La colazione negli Stati Uniti
Innanzitutto, una precisazione: il binomio uova e bacon è ancora oggi una delle pietanze preferite dagli americani al mattino, solitamente riservata ai weekend e giorni di festa. L’abbinamento, però, trae ispirazione dalla più ricca e ampia English breakfast, la prima colazione saporita e golosa che ha fatto la storia della gastronomia del Regno Unito. Gli Stati Uniti, invece, possono vantare una delle invenzioni più originali e largamente diffuse in tutto il mondo: i corn flakes, ovvero i cereali zuccherini da gustare immersi in una tazza di latte. Ma gli americani sono anche i padri dei pancakes, le celebri frittelle ricoperte di sciroppo d’acero, di doughnuts, French toast e bagel. Ecco una raccolta delle specialità del mattino più popolari negli States, più la ricetta firmata Max Mariola, chef romano che interpreta con gusto e originalità la preparazione del French toast.
Latte e cereali: la cura degli ammalati
Protagonisti assoluti del risveglio in America sono i corn flakes (o cornflakes), ovvero fiocchi di mais tostati e arricchiti di zucchero. A ideare queste scaglie sottili e croccanti fu John Harvey Kellogg, sovrintendente della casa di cura Battle Creek Sanitarium nel Miching e fautore convinto della dieta vegetariana, che nel 1894 inventò la ricetta per proporla ai propri pazienti come pasto leggero e nutriente. Il prodotto ebbe un tale successo che qualche tempo dopo il medico diede vita alla Kellogg Company (la Kellogg’s), brevettando ufficialmente la ricetta nel 1896. Da quel momento, il signor Kellogg continuò a sperimentare con ingredienti e proporzioni (alla base di tutto, da sempre, mais, zucchero e malto), fino ad arrivare, nel 1928, alla creazione dei Rice Krispies, croccanti cereali a base di riso soffiato, ancora oggi uno dei prodotti più apprezzati per la prima colazione, messi a punto da Eugene McKay, a capo del team di sviluppo e ricerca dell'azienda.
La Kellog's oggi: seconda multinazionale al mondo
Nonostante si tratti di una specialità made in USA, il più grande stabilimento di corn flakes a marchio Kellog's si trova nella contea di Manchester, in Inghilterra, nell'area del Trafford Park. Negli anni, l'azienda ha acquisito e incorporato altre realtà produttrici di snack di livello internazionale, fino a diventare una delle più grandi multinazionali del mondo, seconda solo alla PepsiCo.
Pancakes: la ricetta pre-digiuno quaresimale
Latte e cereali a parte, nelle case americane sono i pancakes a fare la parte del leone. Morbide frittelle a base di burro, farina, latte, zucchero e uova, cotte in padella in una noce di burro, e solitamente abbinate a sciroppo d'acero, dolcificante naturale diffuso in tutto il Nord America, ricavato dalla linfa di due varietà di acero: l’Acer saccharum(acero da zucchero) e Acer saccharum nigrum(acero nero). Vengono spesso consumati anche con frutta fresca, panna montata, creme spalmabili, confetture o miele, o anche nella variante salata, farciti con salumi e formaggi. Si tratta di una ricetta che ha avuto, fin dall'inizio, un successo internazionale, tanto da avere da decenni una festa in proprio onore, il Pancake Day, celebrato in America e nel Regno Unito, dove è chiamato anche ShroveTuesday (Martedì grasso, dall'inglese shrive, ovvero assolvere). L'usanza di preparare le frittelle è nata, infatti, proprio per l'esigenza di consumare le ultime uova e i vari grassi, come il burro e l'olio, prima di cominciare il periodo di digiuno quaresimale. E quale prodotto migliore di questa specialità ricca di gusto per celebrare l'abbondanza della tavola?
Doughnuts, il lascito delle colonie olandesi
Non c'è bottega, negozio di alimentari, supermercato, pasticceria o forno negli Stati Uniti che non abbia, fra gli scaffali, le tipiche ciambelle ricoperte di glassa, le doughnuts (o donuts). La prima testimonianza scritta di questi dolci risale al 1809, nel volume “History of New York” di Washington Irving, che descrive delle “palle di pastella fritte nel grasso e chiamate doughnuts o olykoeks”. Le oly koeks (o olykoecks) di origine olandese a cui fa riferimento l'autore sembrano essere le vere antenate delle ciambelle (stesso impasto e procedimento, ma senza la tipica forma ad anello), portate nel Nuovo Continente dai colonizzatori dell'impero olandese.
