Entriamo finalmente in quello che gli stessi organizzatori hanno chiamato parco giochi del gusto, cambiamo gli euro in sesterzi, unica moneta circolante, e organizziamo la giornata tra workshop di cucina e piccole pause gourmet.
Matteo Torretta ci presenta il suo Milano - Roma, risotto affumicato con zafferano e coda alla vaccinara, mentre una spettatrice prende appunti e incuriosita domanda perché lo zafferano va messo all'inizio.
Andiamo poi ad ascoltare i segreti di Kotaro Noda, chef di Magnolia, che a Taste of Roma propone Tartare di manzo con maionese affumicata e mostarda; Doppi ravioli farciti di baccalà con fagioli in guazzetto di vongole e il Giardino Zen.
Subito dopo corriamo per non perderci la degustazione di formaggi dalla Svizzera. Impossibile anche solo nominare tutti gli eventi in programma e gli stand presenti.
Ci concediamo finalmente una pausa. A Roma la location è stupenda, infatti domina dall'alto l'enorme “scarabeo” di Renzo Piano. Siamo nel verde dell'Auditorium Parco della Musica, “siamo nella casa della musica, del teatro e della danza, dove vista e udito vengono alimentati. Perché non interessarsi anche a gusto e olfatto?”, esclama Carlo Fuortes, amministratore delegato dell'Auditorium.
Pronti, via per il percorso gourmet. 12 ristoranti in miniatura, 12 cucine professionali Electrolux, 12 chef che propongono dai 3 ai 4 taste. Cominciamo con l'Ostia sconsacrata, burro e alici del Cantabrico, piccolo sfizio gusto-visivo di Luciano Monosilio, premiato chef emergente dalla Guida Roma 2013 del Gambero Rosso.
Procediamo con capesante impanate e ripiene di mozzarella di bufala, foglie di sedano e tartufo nero, degna continuazione di questo percorso culinario. E' una delle tre proposte dello chef Francesco Apreda di Imàgo.
Qui ci appropriamo del blend pepi e sesami, in proporzioni segrete, che lo chef utilizza per fare il risotto allo spumante.
Continuiamo con lo stecco di baccalà con salsa guacamole e peperoni piccanti, sfizioso anche se il guacamole è una libera interpretazione di Agata Parisella, chef di Agata e Romeo.
Passiamo al salmone selvaggio con salsa di anguria, tartufo nero e asparagi di mare, un trionfo all'estate, a quanto pare non ancora rassegnata a finire. Taste proposto da Andrea Fusco, chef di Giuda Ballerino.
Concludiamo i salati con il carpaccio di manzo affinato al tè Seuchong e miele di Elva, anguria compressa e affumicata, semi, frutti rossi e balsamico tradizionale invecchiato. Un'esplosione di sapori, unione di fatto celebrata dalla chef Cristina Bowerman di Glass Hostaria.
Dulcis in fundo il Giardino Zen di Kotaro Noda. Mousse di cioccolato su un letto di crema di riso e gelato alla birra. Lo chef di più non dichiara ma noi riusciamo ad individuare il sapore deciso dei frutti rossi e l'energico tocco dell'amaretto. Un finale encomiabile che appena finisce scatena una voglia immediata di ripetere l'esperienza. Pensiero comune: si deve assolutamente ritornare domani!
Taste of Roma, avvicinamento anomalo all'alta cucina per spiegare l'eccellenza al grande pubblico. Voto finale dieci; piatti presentati, nonostante le evidenti difficoltà logistiche, ottimi e organizzazione impeccabile. Speriamo di doverne riparlare anche l'anno prossimo!
testo di Annalisa Zordan
foto di Jacopo Brogioni
24/09/2012