Le suore e lโarte della pasticceria
La storia della pasticceria siciliana si intreccia spesso a quella dei conventi di suore sparsi sul territorio. Nel Medioevo, oltre alle classiche mansioni come prendersi cura dellโorto, le suore si dedicavano spesso allโarte dolciaria, preparando le loro specialitร nei monasteri e vendendole nei mercati rionali, fino ad ottenere quasi il monopolio di questi prodotti in Sicilia. Lโesempio piรน famoso in questo senso sono ifacciuni di Santa Chiara, citati anche da Verga nella novella La vocazione di SantโAgnese: si tratta di piccoli dolcetti semisferici fatti con la pasta di mandorle, creati dalle suore dellโomonimo monastero nella zona di Siracusa.
La storia della cassateddi ra cummari della Pasticceria Corsino, Due Torte nellโedizione 2017 della guida Pasticceri&Pasticcerie, segue proprio questa via, diventando un dolce simbolo del Carnevale a Palazzolo Acreide. Ve la raccontiamo, con la ricetta originale.
La pasticceria Corsino al centro del Carnevale
Anche a Palazzolo Acreide, splendida cittadina barocca dalle antiche tradizioni in provincia di Siracusa, lโapporto delle suore รจ stato fondamentale per la produzione delle specialitร locali. Parte proprio da qui la storia della Pasticceria Corsino che, in oltre 150 anni di attivitร , รจ diventata un punto di riferimento per lโarte dolciaria siciliana. โTutto inizia da Suor Chiaraโ, racconta Vincenzo Monaco, giovane pasticcere e quinto della sua famiglia a prendere in mano lโattivitร , โla zia del nostro trisavolo, Salvatore Corsino, che si dilettava a preparare i dolci nel laboratorio di famigliaโ. ร proprio lei che crea intorno al 1890, le cassateddi ra cummari, oggi diventato un dolce tradizionale di Palazzolo Acreide. โSono dolci fritti, come tutti quelli di Carnevale, e questo per un semplice motivo: da noi il maiale si ammazzava fra fine gennaio e inizio febbraio e dunque il grasso non doveva andare sprecatoโ. Cosรฌ i pasticceri si adoperavano nella creazione di specialitร da friggere nello strutto.
Il nome del dolce, cassateddi ra cummari, prende spunto dalla giornata, detta โra cummariโ (della commare, in dialetto),โdurante la quale le donne del paese si riunivano tutte insieme per cucinare i pasti comuni e i dolci che sarebbero stati consumati nel periodo di festaโ. Era parte dei preparativi del Carnevale: i tre giovedรฌ che precedono il Giovedรฌ Grasso erano tutti dedicati alla preparazione di vari aspetti della festa: non solo pietanze da consumare durante i riti collettivi ma anche costumi e addobbi per il paese.
La condivisione dei dolci a Palazzolo Acreide
Le specialitร dolciarie preparate per il Carnevale non erano destinate solo a famiglie altolocate, ma anche alla popolazione meno abbiente, che a Carnevale aveva la possibilitร di liberarsi per un momento dalla propria condizione di indigenza. Per questo motivo dovevano essere โgolosi e sostanziosiโ, dovendo diventare โsimboli di abbondanza e gioia di vivereโ.
Unโaltra tradizione importante per Palazzolo Acreide รจ la condivisione dei dolci. Durante la sfilata di Carnevale, i maestri della pasticceria locale sono soliti preparare cannoli ripieni di ricotta da distribuire in piazza. Ma era propria della pasticceria Corsino lโusanza di lanciare dai balconi, direttamente sulla folla festante, i morbidi torroncini locali a base di frutta secca. โUna tradizione abbandonata ormai da qualche annoโ spiega Monaco, โche ricorda tempi di abbondanza e ottimismo e che oggi forse sarebbe anacronisticaโ.
La ricetta delle cassateddi ra cummari della pasticceria Corsino
Ingredienti:
Per la pasta
500 g di farina di grano duro
100 g di zucchero
100 g di strutto
300 g vino bianco
2 uova
succo di 1 limone
scorza di 1/2 arancia
1 pizzico di sale
Per il ripieno
500g di ricotta fresca
1 uovo
1 pizzico di cannella in polvere
Per guarnire
Zucchero semolato
cannella in polvere
Procedimento:
Impastare insieme la farina, le uova, lo zucchero, il pizzico di sale e lo strutto Aggiungere il succo del limone, la scorza della mezza arancia e amalgamare bene gli ingredienti. Fare legare l'impasto con il vino bianco aggiungendone 100 alla volta e continuando a manipolare la massa nel frattempo. Stendere lโimpasto e punzecchiarlo con una forchetta. Nel frattempo mischiare la ricotta con lโuovo e la cannella, creando una crema soffice. Fare dei piccoli stantuffi di ricotta, chiudere a mezzaluna e coppare. Friggere i fagottini a 160 gradi e, ancora caldi, passarli nello zucchero semolato. Spolverarli con un velo di cannella e servire.
Pasticceria Corsino | Palazzolo Acreide (SR) | via Nazionale, 2 | tel 0931 875533 www.corsino.it
a cura di Francesca Fiore
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