ร il primo materiale con cui si viene a contatto, ma probabilmente l'ultimo che viene in mente quando si fa riferimento alle diverse componenti del mondo vitivinicolo. Una sorta di biglietto da visita dell'azienda con una tripla funzione: proteggere, trasportare e informare. Parliamo del cartone, il composto che finisce per ricoprire un ruolo di primo piano per ogni spostamento โ vicino e lontano โ che il vino si trova ad affrontare per arrivare dalla cantina al consumatore finale. Dietro c'รจ studio e progettazione. Davanti un futuro sempre piรน sostenibile. Anche perchรฉ carta e derivati sono tra i materiali che meglio si prestano ai principi di economia circolare.
Proprio di questi scenari futuri, abbiamo parlato con Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici, che da 30 anni lavora nel settore e cheรจ alla costante ricerca delle soluzioni piรน green. Sette anni fa, al suo interno, รจ anche nato il Club Carta e Cartoni per interfacciarsi non solo con l'industria cartaria, ma anche con grandi e piccole aziende che di quegli imballi hanno bisogno per poter vendere il proprio prodotto. Con l'obiettivo, finale, di promuovere il buon packaging.
โGli imballaggi cellulosici immessi al consumo in Italia sono 4,7 tonnellateโ spiega il presidente di Comieco Amelio Cecchini โdi questi, l'88% viene recuperato e l'80% viene riciclato per tornare a nuova vita. Numeri importanti ma su cui si puรฒ e si deve continuare a lavorare, proprio 'rompendo le scatole' alle aziende che ogni giorno scelgono migliaia e migliaia di tonnellate di carta e cartone per confezionare e movimentare i loro prodottiโ.
Il cartone e il neuromarketing. La ricerca
Dal lato consumatore, il packaging cellulosico รจ un vero "attrattore", capace di captare l'attenzione, colpire emotivamente e rispondere alle richieste razionali del consumatore, grazie all'associazione che si fa immediatamente tra cartone e approccio eco-friendly. Secondo una ricerca condotta dall'Universitร Iulm per il Club Carta e Cartoni di Comieco, i pack in carta o cartone ondulato vengono - a livello implicito - graditi decisamente di piรน rispetto ad altri materiali: il 65% delle preferenze confluisce infatti su questa tipologia di packaging. Solo il 35% del campione predilige pack in plastica o di altri materiali (come ad esempio il vetro).
Inoltre, i partecipanti alla ricerca hanno impiegato 0,9 secondi per associare il concetto di positivo ai pack in carta e cartone, e 1,1 secondi ai pack di altro materiale.
I trend in corso
E veniamo, adesso, a tutte le novitร verso cui si muove il mondo del cartone legato al settore vitivinicolo e quali gli scenari che si prospettano. Ne abbiamo parlato con la responsabile Ricerca e Sviluppo di Comieco Eliana Farotto. โSi pensi soltantoโ ha spiegatoโche in passatoil vino viaggiava sempre dentro casse di legno, con impatti altissimi sull'ambiente, ma anche sui trasporti. Nel tempo, le cose sono cambiate, ma al cartone erano โ e in alcuni casi, sono - spesso associati polistirolo, plastica e quant'altro per evitare il danneggiamento delle bottiglie. La ricerca degli ultimi anni sta, invece, spingendo sempre piรน verso soluzioni completamente in cartone, quindi, completamente riciclabili, piรน leggere e piรน capienti. Che oltre a permettere il riutilizzo, hanno il pregio di ottimizzare la logistica. Sembrerร banale, ma scatole con strutture imponenti e con piรน spazi vuoti, costringono i mezzi di trasporto a viaggiare di piรน, con gli effetti sull'ambiente, che purtroppo conosciamo beneโ.
Importantissima รจ, quindi, la progettazione che puรฒ ripensare all'imballo, ottimizzando la pallettizzazione, a partire dal modo in cui le bottiglie vengono disposte. In fase di produzione esistono, poi, dei software che consentono di ottenere piรน pieghe e piรน incastri con un solo foglio di cartone.
Un esempio di innovazione viene da un materiale non certamente di recente impiego, come puรฒ essere il cartone ondulato (ovvero quello composto da due superfici di carta piana, che racchiudono una carta ondulata), la cui grammatura รจ scesa nell'ultimo decennio dell'8%. โNegli ultimi anniโ spiega Farotto โil potenziamento della raccolta differenziata ha fatto sรฌ che le cartiere sia siano trovate piรน materiale da riutilizzare. Ciรฒ ha permesso anche di investire di piรน in ricerca per la progettazione di cartoni ondulati con meno fibre e quindi meno pesantiโ. Un circolo virtuoso: meno materiale, meno peso, meno viaggi e meno costi di trasporto.
