itori, chef mondani o fashion victim buongustai, ideare qualcosa degno di nota. Altrimenti il cibo come fenomeno di intrattenimento rischia di non intrattenere più. Nel mare magnum di queste iniziative golose emerge Cooking Couture, il progetto editoriale ideato da Amazon.
Coking Couture
Marsilio – 30€
pp.160
Il libro, il quarto realizzato dal colosso dello shopping online, è un dichiarato omaggio all'Italia e alle sue principali eccellenze, moda e cucina ovviamente. Protagonista lo chef Matias Perdomo del ristoranta Al Pont de Ferr di Milano, che ha creato undici piatti per rappresentare altrettanti stilisti: Giorgio Armani, Blumarine, Costume National, Dolce & Gabbana, Etro, Marni, Antonio Marras, Missoni, Prada, Agatha Ruiz de la Prada e Versace. Ogni piatto è stato poi fotografato da Giovanni Gastel e raccontato dalla scrittrice Gisella Borioli.
|
|
Il risultato? Un libro fotografico in cui ogni piatto creato dallo chef non è soltanto ispirato agli abiti dei diversi designers, ma ne racchiude lo stile e l'immaginario più profondo.
|
|
Incontriamo Matias Perdomo, nato a Buenos Aires, cittadino uruguaiano, trapiantato nella città meneghina dopo una serie di viaggi tra Brasile e Danimarca. Nome e volto noto tra gourmet, ma non solo, visto che ha prestato la sua immagine a una recente campagna pubblicitaria di Benetton.
Uruguaiano o argentino?
Assolutamente uruguaiano! A Buenos Aires ci sono solo nato. Talmente uruguaiano che il mio sogno è quello di aprire nel mio paese un ristorante o una scuola di cucina totalmente pubblica.
Cosa ti sei portato dall'Uruguay, ingredienti o tecniche?
I profumi! Quel profumo di brace che solo chi è stato in Uruguay può capire. Poi l'ironia, il gioco e la sorpresa all'interno di ciascun piatto.
Come ti hanno contattato per il progetto editoriale Cooking Couture?
La direttrice di Amazon BuyVIP è una cliente del ristorante, un giorno mi ha proposto di riprendere gli stilisti, sia dal punto di vista estetico sia da quello organolettico, con delle creazioni culinarie. All'inizio doveva essere solo un calendario poi ci siamo accorti che il lavoro fatto era degno di essere espresso in un vero e proprio libro.
Il piatto per Prada
I piatti più riusciti?
Quello per Prada in primis: una scarpa fatta con radicchio trevigiano cucinato sottovuoto, sedano rapa per ricreare il tacco, foie gras e cavoli rossi per il pavimento. Al di là del fattore estetico ho realizzato i piatti ispirandomi agli stilisti, alla loro storia e a ciò che rappresentano. Chi veste Prada ha una forte personalità perché sa portare vestiti dai colori e dalle forme impegnativi, quindi largo ai sapori forti come il radicchio o il cavolo rosso, che ovviamente riprende anche il rosso Prada. Così ho fatto con tutti gli altri stilisti.
Il piatto per Versace
Altri esempi?
Per Versace ho voluto raccontare una donna forte, indipendente, forse un po' acida ma che all'interno nasconde della morbidezza. Quindi ho creato una crema di zucca e limone che all'interno ha però solo la morbidezza della zucca e un tocco d'oro. Il tutto appoggiato su una triglia con un velo d'argento. Per Dolce & Gabbana mi sono invece ispirato alle origini siciliane e umili di Domenico Dolce quindi ho proposto delle cassettine di legno contenenti pomodori, melanzane e polpi. Più siciliano di così!
Il piatto per Dolce&Gabbana
a cura di Annalisa Zordan
03/04/2013