Chef sotto le stelle 2012: il racconto di una serata multietnica

19 Set 2012, 17:33 | a cura di

"Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma". Lo affermava Johann Wolfgang Goethe nel suo Viaggio in Italia, lo ribadisce Cristina Bowerman, chef del ristorante Glass di Roma, in occasione della seconda edizione di Chef sotto le stelle 2012.


L’evento, che si è tenuto lunedì 17 settembre a Roma presso il Palazzetto dell’hotel Hassler a Trinità dei Monti, ha coinvolto alcuni dei personaggi più importanti e noti della gastronomia italiana, dai cultori del mangiare bene, ai critici culinari fino agli artisti del cibo. Ogni chef ha dichiarato il proprio amore per la Capitale ideando piatti originali e unici.

Partendo dalla tradizione romana, è stato possibile elaborare nuove pietanze, che adoperassero ingrendienti italiani ed etnici. Un vero e proprio spettacolo di profumi e sapori ha animato l’intera serata sotto la regia di Francesco Apreda, del ristorante Imàgo dell’Hassler, ideatore e promotore dell’evento. Un lavoro di collaborazione tra chef per per celebrare la bellezza e il carattere ospitale della città eterna.

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Il senso della manifestazione è incarnato dal simbolico gesto di impugnare una piccola scopa per pulire una storica e affascinate strada, via San Sebastianello, oggi colpevolmente trascurata, comunicando il desiderio di ottenere una città più pulita e attenta al turista.

L’ incontro tra Francesco Apreda e lo chef indiano Pareemjeet Singh, del ristorante Jaipur, è stato fondamentale per la creazione di Zuppa di lenticchie Dahl, con praline di gamberi rossi e agrumi, esaltazione di sentori mediterranei enfatizzati da spezie indiane. La salsa verde argentina chimi churri proposta da Emiliano Lopez di La Buca di Ripetta, diventa ideale per arricchire di sapore della carne nell’asado di manzo piemontese e dulce de patata, proposto da Riccardo di Giacinto, del ristorante l’Alloro.

Cristina Bowerman, Glass Hostaria, con Kuky Tadese, chef etiope del ristorante Mesob, arricchiscono l’injera di hummus etiope, con manzo o salmone marinati, cipolla rossa in agrodolce, insalata di uva, rucola e saba. Andrea Fusco del Giuda Ballerino, accostandosi alla cucina colombiana, con Roy Caceres, del ristorante Metamorfosi, ha presentato Baccalà con una morbida crema di peperoni di Pontecorvo, sapori e croccantezze colombiane.

Agata Parisella del ristorante Agata e Romeo ha preferito incontrare il Giappone. La collaborazione con lo chef giapponese Kazuhiko Endo del ristorante Doozo ha dato vita a La Fassona incontra il Giappone. Giulio Terrinoni dell’Acquolina Hosteria, ha scelto lo chef brasiliano Alessandro Harteri de La Cantinetta, per ideare l’Ostrica in cocco piccante e tapioca al nero, un interessante boccone di mare. E per chi non vuole rinunciare ad un pizzico di romanità anche in ambienti esotici, da provare la Carboncina di Angelo Troiani del Convivio Troiani e Christian Ante Galarza dell’Ecuador, chef del ristorante Zoc, edizione fusion della carbonara nostrana.

Non poteva mancare la pasta. Anthony Genovese de Il Pagliaccio ha presentato gli Spaghettini in brodo di prosciutto, fichi e pomodoro marinato al thai, encomiabile equilibrio tra dolce e salato. Il sapore agrodolce ritorna anche nella preparazione di Michelino Gioia del The Cesar de la Posta Vecchia con le sue Pennette rigate, morbido d’anatra, carciofi e verdure candite.

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Termina così la seconda edizione di Chef sotto le stelle 2013. Tra diverse sfumature di colori, sapori e odori è stato possibile individuare le nuove frontiere gastronomiche e comprendere come la collaborazione e il mangiar bene possano essere dei giusti ingredienti per rinfrescare la visione dell’Italia all’estero.

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testo e video di Stefania Annese e Alessio Noè
19/09/2012

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