Nella banca dati Best Pack di Comieco, sono state selezionate alcune best practice, che mettono in evidenza la direzione verso cui si sta muovendo il mercato nazionale e internazionale
ll bag in box nel mondo
Imballaggio a parte, c'รจ, poi, un ulteriore utilizzo del cartone che รจ quello di contenitore vero e proprio. L'evoluzione del semplice brick - che ha da sempre identificato vini low cost - ha portato al bag in box, il cui utilizzo รจ stato introdotto con apposito decreto ministeriale nel 2008. Non tutte le denominazioni possono utilizzarlo (รจ il disciplinare a stabilirlo) e di certo non รจ una soluzione a misura di mercato italiano. Ma ci sono Paesi dove non solo ha un'ampia diffusione, ma รจ anche considerato un requisito fondamentale. Pensiamo, ad esempio, a Scandinavia o Canada. Paesi da sempre molto attenti alla sostenibilitร . โIl bag in boxโ spiega Farotto โรจ considerata la soluzione piรน sostenibile, in quanto il cartone รจ totalmente riciclabile, visto che non entra in contatto diretto con il vinoโ.
Secondo un recente sondaggio di Sopexa, i consumatori asiatici sono tra quelli ancora piรน legati alla bottiglia e il 66% degli operatori locali prevede la piรน alta crescita per la mezza bottiglia e le altre confezioni piccole. Ma le cose cambiano se ci si sposta dall'altra parte dell'Oceano: in Nord America, piรน del 40% scommette sul bag in box. E, infatti, nella top ten dei mercati dove l'Italia spedisce le maggiori quantitร di vino in bag in box (2-10 litri) ci sono in ordine, Svezia, Norvegia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti. Nel 2017, secondo le rielaborazioni Nomisma Wine Monitor su dati Istat, il totale export di questa categoria ha registrato 62,6 milioni di euro. Con una crescita del 34,5% nel primo semestre del 2018 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il bag in box in Italia
La crescita di questa soluzione anche sul mercato italiano รจ documentata dai dati Iri nella grande distribuzione, dove nel 2017, quello del bag in box รจ il segmento cresciuto di piรน: +5,4% a volume e + 7,4% a valore sull'anno precedente, a fronte di un calo del brik (-0,6 % a volume; - 0,7% a valore) e dei grandi formati (-2,5% a volume; -4,6% a valore). Parliamo, certo, di un formato ancora marginale, con 13,65 milioni di litri su un totale di vino confezionato di 648 milioni di litri. E con un prezzo medio che al momento non supera l'1,59 euro al litro (il prezzo medio del vino confezionato in Gdo, considerati tutti i formati, รจ di 2,2 euro al litro). Ma la tendenza va diffondendosi anche in altri canali, come sottolinea la responsabile di Comieco: โCon la diminuzione dei consumi, sta aumentando il consumo al calice anche nei locali. E, in questi casi, il bag in box si presenta come una soluzione semplice per la spillatura e per la conservazione, grazie alla sacca plastificata interna e al meccanismo di rubinetto termosaldato,che impedisce il contatto diretto del vino con l'ariaโ.
La funzione comunicativa e il caso studio di Langhe Roero e Monferrato
L'attenzione alla sostenibilitร , non deve perรฒ far perdere di vista un'altra funzione non secondaria per il packaging: la comunicazione. L'imballo deve, quindi, lasciare spazio per l'informazione. Essere una sorta di veicolo del vino stesso e del territorio che rappresenta. Comieco, a tal proposito, per poter redigere delle linee guida, ha realizzato un caso studio sul territorio Unesco di Langhe Roero e Monferrato, coinvolgendo i relativi consorzi e le cantine, per analizzarele potenzialitร comunicative dell'imballaggio e muovere i primi passi verso nuove modalitร di gestione del packaging enologico. Partendo dallo studio di altri territori Unesco. Cosa ne viene fuori? Le mappe su scatola o addirittura sull'incartamento che avvolge le singole bottiglie di vino si rivelano particolarmente efficaci per comunicare il luogo di provenienza, cosรฌ come il riferimento all'arte del territorio. E qui abbiamo un esempio tutto italiano, quale la raffigurazione dei beni culturali della Sicilia riprodotti in versione pop e utilizzati per il bag in box e il brick dei vini regionali (operazione messa a punto, con discreto successo nel 2013, dall'Istituto regionale della Vite e del Vino). Ma lo stesso effetto โ tra ludico ed informativo โ si puรฒ ottenere lavorando sull'imballaggio, con la raffigurazione del profilo delle abitazioni o delle colline del territorio.
โCon questo studioโ conclude Farotto โil nostro obiettivo รจ dare uno stimolo, spiegando come si possa utilizzare l'imballaggio esterno per raccontare un territorio e il suo approccio sostenibile. Ci auguriamo, per cui, che i consorzi raccolgano questa sfida per comunicare e comunicarsi al meglioโ.
a cura di Loredana Sottile
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 18 ottobre
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