La leggenda della forma ad anello
Come spesso accade per le tradizioni gastronomiche più antiche, le vere origini delle doughnuts sono avvolte nel mistero. Fra le tante leggende popolari, la più famosa è senza dubbio quella di Elizabeth Gregory, la madre del capitano di una nave da guerra del New England della prima metà dell'Ottocento. Bilanciando sapientemente le spezie – noce moscata e cannella – mescolate alla scorza di limone, la donna creò una “pastella magica”, in grado di scongiurare raffreddore e scorbuto, una antica malattia derivata da una forte carenza di vitamina C, di cui spezie e agrumi sono invece ricchi. Per aggiungere un ulteriore apporto nutrizionale, Elizabeth aggiunse anche nocciole e noci al centro dell'impasto che, per via del peso, rimase crudo. I membri dell'equipaggio dovettero, quindi, togliere la parte di pastella centrale, dando così vita alle prime ciambelle ad anello.
Bagel: il pane della vittoria polacca
Fra i tanti dolci che caratterizzano il risveglio degli americani, trova spazio anche una specialità salata: il bagel, ciambella di pane che trae ispirazione dalla tradizione ebraica, in particolare dal krakow bagel polacco. Furono proprio i fornai della Polonia, Paese ufficialmente incaricato di fornire il pane a tutta Europa durante il XVII secolo, a creare - dopo il decisivo intervento del re JanSobieski (Giovanni III di Polonia) contro l'impero ottomano nella Battaglia di Vienna del 1683 - un rotolo di pane circolare che ricordava la forma della staffa del re, il beugel (in austriaco, staffa).
Testimonianze e varianti
Il primo testo scritto a menzionare i bagel, però, è “Disposizioni Comunitarie” della città di Cracovia del 1610, nel quale viene riportata l'usanza dei bajgel,piccoli anelli di pane offerti in dono alle donne incinte, come simbolo del ciclo della vita. Fra miti e leggende, un fatto è certo: il bagel divenne famoso nel corso dei secoli per via della sua shelf life – tempo di conservazione – molto più lunga rispetto a quella del pane tradizionale. Acqua, farina, sale, lievito e malto sono gli ingredienti che compongono l'impasto, dapprima bollito e poi cotto in forno, e spesso arricchito con semi di papavero o sesamo. La maggior parte delle volte, viene consumato come pietanza salata, farcito con formaggio spalmabile e salmone affumicato, oppure ancora verdure o prosciutto, ma può essere anche gustato in abbinamento a cioccolata e confetture.
French toast, da Apicio alla leggenda di Jospeh
Una fetta di pane spessa inzuppata in un mix di uova e latte, fritta nel burro e ricoperta di zucchero, miele, sciroppo d'acero, panna, frutta: è il French toast la più peccaminosa delle colazioni statunitensi, un'antica ricetta che affonda le sue radici nell'Antica Roma. Il primo a parlarne, infatti, è Apicio, che la descrive come una delle tante aliter dulcia (“un altro piatto dolce”), specialità già in voga fra i romani, che la preparavano utilizzando solamente il latte. All'origine del French toast così come oggi lo conosciamo, c'è il pain perdu francese (letteralmente, pane perduto), chiamato così per l'usanza di inzuppare il pane raffermo così a lungo da “perdere” la fetta originale, ottenendo un nuovo prodotto, soffice e goloso. L'Oxford English Dictionary cita il 1660 come anno della prima apparizione del French toast nel volume The Accomplisht Cook, ma secondo le leggende metropolitane, padre di questo dolce è l'americano Joseph French, che inventò la ricetta ad Albany nel 1724. Secondo le regole grammaticali della lingua inglese, il piatto avrebbe dovuto chiamarsi French's toast (“Il toast di French”) ma, stando ai racconti popolari, Joseph non aveva mai imparato a leggere e scrivere correttamente, e per questo si dimenticò l'apostrofo.
La ricetta: French toast di Max Mariola
A interpretare con gusto e creatività la ricetta a stelle e strisce del French toast, lo chef romano Max Mariola, uno dei volti più amati del Gambero Rosso Channel, che nella serie I Panini li Fa Max (divenuta anche un libro di 60 ricette) si dedica alla preparazioni di specialità italiane e straniere a base di pane.
a cura di Michela Becchi
Colazioni del mondo. Francia: croissant, madeleine, crêpes
Colazioni del mondo. India: naan, upma, puttu, masala chai
Colazioni del mondo. Regno Unito: English breakfast, porridge, muffin inglesi