“La cucina italiana? È l’unica cosa di cui vado fiero dell’Italia!. Oliviero Toscani è in vena di esternazioni mentre, alla Città del gusto di Roma sta realizzando - in collaborazione con la franciacortina Contadi Castaldi - le nuove foto per la pubblicazione dedicata alle migliori trattorie d’Italia (Tre Gamberi 2014 della guida Ristoranti d’Italia 2014 del Gambero Rosso) e scatta i ritratti ai nove premi speciali 2014 dell’altra big tra le nostre guide: Vini d’Italia in vista della copertina del mensile di novembre prossimo.
Una bella presenza, quella di Toscani qui. Una presenza che la dice lunga sul suo rapporto con la cucina e con la tradizione delle trattorie d’Italia. Alla domanda: qual è l’identità della cucina italiana, lui non ha dubbi: “Quella delle mamme, delle famiglie. La cucina della tradizione. Le mamme, in Italia, hanno rovinato i figli maschi, ma hanno insegnato a cucinare” sorride scherzoso “Ducasse, per citare un big della ristorazione francese, credo sia proprio una mamma italiana travestita!”.
Ma le cucine sperimentali, i cuochi creativi? Peraltro, c’è un importante riavvicinamento fra la tradizione e la creatività… “Ma sì. Al di là delle battute, ci sono importanti elementi che vengono presi e proiettati nel futuro: ma l’imprinting è la grande ricchezza della nostra tradizione culinaria e gastronomica” spiega il fotografo“Io abito a 25 chilometri da Volterra: beh, in quei 25 chilometri ci sono almeno 10 modi di fare la trippa. E sono tutti buoni!”… Si avvia verso l’obiettivo, Toscani. Poi si volta e butta lì: “Il più bell’oggetto di design italiano? La pizza! Per la forma, ma anche per i contenuti e la fruibilità: è bella, perfetta; ha ingredienti di grande gusto, ma poveri; è alla portata di tutti, in strada e nel piatto. Splendida, geniale!”.
Appuntamento, con le sue foto, sui prossimi numeri del Gambero Rosso mensile e nell’inserto dedicato alle migliori trattorie d’Italia.
A cura di Stefano Polacchi