Il format. Tra cibo e arte
Una Cena Itinerante che si fa in tre col sostegno di una città che vuole rendere omaggio al proprio patrimonio artistico e gastronomico. Del resto se Faenza può vantare un Distretto ad Alta Densità Artistica (tra corso Saffi, corso Garibaldi, piazza del Popolo e le mura della città), perché non sfruttare questa vocazione per fare spettacolo? La rassegna coordinata da Distretto A Faenza Art District con il patrocinio del Comune e della Regione Emilia Romagna quest’anno festeggia la decima edizione, dimostrazione che scommettere sulla cultura può ripagare degli sforzi. E per il secondo anno consecutivo l’appuntamento si ripete nella formula weekend (che nel 2016 aveva attirato 5mila presenze), dal 19 al 21 maggio, affrontando il tema della Trasparenze, con percorsi “privatamente pubblici” tra arte e cibo. Il motivo del corto circuito tra pubblico e privato è presto svelato: l’itinerario gastronomico si snoderà tra case e giardini privati, laboratori e studi di architettura, ma pure negozi e piazze. Tutti parteciperanno alla festa del buon cibo e della creatività, ospitando postazioni di cucina improvvisate, eventi gastronomici e performance artistiche. A ogni spazio sarà associato uno chef, ospite con una cantina o un birrificio abbinato (tra le realtà più interessanti del territorio), per animare la festa di piazza che prenderà forma in 56 spazi aperti per l’occasione, dalle 19.30 del venerdì.
Cucine estemporanee. Cosa si mangia
Al pubblico il compito di orientarsi mappa – già disponibile online - e bicchiere alla mano, a piedi (o con navetta elettrica) per le vie del centro pedonalizzate: 44 i ristoratori chiamati a rifocillare i “viandanti”, molte vecchie conoscenze della manifestazione e diverse new entry (e spunta anche l’insegna forlivese di Benso, prossimo progetto di Pier Giorgio Parini), oltre agli abituée del Postrivoro, ai Senegal Boys e al pasticcere Sebastiano Caridi. E, tra gli altri, O Fiore Mio, Akami, l’Amburgheria creativa, l’Osteria La Campanara, la Locanda di Bagnara. In ogni tappa un piatto della tradizione o una variazione sul tema: cappelletti al ragù da passeggio, passatelli fritti, crescioni di farina di canapa, piadina con melanzane in porchetta, lardo fuso e mazzancolle arrosto, il bombolone al forno ripieno di ragù di asparagi, raviggiolo e coniglio, il calamaro che si credeva un tortellino, le trasparenze dell’Adriatico e le polpette di selvaggina; ma anche tacos, cous cous e polpettine di maiale all’orientale, con noodle in salsa di lime e chili. E la pizza Dotta di O Fiore Mio: fiordilatte, crema di ceci, mortadella di Bologna.
Incontri, visite d’arte e la colazione della domenica
Il giorno dopo, dalle 18.30, si prosegue con la giovane cucina italiana, quella più promettente: ospiti sul palco Gianluca Gorini e Nikita Sergeev (chiamati anche a proporre un piatto ciascuno), in compagnia degli autori del libro Giovani e Audaci, Paolo Vizzari, Stefano Cavallitto, Alessandro Lamacchia. A seguire aperitivo per tutti con i sommelier a domicilio di NeverWineAlone, e poi le attività della serata, un percorso parallelo tra intrattenimento culturale – con la Notte dei Musei – e cibo di strada, con food truck itineranti, dalla roulotte L’Acciuga alla Beer Ambulance, al Cinemadivino. Chiusura domenicale con la colazione della pasticceria Fiorentini alla Lucero’s House, visite guidate ad atelier, musei e studi di architettura. Evento nell’evento, il concorso social Un quartiere in un bicchiere, dedicato agli utenti di Instagram: chi avrà scattato la migliore foto attraverso la lente di ingrandimento di un calice di vino?
Cena Itinerante Faenza | A Faenza Art District | dal 19 al 21 maggio | www.distrettoafaenza.wordpress.com