Cosa legge chi scrive? E cosa legge chi scrive di cibo e di vino? ร quel che ci siamo chiesti qualche mese fa, quando abbiamo cominciato a ripensare il mensile del Gambero Rosso, la rivista che da oltre 30 anni racconta l'enogastronomia, la ristorazione e l'agroalimentare.
L'autunno scorso abbiamo cominciato un deciso rinnovamento nel nostro magazine, nella grafica e nei contenuti, che ci ha portato ad accogliere sempre piรน contributi di giornalisti, studiosi o narratori del food anche di altre testate. Con l'idea di contribuire cosรฌ al dibattito culturale di settore, sollevare temi da sviscerare in una sorta di riflessione collettiva. Da questa piccola (o grande, fate voi) rivoluzione non รจ stata risparmiata la rubrica delle novitร editoriali, con la consueta presentazione di libri โ non solo italiani โ e una finestra in cui ogni mese curiosiamo tra le letture di un addetto ai lavori, per capire in che modo alimenta la sua professione. Chiedendo di volta in volta di dirci quali sono i libri che tiene sul comodino o sulla scrivania in questo momento. Due o tre titoli ognuno, non necessariamente del settore, di cui consiglia la lettura, con l'obiettivo di formare una ideale biblioteca d'autore.
Oggi vi presentiamo 14 volumi, i primi 14 di una bibliografia che โ siamo conviti โ sarร sempre piรน ricca, sorprendente e articolata, con i consigli di Paolo Vizzari (uscito sul numero di novembre 2017), Angela Frenda (dicembre 2017), Antonio Scuteri (gennaio 2018), Armando Castagno (febbraio 2018), Fiammetta Fadda (marzo 2018).
Paolo Vizzari
Critico e narratore gastronomico โ LโEspresso
Sono un lettore stagionale. In estate di solito mi dedico alle novitร editoriali, in autunno prediligo le riletture. Sarร settembre che mi suggerisce il ritorno a scuola e i vecchi programmi da ripassare, ma io ogni anno ho il rito di cominciare con i soliti due libri: Story di Robert McKee (ed. Omero, 430 pp, 25 โฌ) e Open di Andre Agassi (ed. Einaudi, 502pp, 14โฌ). Il primo รจ quello che ritengo il miglior saggio mai scritto sullโarte del narrare. Pensato per novelli sceneggiatori, Story รจ un testo tecnico che si lascia assorbire da chiunque e insegna a lavorare sui propri racconti in modo da renderli โfunzionantiโ. Open รจ la vita di uno sportivo resa spettacolo dalla penna di un Pulitzer, J. R. Moehringer, ed รจ una grande prova di come la realtร si possa rendere accattivante senza ritocchi, a patto di conoscere i mille strumenti della scrittura.
Angela Frenda
Food editor del Corriere della Sera
Tre libri sul comodino in questo momento? Unforgettable: The Bold Flavors of Paula Wolfertโs Renegade Life di Emily Kaiser Thelin (Grand Central Life & Style , 336 pp, 35$). Storia di Paula Wolfert, la famosissima cuoca che, malata di Akzheimer, cerca di contrastare lโavanzata della malattia conservando la memoria attraverso il cibo e le ricette. Piรน che un libro di cucina, una gastrobiografia. The Modern Cookโs Year di Anna Jones (Fourth Estate, 480 pp, 26ยฃ). Credo che lei sia, attualmente, la cuoca vegetariana piรน brava che cโรจ. Il suo stile รจ molto vicino a quel che mi interessa in questo momento, per come gioca con le verdure, mixa i grani. Leggerla รจ imparare. The Lost Kitchen di Erin French (Clarkson Potter Publishers, pp, 32,50 $) รจ il racconto di una donna coraggiosa e del suo ristorante in un paesino di poche anime nel Maine. ร un inno alla riscoperta del cibo vero, con le foto di Nicole Franzen.
Antonio Scuteri
Responsabile Repubblica Sapori
I miei primi consigli sono allโinsegna della curiositร , la mia innanzitutto. Prima un salto in un passato mai cosรฌ presente, con la benemerita ristampa di Vino al vino (Bompiani, 826 pp, 23โฌ), di Mario Soldati. Il racconto del suo viaggio a cavallo tra anni 60 e 70 alla scoperta dei โvini genuiniโ di tutta Italia. Forse enologicamente ingenuo, visto con gli occhi di oggi, ma poeticamente e culturalmente fulminante. Da un classico al funambolico presente di Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari: il loro Vini da scoprire: la riscossa dei vini leggeri (Giunti, 256 pp, 20โฌ) รจ, tra i libri recenti, quello che mi ha affascinato di piรน, per progettualitร , scrittura e, godibilitร . Ultimo titolo, cambiando genere, รจ un romanzo di Don De Lillo, Zero K (Einaudi, 248 pp, 19โฌ), che รจ una delle cose piรน intrinsecamente moderne che abbia letto negli ultimi anni.
Armando Castagno
Critico di vino
Sto leggendo Manuale di volo di Achille Bonito Oliva, una raccolta di testi di critica dโarte del 1982 ristampata da poco (Abscondita, 165 pp, 20โฌ), in cui Bonito Oliva legge il manierismo della pittura tardo cinquecentesca in molto molto originale. Intorno ai sette colli di Julien Gracq (Mattioli 1885, 137 pp, 16โฌ), รจ inveceuno dei libri di viaggio su Roma con la piรน sferzante vena critica che abbia mai letto. Difficile trovare un testo cosรฌ refrattario alle suggestioni turistiche della cittร , che mette a nudo una Roma sudicia, piena di contraddizioni, con un punto di vista insolito. Il terzo รจ un bellissimo libretto che racconta la storia delle ferrovie italiane: Andare per treni e stazioni di Enrico Menduni (Il Mulino, 134 pp, 12โฌ), e lo fa con una lingua brillante, divulgativa, avvincente anche con un tema di cui non so nulla. Sarebbe stato perfetto da leggere sotto lโombrellone.
Fiammetta Fadda
Contributing editor di Panorama e de La Cucina Italiana
Siete pazzi a mangiarlo! (Piemme, 228 pp, 16,90โฌ) รจ un libro spiritoso e dilettevole pur descrivendo gli orrori che finiscono sulla nostra tavola grazie alle multinazionali del cibo. Penso che Christophe Busset (ex, evidentemente) manager del ramo dopo la pubblicazione viva nascosto in Sud America! Lo alterno, come corret-tivo agli eccessi di etica gastronomica a Il cibo secondo Jim di Jim Gaffigan, famoso comico americano che celebra il suo amore per le mangiate epiche di cibo spazzatura, dagli hamburger a tre piani alle torte a sei strati (Edt, 408pp, 16โฌ). E poi, a memento del fatto che siamo โLaโ generazione fortunata, tengo sul comodino Una giornata di Ivan Denisovi di Aleksandr Solzenicyn (Einaudi, 296 pp, 20โฌ) che racconta lโesistenza quotidiana di un prigioniero in un gulag sovietico, dove si mangiava minestra di bucce di patata e il pezzo di pane quotidiano si nascondeva nella camicia.
a cura di Antonella De Santis
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