Una colazione non adeguata (10% dei bambini), un eccesso di snack (14%), poca frutta e verdura (63%) e un consumo di oltre mezzo litro di bevande gassate al giorno (tra 5% e 10% a seconda del grado d'istruzione delle madri). Ecco l'identikit del bambino moderno e malnutrito, secondo gli indicatori degli stili alimentari presi in esame da Unicef e Istat nel recente rapporto 'Bambini e adolescenti tra nutrizione e malnutrizione'.
"La malnutrizione è corresponsabile a livello globale di oltre 3 milioni (45%) di tutte le morti infantili sotto i 5 anni, che nel 2012 sono state 6,6 milioni", ha dichiarato il presidente Unicef Italia,Giacomo Guerrera: "Un bambino su quattro sotto i 5 anni, complessivamente 165 milioni, soffre di malnutrizione cronica, presenta quindi un ritardo della crescita. E chi è affetto da malnutrizione ha nove volte più probabilità di morire rispetto a chi è ben nutrito". Un quadro che nei Paesi in via di sviluppo è consolidato e si lega a fattori culturali ed economici. Secondo Unicef, l'allattamento materno è una base per crescere al meglio un bambino, ma a livello mondiale, secondo ultime stime, nel 2012 solo il 39% dei bambini sotto i sei mesi è stato allattato esclusivamente al seno (elemento che riduce il rischio di morte neonatale del 45%).
Ma non c'è solo la malnutrizione tra gli effetti di una cattiva alimentazione infantile. La nuova emergenza nutrizionale si chiama obesità: tra i bambini e i ragazzi, secondo l'Istat, è più diffusa tra i maschi (30,1% contro il 23,6% delle femmine), tra coloro che vivono al Sud (34,6% rispetto al 22,7 del Nord-Ovest, al 21,1% del Nord-Est, al 24,6% del Centro e al 31,1% delle isole), tra chi svolge poca attività fisico-motoria, e ancora una volta tra chi vive in famiglie che ritengono le proprie risorse economiche scarse o insufficienti e soprattutto con livelli di istruzione dei genitori più bassi.In tutto il mondo, 43 milioni di bambini sotto i 5 anni sono sovrappeso (7%).
A cura di Gianluca Atzeni
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