Nelle puntate precedenti abbiamo parlato di alimentazione complementare, per sottolineare come la graduale introduzione di alimenti diversi dal latte non escluda la prosecuzione dell’allattamento, e del divezzamento, anche vegetariano e vegano. Ora affrontiamo il tema dell'alimentazione durante i primi anni di vita, fondamentale per prevenire l'obesità, con il Dottor Giuseppe Morino, responsabile di Educazione Alimentare del Bambino Gesù.
Il divezzamento influenza allergie e intolleranze in età adulta?
Per molti anni si è ritenuto più prudente introdurre per ultimi gli alimenti ad alto potere allergenico per minimizzare lo sviluppo di intolleranze e allergie alimentari future. Tuttavia, secondo le evidenze emerse da studi recenti sembrerebbe che l’introduzione di piccole quantità di alimenti ad alto potere allergizzante nel cosiddetto periodo finestra (che va dai 4 ai 6 mesi) possa essere un fattore protettivo per lo sviluppo di intolleranze e allergie alimentari nelle epoche successive. Ecco perché è consigliabile dare il glutine anche a quei bambini che hanno familiari celiaci, dai 6 mesi.
Se un genitore è allergico a un determinato alimento, lo sarà anche il figlio?
No, o meglio il bimbo avrà una predisposizione a una reazione allergica, ma non necessariamente nei confronti dello stesso alimento. In gergo tecnico parliamo di diatesi allergica.
È importante prevenire obesità. Quali sono le cause principali?
Una delle cause può essere il peso alla nascita: il bambino prematuro è maggior candidato a sviluppare l'obesità, vi sarebbe infatti una maggiore predisposizione all’aumento ponderale eccessivo e a squilibri del sistema metabolico. È dunque importante non compensare la nascita prematura con calorie in eccesso. Tra le numerose cause vi sono anche la quota proteica in eccesso e l'alimentazione complementare precoce. Nella prima pappa, che va data non prima dei 4 mesi, la quantità di carne non deve superare i 20/30 grammi. Ovviamente a queste si aggiunge il comportamento alimentare del bambino - oggi i bimbi sono selettivi, non amano frutta e verdure ma adorano i grassi e i carboidrati – e la sedentarietà, che va combattuta non tanto con lo sport praticato due orette a settimana ma abituandoli al movimento spontaneo.
A quanti anni si può sporadicamente introdurre una frittura sana?
Eviterei prima di tutto di parlare di frittura sana. Ammessa e non concessa, meglio se fatta con olio di oliva (non extravergine) con punto di fumo alto e solo se integrata in un'alimentazione varia, dove l'importante non sono tanto i metodi di cottura ma le materie prime (e la loro varietà) utilizzate.
Il bambino si rifiuta di mangiare: come comportarsi?
Nello sviluppo del comportamento alimentare ci sono tre tappe fondamentali: la prima pappa, il passaggio alla tavola dei genitori e il periodo dei no (dai due ai quattro anni). Queste sono fondamentali per sviluppare il futuro comportamento alimentare del bimbo. È dunque importante prestare molta attenzione. Quindi: la prima pappa va proposta in maniera positiva dalla mamma, che deve guardare il figlio negli occhi, posizionando il cucchiaino in modo che il bimbo possa guardarlo. Non è poi necessario che finisca la porzione. Altra cosa che normalmente consiglio, è di preparare brodi vegetali non misti (brodo di carote, di patate, di zucchine...) in modo che possa sviluppare le sue preferenze. Una volta raggiunta la tavola, il pargolo familiarizza con il cibo attraverso il tatto, quindi permettergli di toccare quel che vuole. Invece durante il periodo dei no è importante continuare a offrire un'alimentazione varia, magari facendosi aiutare a fare la spesa o a preparare la tavola, coinvolgendolo il più possibile nella preparazione di quello che poi mangerà.
La ricetta di Iside De Cesare
La chef, due volte mamma, della Parolina, con alle spalle esperienze del calibro della Pergola dell'Hotel Rome Cavalieri e delle Colline Ciociare, propone una ricetta semplice semplice da servire ai propri pargoli. A base di patate, pollo e finocchio.
Crema di patate con pollo, finocchio e olio extra vergine di oliva (per 4 pappe)
350 g di patate
170 g di petto di pollo petto
1/2 finocchio
Olio extra vergine di oliva
Pelare le patate, tagliarle a pezzi, quindi bollirle e frullarle con l’acqua di cottura. Intanto cuocere al vapore il petto di pollo e il finocchio a pezzi. Omogenizzare il composto e impiattare la pappa mettendo la crema di patate, al centro l’omogenizzato di pollo e finocchio, quindi condire con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva a crudo. Servire la pappa tiepida.
La Parolina | Acquapendente (VT) | via G. Leopardi, 1 | tel. 0763 717130 | www.laparolina.it
a cura di Annalisa Zordan
Educazione alimentare, gusto e svezzamento.
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