Si aggiunge un nuovo tassello gourmet all’ampio puzzle gastronomico meneghino. Ci troviamo nuovamente a Brera, quartiere da sempre battuto da intellettuali, scrittori e designer e da pochi anni luogo cult del bel mangiare a prezzi contenuti. Chiamato dalla proprietà a guidare la cucina di questa new entry c'è Eugenio Boer, nativo della terra dei mulini ma naturalizzato milanese, un'attitudine cosmopolita che trae ispirazione da suggestioni di tutto il mondo. Dopo essersi messo ai fornelli dell’Elita, in zona Porta Genova (il vero distretto del momento a Milano con Taglio, Turbigo e Rebelot tra gli altri), prende parte una nuova avventura: un fish bar innovativo e informale in cui unire la sua creatività alla migliore selezione di pescato. Il locale aprirà stasera a cena e da domani, 14 febbraio, sarà operativo pranzo e cena.
Occhio alla lavagna per le proposte del giorno, che muteranno seconda della disponibilità della materia prima: “per me è importante che ogni giorno il cliente possa assaporare molluschi freschissimi, cucinati e non, tartare, ostriche e ceviche” racconta Boer “e insieme ci sarà una selezione di sette-otto piatti, classici o proposte più creative”. Tra i classici non mancheranno le capesante gratinate con burro, il pesce alla griglia o il caciucco alla livornese, ma per chi ama i sapori più esotici ci sono zuppa a base di branzino alla griglia, fagioli adzuki, tofu, alghe, ginger candito e basilico, un teriyaki di salmone fresco, noodles, gemogli di soia, verdure alla griglia e zuppa di latte di cocco, lime e curry.
Una manciata i fritti: onion rings al curry, anelli di calamari e salsa tartara, mondeghili del mare e patate fritte. “Ci sarà anche il mio fish and chips” prosegue Boer “inoltre avremo anche tre insalate: una con baccalà, misticanza, pomodorini, avocado, carote allo zenzero e dressing al lime e miele; un'altra con sgombro, insalata di arance e finocchi, ricotta, valeriana e cipollotto e l'ultima con salmone selvaggio scottato, latuga, cuore di palma, rape rosse e feta”.
“Proseguiremo il menu con una scelta di tre panini” continua “ il New England lobster roll farcito di astice bagnato con burro, lime, mayonese, erba cipollina e pepe nero di sichuan; il Tramezzino integrale al salmone, un omaggio a mia moglie con cui spesso condivido questa prelibatezza preparata con salmone affumicato in casa, guacamole, formaggio fresco all’aneto e insalata; e per finire il Fishburger de Milan, mia punta di diamante, farcito di tre tipi di pesce: gambero rosso, sgombro e merluzzo impanati con erbe aromatiche, con marmellata di cipolle bianche all’anice stellato, lattuga e pomodoro, e mayonese al Wasabi e patate fritte”. Da bere una selezione di vini naturali, quasi una richiamo alla precedente esperienza da Enocrazia.
Le proposte dei dolci mantengono quel lieve tono internazionale presente nel resto della carta, così i protagonisti del fine pasto saranno cheese cake al frutto della passione con gelato alla vaniglia, insalata di frutta con gelato allo zenzero e per concludere tiramisù alla banana con gelato al bacio.
Prezzo medio per un pasto da Fish bar? Circa venticinque-trenta euro, perfettamente in linea con le tendenze contemporanee: un po' fast food, un po' neobistrot metropolitano, un po' locale d'autore dove la selezione della materia prima e la sua lavorazione vanno di pari passo alle intuizioni dello chef. Uno chef, c'è da scommetterci, che continuerà a far breccia nel food trend milanese. Progetti futuri? “Forse” risponde sornione “ma per ora non vi do anticipazioni, così tornate a trovarmi!”
Fish bar | Milano | via Montebello, 7
a cura di Stefania Bobbio