“Perché non apriamo un bar?” Era il tormentone fra gli appassionati di gastronomia nel 2008. Messa in soffitta l’idea di cimentarsi con il ristorante, il gourmet in cerca di luoghi dove dar sfogo a velleità culinarie ed enologiche, puntava sul locale più amato dagli italiani. Ma da dove nasceva questa irrefrenabile voglia di bar? Da un’intelligente analisi di usi, consumi e stili di vita, come sintetizzerebbe un esperto di marketing.
E allora cosa cercava nel 2008 il pubblico degli appassionati di cibo e vino? Grande qualità, prezzi accettabili e, soprattutto, la possibilità di scegliere in libertà, senza troppi vincoli. E il locale che più di tutti era in grado di rispondere a queste esigenze era il bar: poliedrico, versatile, il vero locale jolly capace di un’offerta sfaccettata a ogni ora del giorno. Il tutto, naturalmente, a patto di una gestione intelligente ed esperta. E uno sguardo capace di interpretare in modo coerente e innovativa, la sfida della qualità, del rapporto con la tradizione, del territorio.
Come ha dimostrato il Caffè Sicilia di Noto, premiato Bar dell'Anno nel 2008. È il locale di Corrado Assenza, tra i nomi più importanti dell'Italia a tavola. A lui si deve un'interpretazione della cucina moderna ma dalle radici arcaiche, un approccio che valica in confini tra dolce e salato, o meglio non li riconosce affatto, considerando la cucina tout court, i sapori un patrimonio unico e unitario cui attingere, la creatività una molla sempre pronta ad aprire nuove strade e nuovi felici incontri. Chi conosce Assenza sa che la sua filosofia abbraccia la natura siciliana a tutto tondo, sa che si affida a tecniche di lavorazione delicate per rispettare gli ingredienti esaltandone al massimo le peculiarità e sa che le categorie definite, il cuoco da un lato, il pasticcere dall’altro, non gli sono mai piaciute. Non solo, i sapori antichi diventano nuovissimi grazie all’estro di questo artigiano, vero cantore del suo territorio che è fonte primaria di tutte le creazioni. Se capitate qui, nel suo locale piacevole e curato, che offre sempre un servizio professionale di prima qualità e una riserva di golosità di qualità altissima, non potete non provare il Biancomangiare alle mandorle di Noto. Ecco la ricetta di Corrado.
Ingredienti
250 g di pasta di mandorla cv Romana di Noto
100 g zucchero semolato
92 / 96 g di amido di grano
1000 g di acqua
Procedimento
Sciogliere la pasta di mandorla nei 2/3 dell’acqua. Setacciare in un setaccio piano a maglie molto fini. Sciacquare il sedimento rimasto con l’acqua rimanente. Strizzare bene ed eliminare il residuo di mandorla. Ripassare al setaccio senza strizzare. Aggiungere lo zucchero e l’amido di grano.
Cuocere fino a bollore, mescolando in continuazione con una frusta. Allontanare dalla sorgente di calore e versare in stampi da budino precedentemente bagnati. Conservare in frigo per almeno 6 ore. Sformare e servire freddo, volendo può essere completato con un decoro di canditi d'arancia e limone.
Caffè Sicilia | Noto (SR) | c.so Vittorio Emanuele, 125 | tel. 0931.835013
a cura di Annalisa Zordan
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