Il Museo della Città. In visita al Monastero di Santa Giulia
Con un salto nel passato e una fervida immaginazione - quella di Alessandro Manzoni nell'Adelchi, per esempio - sembra quasi di incrociare la giovane Ermengarda, figlia di re Desiderio, chiusa nel suo dolore dopo il rifiuto di Carlo Magno. Spettatori invisibili di una tragedia cavalleresca che intercetta la storia, quella vera, della dominazione fiorente che fu il regno longobardo a Brescia, i visitatori del complesso museale di Santa Giulia (sviluppato su ben 12mila metri quadri) si scoprono proiettati in un percorso sulle tracce di secoli d'arte incredibilmente conservati tra le mura del monastero di San Salvatore. Monastero fondato proprio da re Desiderio e sua moglie Ansa nel 753, sulle preesistenze romane che ancora fanno capolino sotto la basilica originale, ricordando il passato classico di Brixia, dotata dall'imperatore Vespasiano di uno sfarzoso centro monumentale. D'altronde, il complesso, che è stato ribattezzato Museo della Città, garantisce un'esperienza unica che l'Unesco si è premurata di tutelare, partendo dalle cantine del monastero – più volte ricostruito nel corso dei secoli – passando per i resti delle domus dei notabili romani e gli affreschi di epoca medievale staccati dai principali edifici della città, per sorprendere i visitatori al cospetto della chiesa di San Salvatore, dove alle fondamenta originali si sovrappone il Coro delle monache, tra stucchi medievali, capolavori rinascimentali, capitelli figurati e incastri architettonici stabiliti involontariamente dal tempo. Prima di arrivare a scoprire il tesoro di Santa Giulia e la grande croce di Re Desiderio.
Itinerario cittadino. Dal Foro alla città comunale, su fino al Falcone d'Italia
Usciti dalla cittadella monastica siamo pronti per addentrarci tra vicoli e piazze della città, non meno prodighi di sorprese e stratificazioni urbanistiche. Sul percorso verso il centro è bene soffermarsi lungo l'antico decumano massimo (oggi via dei Musei) fiancheggiato dai resti della Brixia monumentale, il Capitolium, il Foro e il teatro romano. Poi ci si trasferisce nel cuore della Brescia moderna che ricalca i percorsi del passato: si scoprono così la suggestiva Rotonda romanico-gotica del Duomo Vecchio e il Palazzo comunale del Broletto con la Torre del Popolo, le torri medievali e la Loggia cinquecentesca che connota lo spazio elegante della piazza omonima in stile veneziano.
I capolavori custoditi in chiese, palazzi, edifici di rappresentanza sono molti e raccontano della ricchezza di una città che ha visto alternarsi dominazioni eccellenti e resistenze impavide (sotto il vessillo della Lega Lombarda contro il Barbarossa e poi Leonessa d'Italia contro le truppe austriache nei tumulti risorgimentali). Opere d'arte e gioielli architettonici che ricordano il passaggio in terra bresciana di artisti celeberrimi (Tiziano tra tutti) attratti da soldi e prestigio di una committenza illuminata.
Brescia porta con sé anche il segno delle ricostruzioni (e demolizioni) di epoca fascista: qui, nella progettazione di piazza della Vittoria, Marcello Piacentini realizza il primo grattacielo d'Italia, i 60 metri di spinta verticale del Torrione. Ma salire in altezza, a Brescia, può voler dire anche inerpicarsi nel verde del Colle Cidneo, alla volta del Falcone d'Italia. La fortezza di fondazione viscontea che si erge sulla città offre piacevoli scorci che si aprono tra camminamenti e vegetazione rigogliosa, rivelando l'estensione di un centro urbano che è secondo nella regione e ben sesto in Italia per numero di abitanti. All'interno i seicento pezzi del Museo delle Armi, intorno le Prealpi lombarde che poco più su cederanno il passo alla catena alpina.
Mangiare a Brescia. Non si rinuncia alla polenta, ma c'è anche il pesce di lago
Senza dimenticare la vicinanza importante dei laghi di Garda e Iseo, che tornano protagonisti in tavola, la tradizione gastronomica cittadina privilegia una cucina povera frutto del rapporto con la terra, ma le incursioni del pesce di acqua dolce (lucci, tinche, anguille, aolette) non sono rare, e anzi ben accette dalle più moderne ricerche del panorama ristorativo di Brescia. Ma la cucina contadina delle valli e dell'entroterra continua a giocare la parte del leone, portando in tavola casoncelli ripieni di salsiccia e formaggio – un ricco tagliere che trova la sua punta di diamante nel gusto robusto del Bagoss – risotti con erbe spontanee e minestre di verdure, frittate rustiche, stufato di cavallo, volatili domestici, quaglie e piccioni, ripieni o d'accompagnamento per l'immancabile polenta, regina del pasto. Taragna, con le cotiche, il baccalà o un ricco sugo di maiale; e ancora con i funghi, il coniglio, l'asino, le verdure dell'orto.
