iornalisti del settore, ma non solo, hanno scelto i migliori oli tra i sei primi classificati nella selezione regionale.
Ancora non conosciamo i nomi e le etichette dei vincitori, ma gli oli degustati erano tutti particolarmente validi e decise espressioni dei territori di provenienza: Viterbese e Canino, Sabina, Frusinate, Colline Pontine. Tra i più apprezzati, assaggiati alla cieca, gli oli di Itrana. Ottimo anche un campione (probabilmente del Nord del Lazio), con le sue note spiccate di mela grattugiata e nuance di vaniglia, molto dolce e perfetto per l'uso in pasticceria e per i dessert.
L'occasione, però, è stata anche il modo per scambiare opinioni tra gli operatori del mercato (padrone di casa Carlo Hausmann, direttore dell'Azienda Romana Mercati), giornalisti e professionisti della comunicazione e tecnici (c'era Giulio Scatolini, capo panel e dirigente Unaprol): al centro della discussione il come riuscire a comunicare l'olio extravergine di oliva in tutte le sue valenze positive, da quelle organilettiche a quelle salutistiche; il tutto nell'ottica di un rafforzamento del mercato interno e internazionale dell'oro giallo.
Marco Oreggia, curatore della guida Flos Olei, pone una pregiudiziale obiettivamente dirimente e che da anni anima le discussioni intorno all'olio di oliva: serve una legge che distingua e differenzi nettamente i prodotti; finché l'olio extravergine di oliva sarà una categoria unica non si potrà mai fare la differenza tra il "vero extravergine di qualità", quello con il giusto carico di polifenoli e quindi di sapori e aromi e quello "industriale" che contiene poco più del grasso nudo e crudo, spesso anche difettato al momento dell'acquisto.
Di sicuro, però, nelle more di un'azione di lobbying seria e potente che riesca a cambiare la legge (mentre nel vino i grossi industriali sono sì e no il 5% contro il resto di piccoli produttori, nell'olio il rapporto è pressoché invertito con l'85% in mano ai grossi gruppi finanziari e industriali), un'azione da fare con tutte le forze è quella di educare il palato dei consumatori nella consapevolezza che l'olio è uno dei pochi prodotti che... quando è buono è buono.- sostiene il curatore di Oli d'Italia del Gambero Rosso, Stefano Polacchi (nella foto, sopra, la copertina dell'edizione che verrà presentata al Sol di Verona il 26 marzo prossimo). Sapore e aroma, infatti sono direttamente proporzionali alla quantità di antiossidanti (in particolare l'idrossitirosolo) che fanno dell'olio extravergine di oliva "vero" un potente cibo funzionale, ovvero con diretti influssi benefici sull'organismo umano. Ma a volte, come chi è abituato al pollo standard da allevamento intensivo (quello che si trova mediamente nei supermercati) non riesce ad apprezzare il buon pollo ruspante protagonista di quello che era una volta il pranzo della domenica, così chi è abituato a oli "insulsi", senza caratteristiche organolettiche di rilievo (vedi ad esempio la banalizzazione dell'olio ligure disegnato come leggero e delicato: cosa assolutamente falsa per gli extravergine fatti a regola d'arte da olive raccolte al momento giusto) non riesce poi ad apprezzare la differenza che fa un olio di oliva extravergine con carattere e carico di nutrienti importanti.
Così, per chi ne voglia sapere un po' di più e e andare a curiosare tra profumi ed etichette, vi segnaliamo due eventi a breve giro di calendario che hanno l'olio extravergine del lazio di qualità come protagonista:
il 18 marzo 2012 (ore 10.30) al Tempio di Adriano in piazza di Pietra a Roma, si tiene la cerimonia di premiazione (con degustazione) degli Orii del Lazio, XIX concorso regionale per i migliori extravergine, Capolavori del Gusto.
il 23 marzo 2012, alla Città del gusto di Roma (via E. Fermi 161) Arsial e Gambero Rosso presentano la Festa di Primavera degli Oli extravergine del Lazio: mostra-mercato dei migliori oli d'oliva della regione, da conoscere, degustare e, volendo, acquistare direttamente dai produttori.