessano di piรน. L'organizzazione mi รจ sembrata buona, anche dal punto di vista della sicurezza, anche se non รจ tutto ultimato e c'รจ qualche sbavatura. Normale, sono i primi giorni. Certo ci sono le file. Ma non c'รจ solo quello: mi sta bene Gardaland ma non puรฒ essere come un parco giochi, deve essere qualcosa di diverso, ci deve essere un contenuto. ร una cosa importante, possiamo far vedere che paese fantastico siamo, che prodotti abbiamo. ร l'occasione per far venire gli stranieri a trovarci. Dico: crediamoci.
รรรย
Valerio M. Visintin - Corriere della Sera
Ci sono stato giร due volte. ร difficile, tuttavia, esprimere un'opinione. ร un pentolone dentro al quale bolle di tutto alla rinfusa, buttato nella mischia. Leggo che Sala intende operare dei correttivi. Li attendiamo. Per ora รจ un meticciato tra Disneyland e il Mondo in miniatura. Si mangia, si beve, si macinano chilometri, si soffre sotto il sole e sotto la pioggia si attraversano i padiglioni e ci si guarda in giro, come in gita di classe, piรน per dovere che per godimento. E si torna sfiniti a casa, col portafoglio leggero e i piedi di piombo.
Insomma, ci sarebbe da dire molto altro ma in sintesi quella รจ la mia impressione.
Luca Zanini - Corriere della Sera
Prima di parlare di Expo parliamo di Milano. ร come non era stata neanche nell'epoca della Milano da bere. L'esposizione si vive anche fuori della fiera, incortili segreti e spazi privati. Come Casa America a corso Venezia o lo spazio dell'Abruzzo. Saranno sei mesi di feste, eventi, cene.
Torniamo alla fiera, la prima impressione รจ di stupore: quanto รจ bella e quando รจ grande. Almeno 61 edifici sono architetture incredibili. E la fila davanti ai padiglioni, come quella degli Emirati Arabi, lo testimonia. Fanno effetto gli orti verticali di Israele e degli Usa, il Padiglione Russia e il Padiglione Italia. I famosi pannelli di copertura sono meno di quanto pensassi. Anche il Padiglione della Coca Cola, al di lร di tutto, รจ da vedere, con l'acqua sulle pareti per refrigerare senza aria condizionata e 10 opere d'arte per festeggiare i 100 anni della bottiglietta. McDonald's fa un effetto diverso, inutile negarlo. Insomma ci sono delle cose da sistemare, e le polemiche sui prezzi mi sembrano sterili. Sono un po' piรน alti del previsto ma non cosรฌ tanto.
Il rischio vero รจ che non emerga il messaggio complessivo dell'Expo: ci sono i contenuti dei vari padiglioni, ma manca un trait d'union. Il senso lo dร il Padiglione Zero, col percorso sull'agricoltura e l'alimentazione. Bisognerebbe farne un passaggio obbligato. Altrimenti รจ un grande Luna Park, un viaggio tra le agricolture del mondo senza affrontare il problema che รจ di tutti. Si potrebbe pensare a dei pannelli esplicativi che aiutino i visitatori a collocare ogni messaggio in un quadro piรน ampio, e dei video (che giร sono stati prodotti) da trasmettere sui totem in prossimitร dei padiglioni cui fanno riferimento.
A tenere alto questo tema c'รจ la Cascina Triulza, โla spina nel fianco di Expoโ come l'ha chiamata Don Ciotti, che rappresenta la Societร civile, e insieme a loro Slow Food che dalla parte opposta rispetto al Padiglione Zero, ha un forte valore didattico. Ecco il percorso dell'Expo dovrebbe passare, obbligatoriamente, per questi snodi.