Eccellente anche il capitolo pasticceria, dalle torte da credenza (la Sbrisolona) ai biscotti secchi, alla più prestigiosa scuola d'alta pasticceria che porta la firma del maestro Iginio Massari. Altrettanto prestigiosa la tradizione vinicola, e come potrebbe essere altrimenti a pochi chilometri dalle bollicine più celebri d'Italia, quelle della Franciacorta.
Quindi, senza indugio, ecco i consigli del Gambero Rosso per orientarsi tra ristoranti e insegne che valgono il viaggio in città (magari in gita per staccare dalla frenesia di Expo e scoprire la mostra Il cibo nell'arte a Palazzo Martinengo fino al 14 giugno).
CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2015 (comprala qui)
Osteria La Grotta: In centro città, un ambiente accogliente e semplice che propone cucina tradizionale e stagionale ben eseguita. Si comincia con affettati di qualità, poi si sceglie da un ricco menu tra pappardelle con salmì di lepre, casoncelli al Bagoss, fiandre di puledro marinate e molto altro. Consigliata la prenotazione.
I Capitelli: Produzioni stagionali, attenzione alle cotture e un ottimo rapporto qualità prezzo. In tavola arriva la tradizione regionale con qualche apertura mediterranea. Il servizio è cordiale e la carta dei vini valida, seppur ridotta.
Carne & Spirito: In un contesto affascinante si cena circondati da una piacevole atmosfera. Il menu gioca soprattutto sulla carne e sui sapori di terra.
Fermento: Un bel ritrovo per gli amanti della birra di qualità, con piatti gustosi ideati da Nicola Massari interpretando una cucina di sostanza con attenzione alle materie prime e alle cotture. In carta stinco di agnellone, panini gourmet e dolci validi.
Lanzani: L'insegna di Alessandro Lanzani è oggi un locale moderno che ha spiccato il volo dalla macelleria familiare delle origini. Perfetto rifugio per la colazione, un pranzo veloce, l'aperitivo o una cena gourmet, l'enoteca (che conquista le Tre Bottiglie della guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso) è il fulcro dell'offerta, con bollicine pregiate e tante proposte al calice. In cucina Augusto Pasini rilegge i prodotti del territorio in modo originale, con cotture brevi e precise, contrasti mirati e consistenze convincenti. Servizio giovane e spigliato.
Nineteen19: Posizione privilegiata, piacevole dehors estivo, servizio giovane e carta dei vini non banale. Aggiungete prodotti eccellenti e preparazioni semplici ma curate. Originali le formule per il pranzo, disponibile anche il servizio take away.
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CONSIGLI DA STREET FOOD 2015 (comprala qui)
Osteria Al Bianchi: La memoria di un'autentica osteria che resiste al passare del tempo. Una cucina tradizionale che poggia su solide basi e si esprime in casoncelli, coppa ripiena, pestom, sbrisolona e mousse allo zabaione. E allora perché segnalarla per lo street food? Provate a passare il sabato mattina per assaggiare il tipico cibo di strada locale, il bertagnè, a base di baccalà fritto in pastella. La domenica invece vi aspettano le polpette.
CONSIGLI DALLA GUIDA PASTICCERI&PASTICCERIE 2015 (comprala qui)
Pasticceria Veneto: C'è poco da aggiungere, se non il nome del maestro Iginio Massari. Una visita al suo regno è assolutamente imperdibile: perdetevi tra lieviti e veneziane, decine di mignon, monoporzioni golose, baci di dama, praline, cioccolato e torte da credenza. Poi assaggiate le crostate, i plum cake e la torta paradiso. O l'irresistibile panettone, prodotto tutto l'anno e famoso nel mondo.
Garzoni: Lieviti fragranti, prodotti sempre freschi, pasticceria secca di alto livello, tra savoiardi e sfogliatelle. Ma anche semifreddi e torte classiche.
Piccinelli: Dalla colazione all'aperitivo, la pasticceria ha un ruolo centrale e propone creazioni classiche e idee più originali.
San Carlo: Celebre per la produzione di pasticceria secca (sfogliatine, spumiglie, biscotti), assaggiate anche le conserve casalinghe, i lieviti di buon livello, i semifreddi e i mignon.
Zilioli: Un locale storico e molto frequentato a tutte le ore del giorno, che ha recentemente ridimensionato la sua offerta di pasticceria. Peccato, perché tutte ciò che esce dal laboratorio garantisce uno standard elevato e preparazioni gustose.
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CONSIGLI DA BAR D’ITALIA 2015 (comprala qui)
Bedussi: Tutto estremamente curato in questo bar che ha conquistato sul campo Tre Chicchi e Tre Tazzine. Anche la pasticceria, dal gelato ai lievitati freschissimi realizzati con materie selezionate, ai macarons, alle produzioni più originali. Come ottimi sono caffè, cappuccini, finger food e sfizi salati per l'aperitivo. Da bere birre artigianali, vini, bollicine e Champagne.
Agorà: Pochi metri quadrati a due passi dal Museo di Santa Giulia. Ottime colazioni con lieviti fragranti, caffè e cappuccini a regola d'arte. A pranzo proposte semplici e panini gourmet e per merenda dolci casalinghi, tisane, frullati e succhi di frutta bio.
Bedont: Lo storico marchio del gelato cittadino, serve anche ottimi caffè e cappuccini, cannoncini, lievitati e biscotteria secca. Da provare anche l'aperitivo.
Dolcevite: Un locale poliedrico dal servizio giovane e spigliato. Ideale anche per aperitivo e dopocena con cocktail, birre artigianali, vino e liquori con vista sul Duomo.
Mokasol: Le miscele arrivano dalla torrefazione di Gussago, il caffè è cremoso e i cappuccini ben eseguiti. Provate anche infusi, tisane e frullati.
a cura di Livia Montagnoli
I Capitelli | Brescia | via Fabio Filzi 92 | tel. 030 300 762 | www.osteriaicapitelli.com/en/
Carne & Spirito | Brescia | via dei Gelsi 5 | tel. 340 9363073 | www.carneespirito.it/it/
Fermento | Brescia | via Orzinuovi 76 | tel. 030 354 5290|
https://it-it.facebook.com/fermento.convivialityfood
La Grotta | Brescia | vicolo del Prezzemolo 10 | tel. 030 44 068 | http://www.osterialagrotta.it/
Lanzani | Brescia | via Albertano da Brescia 41 | tel. 030 313471 | www.gastronomialanzani.it/
Nineteen19 | Brescia | via Pietro Bulloni19 | tel. 030.3755187 | http://www.nineteen19.it/
Osteria al Bianchi | Brescia | via Gasparo de Salò 32 | tel.030 292328 | www.osteriaalbianchi.it/
Agorà | Brescia | via dei Musei 75 | tel. 327 677 9536 | https://it-it.facebook.com/pages/Agora-caffe/126086520797425?sk=info&tab=overview
Bedont | Brescia | via Trento 18 B | tel. 030 338 5581 | www.facebook.com/BedontDiBedont
Bicelli | Brescia | Corso Giuseppe Garibaldi 31 | tel. 030 46216 | www.barpasticceriabicelli.it/
Dolcevite | Brescia | piazza Paolo VI 21 | tel. 030 2906 147 | www.vineriadolcevite.it/
Mokasol | Brescia | via Benedetto Castelli 51/53 | tel. 030 2770963 | www.mokasol.com/
Bedussi | Brescia | via Crocifissa di Rosa 113 | tel. 030 393079 | www.bedussi.it/
Garzoni | Brescia | via Margheriti 1 | tel. 030 3541 002 | www.garzonipasticceria.it/pasticceria
Piccinelli | Brescia | viale Duca degli Abruzzi 115 | tel. 030 49343 | www.facebook.com/pages/Pasticceria-Piccinelli-dal-1862/140455815969472
San Carlo | Brescia | via Carducci 36 | tel. 02 86454034| www.sancarlopasticceria.com/#!contact/c24vq
Pasticceria Veneto | Brescia | via Salvo D'Acquisto 8 | tel. 030 392586 | www.iginiomassari.it/pasticceria-veneto/
Zilioli | Brescia | via Cadorna 1 | tel. 030 45432 | http://pasticceriaziliolibrescia.it/
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